Bruno esalta Modica: “L’allenatore che mi ha fatto divertire di più in carriera”

BrunoFrancesco Bruno, difensore del Messina

Con uno zemaniano doc in panchina la vita per un difensore centrale non è affatto semplice. Per sfatare questo mito basta chiedere a Francesco Bruno, che spende parole di elogio per il proprio mister Giacomo Modica. L’ex di Melfi e Ischia vuole essere uno dei punti di forza del Messina in questa seconda fase della stagione, in cui i peloritani si giocano molto per continuare a scalare la classifica.

Bruno

Bruno in azione

Per il difensore campano il tecnico è il valore aggiunto di questa squadra: “Molti pensano che essendo difensore possa essere penalizzato perché il mister non ha mai fatto mistero di ispirarsi a Zeman e al suo tipo di calcio aggressivo e propositivo. Posso garantire, però, che non mi sono mai divertito così tanto in carriera come con lui, ci segue molto e presta attenzione ai movimenti. Ci chiede subito lo scarico nei confronti dei centrocampisti, raramente ci dice di fare giocate diverse. Ma oltre che per il tipo di gioco, personalmente, mi diverte la preparazione della partita a cominciare dall’aspetto fisico. E questo per un gruppo è molto importante”.

Il match interno con il Portici e la trasferta di Nocera possono rappresentare uno snodo fondamentale per il resto della stagione: “Sono due partite delicate. Abbiamo finito il 2017 con due belle vittorie, ma forse eravamo un po’ in affanno fisicamente. Adesso durante queste feste ci siamo allenati molto, il mister ci ha messo sotto torchio ma ci sta. Dobbiamo incamerare energie per finire il campionato in crescendo, sentiamo di essere sulla strada giusta”.

Bruno e Sciotto

Francesco Bruno e il presidente Sciotto

Tornando all’aspetto strettamente tattico, la difesa non è stata il punto di forza di questo Messina, capace di mantenere la porta inviolata solo in tre occasioni. Per Bruno, però, si deve lavorare sul concetto di squadra: “Ritengo che i primi difensori siano gli attaccanti, la fase difensiva deve iniziare dal momento in cui gli avversari partono dalla loro trequarti. Ci vuole collaborazione tra tutti i reparti, poi naturalmente l’errore individuale o di reparto ci può stare. Un difensore può commettere una distrazione, la difesa può sbagliare il movimento sul fuorigioco, spesso ci sono situazioni complicate, ma non bisogna mai dimenticarsi che stiamo parlando sempre e comunque di Serie D. L’importante è che alla fase difensiva pensino tutti gli effettivi in campo”.

Bruno

Bruno è stato costretto ad incassare la seconda espulsione stagionale

Guardando al calendario e al girone di ritorno che verrà, più che le ostiche trasferte di Troina, Nocera o Barcellona, a Bruno preoccupano altre sfide: “Sinceramente le partite che contano secondo me saranno quelle con Gelbison, Roccella o Cittanovese. In una categoria come questa affrontare la Nocerina è come affrontare la Juve se stai in Serie A. Sono quelle partite che si preparano da sole, non hai bisogno di trovare le motivazioni perché te le trasmette la partita in sé. Discorso diverso per gli avversari meno blasonati, ma che però possono nascondere tante insidie e farti perdere punti pesanti”.

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