JustMary, Caruso: “Finora un campionato straordinario, ma vorrei più rispetto”

JustMary Messina CocuzzaL'organico della JustMary Messina Cocuzza

A tre giornate dalla fine del torneo il dirigente Carmelo Caruso ha tracciato un bilancio del cammino dei giallorossi. Sta per concludersi la stagione regolare, la JustMary Messina Cocuzza al momento è in testa al torneo e matematicamente qualificata ai playoff, qual è il suo bilancio della stagione fino ad adesso? “É stato un anno difficile e particolare per tutti. Nel 2020 ci siamo fermati sul più bello prima dei playoff e volevamo ripartire in questo 2021, abbiamo colto l’occasione di disputare la serie C Silver e fino a ora è stato un anno straordinario per cui posso solo ringraziare lo staff tecnico e i giocatori”.

Nuova Pallacanestro Messina

Carmelo Caruso, presidente della Nuova Pallacanestro Messina

Avete un gruppo giovane e compatto con qualche giocatore più esperto come i lituani Budrys e Kulevicius, atleti di formazione italiana come Boyanov, Mihajlovic, Stolic e Vidakovic, talenti emergenti come Diakite e Fernandez e ragazzi locali come Crisafulli, Cannata, Cocuzza e Salvatico, che stanno facendo benissimo in un torneo per loro nuovo. “É vero, vorrei però spendere due parole in difesa del gruppo perché ultimamente da qualche parte ho sentito riflessioni che non condivido sull’impiego di giocatori stranieri. Capisco che ognuno tiri acqua al proprio mulino, ma qualche considerazione per chiarire il campo è d’obbligo. Il refrain del “vincono perché hanno gli stranieri” (fra l’altro proveniente da ambienti e personaggi che in passato i giocatori stranieri o oriundi li hanno ampiamente utilizzati) non mi convince. A parte che così dicendo il risultato paradossale è che si sminuisce il valore dei propri giocatori in quanto “italiani”, vorrei sottolineare che alla fine sul parquet ci vanno dieci persone, ognuna dotata di gambe, braccia e cervello, non ci si porta in campo il passaporto. D‘altronde un facile controesempio è che l’unica sconfitta l’abbiamo subita proprio contro una squadra formata da undici siciliani (e uno straniero) e un allenatore siciliano, per cui non è che la nazionalità da sola possa incidere sulle partite prima di giocarle. Vorrei precisare inoltre, che anche coach Manzo (a differenza di quanto ho sentito dichiarare da qualcuno) è italiano. Avessimo tesserato, tanto per dire, Belinelli e Gallinari magari si sarebbe parlato di ingaggi fuori-categoria o fuori regione, criticando anche quelli!”. 

JustMary Messina

La JustMary festeggia una vittoria

Non le è piaciuta quindi qualche dichiarazione relativa alla sua squadra? “Per carità, ognuno può pensarla come crede, però quando veniamo chiamati in causa credo siano necessarie delle precisazioni. Preferirei che ci si limitasse a commentare le proprie partite, e se si è caratterialmente in grado, di fare anche un po’ di autocritica: ho sentito di tutto, che siamo favoriti dagli arbitri perché abbiamo gli stranieri, addirittura siamo stati tirati in ballo dopo la sconfitta di una squadra con un’altra formazione, rimango davvero perplesso. Non è nostro costume commentare gli errori arbitrali, che come tutte le squadre subiamo; fa legittimamente parte del gioco anche cercare di mettere pressione sugli arbitri con dichiarazioni show pre e post partita (il famoso sistema, il metodo) oltre che alle interlocuzioni durante i match, ma io tengo molto al mio gruppo e non gradisco che venga inserito in discorsi che non ci riguardano direttamente”. 

Qual è l’auspicio per questo finale di stagione? “Dovremmo ricordarci tutti che abbiamo avuto la fortuna di ripartire dopo un anno durissimo, stiamo comunque giocando un campionato parecchio anomalo e dovremmo solo essere felici per questo e quindi godercelo. Mi auguro che da qui alla fine del torneo ci siano solo belle giornate di sport, di sano agonismo con la speranza magari di veder tornare almeno in parte il pubblico se sarà possibile. Comunque vada, qualunque possa essere il risultato finale, mi piacerebbe che tutto si concludesse dopo 40 minuti di spettacolo solo sul campo. Amiamo lo sport e conclusa la partita, lo spettacolo termina lì”.

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