L’Acireale sfiora l’impresa a Bari ed è terzo. Turris a -9, suicidio Marsala

L'Acireale strappa il pareggio al Bari ed terzo in classificaL'Acireale strappa il pareggio al Bari ed terzo in classifica

Ora i pericoli arrivano dal basso. Perché è svanito anche il fattore campo, in Serie D. E seppure la 25esima curva è ancora abbastanza larga da evitare un tamponamento a catena, tornano in riga siciliane e calabresi in corsa per mantenere un posto in quarta serie. Spicca intanto la Sancataldese, resuscitata al debutto di mister Antonio Alacqua, ma stanno al gioco – ed è una notizia – pure le squadre in coda al Bari. Ringraziando una volta, per tutte loro, quell’Acireale che sprizza orgoglio e rompe le catene a metà classifica, se questi 90′ non rendono per nulla onore alle altre avversarie dei galletti. 

Bari

Il Bari frena un’altra volta. Il vantaggio sulla Turris si “assottiglia” a 9 punti

L’approdo al terzo posto rivela dunque in pieno il magic moment della formazione di Pippetto Romano. Sono nove i risultati utili consecutivi, nel giorno in cui i granata fanno danzare il coltello intorno alla nuca della capolista per oltre 45′ (finisce 1-1). E pur con l’alibi del concentrato di big che il calendario gli ha messo contro, nelle ultime settimane, il Bari rischia sul serio l’imbattibilità interna e riduce a 9 i punti di vantaggio sulla Turris. Per effetto di un altro avvio di gara anonimo che – secondo copione – brucia anche la bozza di vittoria messa su in un finale concitato. 

L’Acireale, che ha tutta l’attenzione che ai biancorossi manca, colpisce invece al primo affondo. E’ il 20′ quando Manfrè riceve il traversone di Madonia ed in area fa tutto da sè. La finta che inganna Quagliata, poi il sinistro sul secondo palo esaltano gli etnei, avanti in un primo tempo senza mordente. L’acrobazia di Pozzebon, 5′ più tardi, è infatti l’unico sussulto fino a che i pugliesi abbiano rimesso ordine alle idee. Mister Cornacchini gioca dunque il tutto per tutto, con tre cambi ad inizio ripresa ed ecco che al 72′ l’Acireale cede. L’incornata di Iadaresta scaccia gli spettri ed un giro di orologio dopo Simeri divora la palla della rimonta, davanti la porta ancora aperta degli acesi. 

Turris dirompente a Locri Quattro gol piegano l ousider e proiettano i corallini al secondo posto (ph. Pasquale d'Orsi)

E’ il primo successo esterno del 2019 per la Turris, escluso il Rotonda. I corallini ancora secondi (ph. Pasquale d’Orsi)

Anche in difesa l’Acireale è però a suo agio e l’assedio barese non spezza gli equilibri. L’ultimo guizzo, affidato allo stacco di testa di Di Cesare, si infrange sul palo nel recupero. Neppure la capolista devia insomma la corsa dei granata, che staccano quattro concorrenti – a quota 37 – e si tengono a 10 lunghezze dalla Turris

I corallini, per l’appunto, tengono fede al copione scritto al “Liguori”, alle prime curve della corsa parallela al Bari. Ed avanzano, i campani, nel solito gioco degli scambi che passa stavolta da pesante blitz esterno, ai danni della Cittanovese, costruito in un primo tempo di ottimo calcio. Guarracino firma appunto lo 0-1 a due minuti dal suo ingresso campo, ad inizio secondo tempo, punendo l’altra formazione rimasta a vantare un successo sul Bari. Ancora a 9 punti dalla vetta, la Turris trova però un segno “2” che – escluso il recupero sul campo del Rotonda – mancava nel suo carniere dal 2018. 

Marsala

Suicidio Marsala: gli azzurri perdono in casa contro il fanalino di coda Igea Virtus (foto Nino La Macchia)

Pur al secondo ko di fila, i calabresi non ne escono con le ossa rotte come il Marsala, inchiodato sullo 0-0 per quasi tutto il suo giorno peggiore. Proprio gli azzurri, appaiati al quarto posto, si consegnano al termine all’Igea Virtus, che viola il “Lombardo-Angotta” col minimo sforzo. Il gol di Sylla basta così a chiudere tra parentesi 7 turni senza successo, in una gara che nega l’autostima dei lylibetani al prezzo di rinfocolare le poche speranze dei giallorossi, ultimi ed a -7 dai play-out. 

