Montemurro: “Con la Final Eight torneo avvincente e si dà un senso alla Coppa”

Francesco Paolo Montemurro

Con tre punti di margine sulla quint’ultima la Fidelis Andria è in corsa per centrare il traguardo stagionale, nonostante il calo accusato nell’ultima fase. In otto gare i pugliesi hanno collezionato una sola vittoria (contro la Lupa Castelli), perdendo inevitabilmente qualche posizione in classifica. È comunque moderatamente soddisfatto il presidente Francesco Paolo Montemurro: “I programmi erano questi. Siamo una neopromossa e questa proprietà è subentrata l’1 luglio, senza avere neppure un giocatore sotto contratto. Siamo partiti da sottozero. Dopo il Melfi abbiamo la rosa con l’età media più bassa, pari a 23,3 anni. Vogliamo fare esperienza in un mondo nuovo e tenendo i piedi per terra fare divertire la gente. Ci stiamo riuscendo a corrente alternata”.

Paolo Montemurro, presidente dell'Andria

Paolo Montemurro, presidente dell’Andria

Il dramma che accomuna tutti i club di terza serie è la ricerca di eventuali entrate, assolutamente sottostimate rispetto ai costi: “Anche la mutualità dalle categorie superiori è insufficiente. Occorrono presenze di pubblico allo stadio, sponsorizzazioni e merchandising per cercare di pareggiare gli esborsi, che sono notevoli, se considerate anche tutti gli impegni richiesti per il settore giovanile. Sono stato abituato a gestire aziende in attivo, mentre nel calcio purtroppo le uscite superano di gran lunga i ricavi”.

La settimana è stata vivacizzata dall’annuncio del presidente Gravina, intenzionato ad estendere i play-off, ad oggi ristretti a due o tre squadre, fino alla decima classificata. Montemurro è uno dei più convinti sostenitori della riforma: “Il campionato termina a maggio ed avremo un buco di quasi due mesi da coprire. Gravina vuole rinnovare sensibilmente la Lega Pro. È vicino ai problemi delle società anche perché è stato a capo del “fenomeno” Castel di Sangro per tanti anni”.

Un primo piano del trofeo conqustato dalla Salernitana nel passato torneo

Un primo piano del trofeo

Dopo le polemiche dell’era Macalli sembra ritrovata l’unione di intenti: “Ritengo che la riforma sarà approvata anche perché lui ha ottenuto la maggioranza dei consensi dei presidenti ed anche lo statuto nell’ultima assemblea è stato votato in modo plebiscitario. La Lega è di nuovo coesa e la Final Eight è già stata studiata con le società, che sono state coinvolte, e non viene imposta dall’alto”.

Tra gli obiettivi c’è anche quello di fronteggiare il fenomeno del calcio-scommesse, che fa leva sulle scarse motivazioni di tanti club che presto restano senza obiettivi da centrare, a metà classifica: “Non essendoci molte risorse qualcuno si avventura in situazioni sgradevolissime per chi crede nel calcio, che è prima di tutto passione. Si vuole quindi evitare l’emergere del malaffare, soprattutto nel finale di campionato, creando nuovo interesse. Bisogna coinvolgere più squadre fino a giugno e con questa nuova piattaforma verrebbero coinvolte nei tre gironi ben 27 squadre mentre oggi sono appena 8 quelle in corsa per un posto in B”.

I capitani Stendardo e Cocuzza

I capitani Stendardo e Cocuzza

Il patron della Fidelis Andria ha chiesto inoltre che un posto venga riservato alla vincente della manifestazione collaterale voluta dalla Lega: “A mio avviso la Coppa Italia dedicata ai club di terza serie oggi è inutile e dispendiosa, soprattutto se si pensa alle articolate fasi eliminatorie. In questo modo si dà finalmente un senso alla competizione ed ulteriori stimoli a chi proverà a vincerla, in quanto si qualificherà alla Final Eight”.

Tra gli obiettivi primari della Fidelis Andria, oltre alla salvezza, c’è anche la valorizzazione dei giovani: “Abbiamo dieci under in rosa e non sono figurine ma giocano in pianta stabile. Dimitri Bisoli, figlio d’arte (il papà allena il Perugia), ha un rendimento eccezionale (23 le presenze all’attivo, ndc): cresce giorno dopo giorno ed è già seguito da alcune formazioni in serie A. Mercoledì ha siglato con noi un contratto triennale Simone Cianci, un 19enne che per fortuna del Messina domenica sarà squalificato… (ride, ndc). Ed anche il secondo portiere Marco Cilli giocherebbe titolare in qualsiasi altra squadra (l’anno scorso 25 apparizioni, ndc)”.

Alessandro De Vena

Alessandro De Vena con la maglia del Messina

In rosa anche due ex giallorossi:Mariano Stendardo è il nostro capitano e garantisce un valore aggiunto in termini di esperienza, fondamentale in un gruppo così giovane. All’andata purtroppo venne espulso. Alessandro De Vena ha avuto un’esperienza fugace in Sicilia. Noi lo abbiamo ingaggiato a gennaio: si è integrato benissimo e domenica ha anche segnato il suo primo gol. È quello che ci serviva, perché eravamo poco attivi sotto porta. Anche lui con i suoi 23 anni è un elemento di prospettiva”.

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