Zampagna: “Un privilegio giocare in entrambi gli stadi. Vorrei allenare il Messina”

Riccardo ZampagnaRiccardo Zampagna in posa con la sua maglia al Museo dello Sport

Tornare a Messina significa per Riccardo Zampagna rivivere le emozioni degli anni vissuti in giallorosso. Dai 19 gol messi a segno dal bomber umbro nel campionato cadetto 2002/03 alle epiche gesta della Serie A 2004/05. Il settimo posto, le sue reti spettacolari a Roma e Milan, i derby vinti contro la Reggina, uno stadio stracolmo. Ricordi indimenticabili per Re Riccardo che, tra gli ospiti della festa del Centro Commerciale Tremestieri, ha parlato tra passato e futuro.

Riccardo Zampagna

Riccardo Zampagna con il sindaco Federico Basile allo stadio

“Ringrazio l’organizzazione e gli rivolgo i complimenti perché il museo trasmette qualità e passione. È tutto molto bello ed emozionante. Tornare a Messina significa per me tornare a casa, qui ho vissuto momenti unici. Oggi abbracciavamo tre ere calcistiche, quella degli anni ’80 di Carmelo Mancuso, la mia degli anni Duemila e quella attuale. Ho visto la partita decisiva dei playout contro la Gelbison e Ragusa e Fumagalli sono stati determinanti. Una piazza come Messina per calore, passione, voglia di vedere la squadra e tifarla merita come minimo la serie B”.

Il sogno di allenare il Messina non lo ha mai nascosto: “Da dieci anni mi propongo e ho quasi perso le speranze ma continuerò finché avrò la forza nel ribadire di volere allenare il Messina. Sarebbe un sogno, è normale che i risultati fanno tutta la differenza del mondo ed è cosa diversa giocare dall’allenare. Secondo me l’entusiasmo che ho io e che ha la gente sarebbe un connubio importante. La decisione, però, la deve prendere qualcun altro”.

Zampagna

Zampagna festeggia un gol con la maglia del Messina

“Ho visto molti bambini che mi hanno riconosciuto – ha sottolineato Zampagna – e devo dare un merito ai genitori perché significa che hanno trasmesso alle nuove generazioni l’amore per la squadra. Gli hanno fatto vedere chi ero io e gli altri miei compagni autori di anni stupendi. Questa cultura va difesa, la passione e l’amore per questa squadra di calcio va portata avanti. Per me ci sono le basi per rinascere”.

Dopo aver raggiunto la salvezza in Serie C a tenere banco è il futuro societario del Messina. Questa l’idea di Zampagna: “Una società forte è la cosa prioritaria, il calcio impone spese rigide. Qualunque giocatore dev’essere pagato e la società deve essere seria. Messina ha sempre avuto grosse difficoltà con l’impiantistica e la stessa società dovrebbe riorganizzare la situazione logistica. Ho vissuto gli entrambi gli stadi. Ho avuto la fortuna di aver giocato la serie B al Celeste, scendere in quel campo ti lasciava i brividi e ti trascinava sino alla vittoria. Riempire il San Filippo non era cosa semplice, ci è bastato pochissimo se penso che alla prima partita di Serie A contro la Roma eravamo in cinquantamila. Un sogno che si è avverato”.

Autori

+ posts
+ posts