Zuppel: “Siamo un gruppo compatto. Messina non merita la bassa classifica”

ZuppelZuppel in azione contro il Giugliano (foto Paolo Furrer)

Dopo un girone d’andata avaro di soddisfazioni, l’attaccante Diego Zuppel ha trovato il suo primo gol con il Messina contro il Monterosi e un assist decisivo per Fofana contro la Virtus Francavilla: “I primi sei mesi sono stati duri per tutti noi. I risultati non arrivavano e non era semplice stare bene. Ci vergognavamo un po’ per la città e i tifosi, che ci tengono tanto. A gennaio finalmente la svolta, che ci ha permesso di prendere fiato”. 

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Ercolano anticipa Zuppel (foto Giuseppe Scialla)

I 25 punti già conquistati nel girone di ritorno sono frutto anche della ritrovata coesione dello spogliatoio: “Uno dei segreti del girone di ritorno è aver ritrovato la solidità e la compattezza del gruppo. Sono soltanto all’inizio della mia carriera ma nel recente passato, ad esempio ad Arezzo, non c’era quest’unione. Farne parte è bello e ti aiuta a superare ogni problema. Tutti ci sosteniamo a vicenda, aiutati dai calciatori più esperti arrivati a campionato in corso. Loro ci tengono concentrati sulle cose importanti da fare”. 

Sette vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte con il nuovo corso. Bisogna quindi subito dimenticare il passo falso con la Turris: “Dopo la trasferta di Torre del Greco nella giornata di riposo sono andato a Torre Faro con alcuni compagni per ricaricare le energie. Abbiamo preparato il match di domenica con il Foggia: confidiamo nel sostegno del nostro pubblico e ringraziamo sempre i tifosi perché sono presenti su ogni campo e ci danno forza”. 

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Zuppel e il mental trainer del Messina Giuseppe Costa (foto Paolo Furrer)

La punta centrale arrivata in prestito dalla Spezia preferisce evitare confronti e si è progressivamente ambientata anche grazie al feeling con elementi come Balde, intervistato insieme a lui dall’ufficio stampa del club: “A Messina sto molto bene, è una piazza che non merita di vivere questi momenti di difficoltà in bassa classifica. Non conoscevo Ibou, ma abbiamo legato da subito. Lui era al suo secondo anno a Messina, mi ha aiutato e si è rivelato un grande compagno di squadra, che mi è stato molto vicino. Siamo molto amici. Da Auteri a Raciti non noto particolari differenze nei metodi di lavoro. Il primo curava soprattutto l’aspetto fisico, mentre adesso attenzioniamo l’aspetto tattico”.

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