Amarcord: riviviamo le dodici promozioni del Messina (4^ parte)

CelesteLa Curva del "Celeste" festeggia la serie A nel celebre Messina-Como del 2003/2004

In quattro puntate la storia dei trionfi giallorossi. Dal primo nella stagione 1931-32 all’ultimo torneo appena concluso, passando fra retrocessioni, umilianti cancellazioni ma con un unico denominatore comune: l’amore e la passione del popolo biancoscudato.

FC Messina 2000-01

FC Messina 2000-01

Due promozioni in tre anni alla guida del Messina, ma il presidentissimo Aliotta non si ferma, allarga la base societaria con l’ingresso degli armatori Franza e si lancia alla conquista della serie B che aveva promesso qualche anno prima. Dopo un lungo tira e molla Cuoghi lascia Messina. La stagione 2000-01 inizia con Paolo Beruatto che però dura solo 9 giornate, lo sostituisce Carlo Florimbi. Con lui in panchina il Messina cambia marcia grazie anche alla società che ingaggia fior di giocatori come Godeas, Campolo e Sullo. Inizia la scalata alla classifica, alla terzultima giornata i biancoscudati agganciano il Palermo capolista e si presentano all’ultima di campionato a pari punti, ma con il vantaggio degli scontri diretti. Al “Partenio” di Avellino i giallorossi, seguiti da 10.000 tifosi, incappano in una giornata negativa, sbagliano anche un rigore con Torino, poi subiscono il gol dell’1-0: tutto viene rimandato ai playoff.

L'invasione dei tifosi dopo il successo sul Catania nello spareggio, 2000-01

L’invasione dei tifosi dopo il successo sul Catania nello spareggio, 2000-01

Il primo avversario dei peloritani e l’Ascoli, i marchigiani vincono 1-0 in casa, ma al Celeste il Messina grazie ai gol di Buonocore su punizione e di Godeas, si impone per 2-1 e vola in finale. Avversario dei giallorossi il Catania che pochi mesi prima aveva violato il Celeste. Una rete di Ciccio Marra permette al Messina di uscire indenne dal Cibali (1-1), il 17 giugno 2001 tutto si decide sul rettangolo di via Oreto. Il gol di Sasà Sullo su rigore per fallo su Godeas, decide il derby ed il campionato, il Messina torna in serie B, ma non può gioire. Un tifoso, Tonino Currò, viene colpito in curva nord da una bomba carta lanciata dal settore che ospita i tifosi catanesi, morirà dopo 15 giorni di agonia. Stagione favolosa per la squadra peloritana che può vantare la migliore difesa del girone con 26 reti subite, ma soprattutto una squadra che può far bene anche in B.

La squadra che ha ottenuto la seconda promozione in serie A

La squadra che ha ottenuto la seconda promozione in serie A

Ottenuta la salvezza al primo anno di serie B, il FC Messina passa nelle mani della famiglia Franza: Pietro è il nuovo presidente. Dalla Triestina arriva a Messina il ds Fabiani, l’organico viene rinforzato, si punta ad un campionato di vertice, le promozioni sono ben cinque per via della ristrutturazione dei campionati. Il nuovo allenatore è Vincenzo Patania, ma la squadra parte male e dopo sette giornate viene sostituito da Lino Mutti. Con il tecnico bergamasco alla guida inizia la rimonta, il Messina scala la classifica, posizionandosi stabilmente in zona promozione. Le grandi parate di Storari, i gol del difensore Parisi e dell’attaccante Di Napoli scandiscono la marcia dei giallorossi che la sera del 5 giugno 2004, nell’ormai angusto ma glorioso, “Giovanni Celeste”, dove si gioca per l’ultima volta, il Messina batte il Como per 3-0 e conquista per la seconda volta la promozione in serie A. La città impazzisce di gioia!

La curva Sud del Celeste celebra la promozione in A

La curva Sud del Celeste celebra la promozione in A

Con 79 punti all’attivo, i giallorossi si classificano la terzo posto a pari merito con il Livorno e ritornano nell’olimpo del calcio nazionale. Storari, Zoro, Parisi, Mamede, Rezaei, Fusco, Lavecchia, Coppola, Sosa, Sullo, Di Napoli, Giampà, Zaniolo, Aronica, Campolo, Guzman, Ametrano, Accursi, Princivalli, questi i grandi protagonisti di una stagione indimenticabile per i colori giallorossi. I tifosi toccano il cielo con un dito, nella stagione successiva il Messina otterrà il miglior risultato della sua storia conquistando il settimo posto in massima serie, a cinque lunghezze dal Palermo che disputerà la coppa Uefa. Altre due stagioni in serie A, anche grazie ad un ripescaggio, poi la retrocessione in B, infine la mancata iscrizione alla serie cadetta voluta dalla famiglia Franza e la ripartenza dal CND con tre campionati da dimenticare.

