Cts chiede protocollo più rigido: con un positivo tutta la squadra in quarantena

visite medichePreviste visite mediche accurate in vista dell'eventuale ripresa

Luce verde, all’insegna della massima prudenza, per la ripresa degli allenamenti di squadra il 18 maggio, ma bisognerà aspettare almeno un’altra settimana per sapere se il campionato di serie A potrà ripartire. Dopo giorni di attesa, il Comitato tecnico scientifico ha emesso il parere sul protocollo presentato dalla Figc per la ripresa in sicurezza, passo indispensabile per la ripartenza della stagione interrotta dalla pandemia, ma per la ripresa definitiva il ministro Vincenzo Spadafora prosegue sulla linea della cautela, legando tutto all’andamento della curva dei contagi.

Ryan Boatright

Una sola positività imporrà a tutta la squadra la quarantena

Premessa indispensabile, ribadita anche dal titolare del dicastero della Salute, Roberto Speranza, è che la Figc recepisca in toto le indicazioni “stringenti e vincolanti” del Cts: prevedono che siano sottoposte a una quarantena generalizzata, in caso di nuove positività, che i medici abbiano piena responsabilità nell’attuazione del protocollo e che i test da fare sui calciatori non vadano a discapito di quelli dei cittadini.

La Lega serie A aspetta con ansia il protocollo emendato per dare indicazioni alle società e valutare tutte le possibili criticità, legate anche alle disponibilità di impianti e strutture, perché anche a giocando a porte chiuse la situazione in certe aree potrebbe continuare a essere a rischio. Riprendendo gli allenamenti di squadra lunedì prossimo, e senza brutte sorprese sul fronte sanitario, il campionato potrebbe ripartire nel fine settimana del 13/14 giugno, in un tour de force che metterà a dura prova giocatori e staff già alle prese con quella che sarà una sostanziale prigionia dorata.

visite mediche

Gli staff medici dovranno assumersi la responsabilità del rispetto del protocollo (foto Giovanni Isolino)

Quasi un incubo per i medici sociali. “Il loro ruolo sarà critico e fondamentale”, avverte Enrico Castellacci, presidente dell’associazione medici del calcio interpellato dall’Ansa. “Avranno una responsabilità totale dell’applicazione rigorosa del protocollo ed è ovvio che le società devono metterli nelle condizioni di onorare i protocolli”.

Una ripresa eviterebbe, oltre a pesanti problemi economici, anche la lotteria dei contenziosi. La Spal ha annunciato di essere pronta ad adire tutte le vie legali per evitare una possibile retrocessione a tavolino se il campionato si chiudesse qui. Mentre quasi tutte le squadre stanno intensificando gli allenamenti individuali e i tamponi, c’è anche chi non è d’accordo sulla ripresa a tutti i costi: “Migliaia di morti in ogni città, ma voi pensate alla ripresa della serie A”, recitava uno striscione della tifoseria organizzata del Torino comparso al Filadelfia.

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