Di Palma: “Il ruolo del portiere è cambiato. Pronto per l’avventura con Prandelli all’Al Nasr”

L'allenatore dei portieri Vincenzo Di Palma ai nostri microfoni

Le lezioni da docente del settore tecnico della Figc prima di cominciare una nuova e stimolante avventura all’estero. L’allenatore dei portieri Vincenzo di Palma, bacolese ma ormai milazzese d’adozione, ha incontrato gli allievi del Corso Uefa C, svoltosi fino alla scorsa settimana nella città dello Stretto. Ex portiere del Messina negli anni ’80, oltre che di Milazzo e Igea Virtus, ha messo tutta la sua esperienza al servizio degli allenatori del domani: “Questi corsi – spiega – servono alla formazione dei giovani allenatori e danno tante conoscenze, ovvero la base per poi partecipare a corsi ancora più importanti. Tante volte, a livello giovanile o dilettantistico, l’allenatore non ha con sé il preparatore dei portieri, dunque si cerca di impartire delle nozioni affinché possano eventualmente allenare i loro portieri”.

Di Palma con Prandelli e Pin in Nazionale

Parma (dove scoprì Buffon) e Fiorentina tra le tappe principali della sua importante carriera. Di Palma è ora impegnato in un altro corso in Calabria, prima di volare negli Emirati Arabi, dove ha sposato il progetto dell’Al Nasr, nello staff dell’ex ct azzurro Cesare Prandelli. “A metà luglio andrò a Dubai con lo staff di Prandelli per cominciare una nuova avventura. Gli arabi stimano tantissimo il calcio italiano e hanno scelto Prandelli per migliorarsi. Noi abbiamo accettato ben volentieri, consapevoli di andare in un campionato particolare dove non c’è molta tecnica, ma cercheremo di dare il massimo”.

Quindi, fa il punto sui portieri italiani: “A mio avviso bisognerebbe prendere dai settori giovanili i migliori portieri. Lavoro da anni con il settore tecnico e anche quando ero in Nazionale ogni anno venivano i portieri di A e B e si sceglievano i migliori. Ho avuto il piacere di selezionare elementi come Donnarumma, Audero, Meret, Zaccagno e Scuffet“.

Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan

L’estremo difensore del Milan è il personaggio del momento. Ha bruciato le tappe, ad appena 18 anni, ma ora è nel caos per la trattativa sul rinnovo del contratto con il club rossonero che dovrebbe comunque riaprirsi dopo l’Europeo Under 21. Sarà proprio lui l’erede di Buffon? “Per ora c’è Donnarumma, ma non dobbiamo dimenticarci di Meret e di altri portieri giovani. Buffon ha fatto un certo percorso con tutte le varie nazionali, mentre Donnarumma è passato direttamente alla prima squadra e non so quanto questo possa essere positivo”.

Il trend dei tanti portieri stranieri nel campionato italiano non convince Di Palma: “Sono stato il primo allenatore italiano ad avere un portiere straniero, Taffarel, ai tempi del Parma, negli anni ’90. Sono stato sempre contrario, preferisco un portiere italiano, anche perché prendere un portiere ad una certa età, per dover poi cercare di cambiargli il modo di comportarsi in campo, è molto difficile. Negli ultimi anni il ruolo del portiere è cambiato, oggi è un giocatore come gli altri, interpreta un ruolo universale. Deve essere bravo, insomma, sia tecnicamente che psicologicamente”.

L’intervista con Vincenzo Di Palma: 

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