Il Messina finisce nelle mani di avventurieri del calcio, e proprio quando tutto congiura contro la società giallorossa, sono i tifosi a salvare il club peloritano, autotassandosi ed iscrivendo la squadra alla Serie D. A capo del Messina, Lello Manfredi. Con lui, tanti innamorati del pallone nostrano alimentano un sogno che si materializza il 12 giugno 2012 nello studio del notaio Arrigo con il passaggio di consegne al gruppo Lo Monaco. Il Messina rinasce, ma stavolta seriamente!

ACR Messina 2012-13

ACR Messina 2012-13

Parte da qui il rilancio dell’ACR Messina, Vincenzo Lo Monaco, figlio di Pietro a capo dell’operazione, è il direttore generale, Isidoro Torrisi promosso in qualità di presidente, Fabrizio Ferrigno nelle vesti di direttore sportivo e Gaetano Catalano l’allenatore, tutti reduci dall’esperienza a Milazzo in Seconda Divisione. Della vecchia rosa i soli riconfermati sono i cugini del gol Corona e Cocuzza, mentre dalla città del Capo giungono i vari Bucolo, Quintoni e Cucinotta. Dal Genoa arriva, tra gli altri, il giovane portiere Lagomarsini. Il colpo a sensazione è però rappresentato dall’ingaggio del fantasista honduregno Julio Cesar Leon, ma sul suo conto il campo smentirà le sensazioni estive. Il Messina parte forte, ma la pesante sconfitta di Ribera (3-0) apre i primi interrogativi. I giallorossi si riscattano subito, imponendosi per 2-1 contro il Città di Messina nel derby, con reti di Parachì e Chiavaro. I pareggi con Montalto (esordio di Leon dopo i problemi al transfer) e Comprensorio Normanno, però, frenano la corsa dei giallorossi. A Palazzolo l’autentica svolta. Catalano opta per un cambio di modulo, varando il 4-4-2 che consente alla squadra di avere maggiore equilibrio. Finisce 0-3 ed il Messina comincia a spiccare il volo. La Vibonese viene superata grazie ad Ignoffo e neanche il ko di Vallo della Lucania con la Gelbison (2-0) incide sul cammino dei peloritani. Sambiase (unico lampo di Leon prima dell’addio), Cavese, Licata (secco 4-1) e Savoia cadono sotto i colpi del Messina, adesso primo in classifica. Lo scontro diretto di Cosenza, perso per 3-2, con una rimonta solo sfiorata, consente ai silani di operare l’aggancio. Il Messina riesce comunque a laurearsi campione d’inverno in virtù delle seguenti vittorie su Ragusa e Nissa, chiudendo l’anno a +3 sui principali inseguitori.

Dopo anni di buio il Messina torna a rivedere la luce... promozione 2012-13

Dopo anni di buio il Messina torna a rivedere la luce… promozione 2012-13

Con il blitz di Acireale targato Chiaria, attaccante arrivato nel mercato invernale insieme a Savanarola, si apre il 2013. Le affermazioni ai danni di Noto, Agropoli (1-0 targato Cocuzza) e Ribera danno ulteriore spinta. In un “Celeste” gremito termina poi 0-0 il derby di ritorno con il Città di Messina. La pratica Montalto viene quindi liquidata per 4-2, ma il pari a reti bianche di Paternò offre al Cosenza la possibilità di portarsi a due sole lunghezze dalla capolista. Niente paura, la squadra di Catalano batte 3-1 il Palazzolo e si impone 1-0 a Vibo (ancora Ignoffo, come all’andata), allungando nuovamente sulla seconda. Dopo lo 0-0 con la Gelbison, Corona e compagni superano di slancio gli ostacoli Sambiase e Cavese, prima della pausa pasquale che precede il rush finale. Il pari di Licata (2-2) è oro colato, così come la vittoria di Torre Annunziata (3-2 contro il Savoia) che profuma di Lega Pro. Il Messina giunge a +5 allo scontro diretto con il Cosenza che vale una stagione. Il 21 aprile 2013 il “San Filippo” è da brividi, con 10.000 tifosi sugli spalti. Finisce 0-0, un risultato che, a 180’ dalla fine del torneo, significa virtuale promozione. La festa esplode ed è solo il preludio a quello che accadrà due settimane più tardi. Il pareggio di Ragusa e la goleada sulla Nissa (8-1) del 5 maggio certificano, infatti, il salto di categoria. Con 76 punti all’attivo (ventitrè vittorie, otto pareggi e tre sconfitte) ed un ruolino da imbattuta nel girone di ritorno la squadra di Lo Monaco centra l’obiettivo. Dopo un lustro trascorso nell’inferno dei Dilettanti il Messina è finalmente tornato nel calcio che conta.

Il resto è storia dei giorni nostri, il campionato vinto meritatamente da Corona e compagni, l’entusiasmo che torna in città per i colori giallorossi. Il Messina conquista la sua dodicesima promozione, la seconda al San Filippo e il popolo biancoscudato torna a sognare in grande.

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