Correnti: “La Fip sia più vicina alle società. Presto le nomine dei delegati”

Mariacristina CorrentiLa messinese Cristina Correnti commissario regionale della Fip

Nella settimana in cui il Tribunale Federale ha rigettato il ricorso avviato a conclusione dell’ultima tornata elettorale avverso la nomina di Cristina Correnti presidente della Fip Sicilia, il massimo dirigente del basket isolano a Tcf ha fatto il punto della situazione complessiva vissuta dalla pallacanestro siciliana: “Fin dall’emanazione del Dpcm di fine ottobre abbiamo imposto lo stop a tutti i tornei regionali e all’intera attività giovanile perché il nostro è notoriamente uno sport di contatto. Ad oggi si giocano soltanto i campionati nazionali. I ragazzi non possono andare a scuola e con senso di responsabilità allora li abbiamo fermati. Alcuni sport hanno concesso agli under 13 di allenarsi. Noi però siamo prima educatori e dobbiamo tutelare la salute, per cui ripartiremo solo quando avremo la certezza del superamento di tutte le criticità sanitarie attuali”. 

basket

Anche le leghe di basket invocano un intervento pubblico

Il futuro assume tinte oscure. Imprescindibili gli aiuti da destinare alle società per garantire la prosecuzione delle attività sportive: “La situazione purtroppo non è rosea. Gli sponsor dovranno capire che i tornei dureranno meno, per cui è logico che verranno ridotte le somme da investire. Questi fondi servono alle società per fronteggiare le spese dei campionati under. Abbiamo perso circa il 30% dei nostri tesserati minibasket approdati verso altre discipline e ancora ne perderemo. Un altro problema è rappresentato dalle palestre scolastiche non concesse a seguito della problematica Covid. Lo sport dilettantistico quindi soffre molto e servirà un’ opera di reclutamento per uscire da questo momento. A novembre sono arrivati 3.000 euro da Sport e Salute, come Fip Sicilia ho proposto di devolvere tutto il contributo sportivo della legge 8 alla società senza tenerci nulla per noi. Il Comune di Messina infine da mercoledì ha lanciato sulla propria piattaforma il bando per gli aiuti da devolvere alle società cittadine, comprendendo le criticità del momento”. 

Marabello e Marisi

Marabello e Marisi del settore tecnico della Pcr Messina

Le difficoltà derivano dal fatto che il rapporto con i consiglieri è segnato da una diversa visione della strategia da intraprendere: “I sei consiglieri si muovono in blocco con voto contrario. Hanno le loro prerogative, le accetto. Lavoro dodici ore al giorno per il basket. Ricevo complimenti perché ogni richiesta delle società viene accolta. Sono un presidente votato al cambiamento, sono caparbia come quando giocavo e pur di fronte alle difficoltà non mi tiro indietro. Non mi scoraggio facilmente. I consiglieri perseguono una linea di continuità col passato. Sono certa che a fine mandato la Sicilia cambierà intanto nella collaborazione tra politica e società. Oggi c’è molto scollamento ma finalmente le società in una misura di circa l’80 per cento mi hanno indicato con chiarezza chi nominare come delegati, questo rappresenta un primo passo dopo anni di immobilismo. Serve un comitato molto più presente per evitare disservizi. Infine occorre un’attività più forte sul territorio. Il basket deve tornare uno sport di primo piano in Sicilia. Non inserisco persone tra i delegati perché mi aggradano ma perché hanno tempo e competenze da offrirmi”. 

Dani Baldaro

Dani Baldaro

Negli studi televisivi erano presenti anche gli istruttori della Pcr Messina Dani Baldaro e Stefano Marisi, che nutrono seri dubbi in merito ad una ripresa nel prossimo anno delle stagioni senior e giovanile: “Non sappiamo come ripartire tecnicamente quest’anno, magari da febbraio. Che formula potremmo trovare? Gli stranieri sono tutti a casa, dovrebbero tornare e riprendere la preparazione estiva ormai persa. Quindi il campionato non può cominciare subito. Questa è una stagione di transizione. Servirà un lavoro di recupero mentale dei ragazzini bloccati da mesi a casa e privati forzatamente della gioia del campo. Noi istruttori dobbiamo stargli vicino, fargli tornare la voglia e trasmettere la necessaria tranquillità. Dare insomma tutti noi stessi nello stargli accanto. Il basket richiede tanto a livello fisico, per cui servirà un grande lavoro di ripresa della condizione. Quest’anno in tanti pensano ormai che la stagione è persa. Servirà un blocco ma non dimentichiamo che tolta la serie A1 che è professionismo anche col semiprofessionismo in tanti ottengono introiti per salvaguardare le famiglie. Inoltre non dimentichiamoci che lo sport va di pari passo con la scuola, è una fonte di vita”.

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