Piccoli passi li muovono invece Gela e Portici, cui basta un pari per affacciarsi sotto il podio. I biancazzurri di Brucculeri dividono la posta il palio col Roccella, nel match che non si sblocca in casa degli jonici, terzultimi. Meglio va ai vesuviani, che in condizioni meno favorevoli al soprasso sono in svantaggio al 20′ sul campo della Nocerina. Ai molossi, avanti con Orlando, risponde Di Prisco a fine primo tempo. 

Traditi

L’ACR Messina mette la testa fuori dalla zona calda per la prima volta in stagione (foto Nino La Macchia)

In un altra fila, condizionato da un altro pari, finiscono proprio gli irpini, equidistanti da play-off e play-out a quota 33. Non si fanno male, appunto, neanche Troina e Palmese, che al “Proto” lasciano invariato il proprio stato di classifica pareggiando 1-1. Ferreira, al 36′, apre per i rossoblù. Ad una frazione di distanza risponde Mistretta per i neroverdi. 

La classifica può allora muoversi solo in zona play-out, coi maggiori colpi di scena divisi tra le due messinesi. Per la prima volta in tutta la stagione l’ACR Messina mette infatti la testa fuori dalla zona calda, staccando ben quattro competitor. Ma il soprasso è diretto ai danni del Locri, che precipita nelle sabbie mobili ed al “Franco Scoglio” cede per 2-1 (QUI la cronaca)Cocimano e Traditi, tra inizio del primo e fine del secondo tempo, riparano a molti errori della biancoscudata in stagione, pur senza evitare le dure contestazioni di fine gara alla proprietà (QUI la risposta di Sciotto). In mezzo, la rete di De Marco che non basta a frenare la caduta verticale dei calabresi.

Antonio Alacqua scuote la Sancataldese: i verdeamaranto vincono 3-0 al suo ritorno sulla panchina nissena

Ma si trasforma in un incubo ben peggiore il pomeriggio del Città di Messina. Che in mezz’ora passa dall’incassare un raggio di salvezza a schiantarsi sotto la valanga Rotonda (4-2 il finale, QUI la cronaca). In vantaggio per 0-2, coi gol segnati da Silvestri (8′) e Codagnone (51′), i giallorossi non resistono ad un poker di reti sfoderato dai lucani. Marigliano – 3′ dopo il raddoppio ospite – e Pastore, Flores e De Stefano, tutti negli ultimi 5′ della gara, tengono insieme le due fiammate che consentono ai padroni di casa di prolungare l’esperienza in quarta serie. I peloritani ripiombano in una zona play-out che è lunga solo un punto.

Ed a cambiare verso alla sua stagione c’è anche la Sancataldese, che apre un varco nel tunnel dopo ben 8 gare senza successo. Lo shock arriva da mister Antonio Alacqua, che celebra il suo ritorno sulla panchina dei nisseni, 24 anni dopo, con un 3-0 che travolge il Castrovillari, stabile a centro classifica con 34 punti. Ma l’incubo dei verdeamaranto è in pausa già al 19′: Gambino calcia in rete il pallone del vantaggio, che il rientrante Ficarrotta potrebbe arrotondare già nel primo tempo. Il raddoppio matura comunque al 72′, sui piedi di capitan Di Marco, cui segue il tris firmato proprio da Ficarrotta sul gong. 

Nel prossimo turno le ambizioni dell’Acireale dovranno passare la prova Turris, col vantaggio del fattore campo. La corsa salvezza tiene banco per il resto. Sancataldese, Roccella ed ACR Messina, tutte impegnate in trasferta, preparano il confronto con formazioni di centro-classifica. Al Città di Messina tocca invece in sorte il Bari. Con la speranza che l’altalena di Rotonda abbia un picco dove meno lo si aspetta.


Autori

+ posts

Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro