Zampagna: “Ho i brividi se ripenso al mio Messina. Un giorno sogno di allenarlo”

Riccardo ZampagnaRiccardo Zampagna nel corso di un'intervista

Riccardo Zampagna c’è. Il bomber di Terni ha risposto presente alla campagna #IoCiSono lanciata dal Messina in occasione del derby con il Catania, a testimonianza del legame profondo che ancora c’è tra il giocatore umbro ed una piazza che non lo ha mai dimenticato. Schiettezza, sincerità e generosità, tutti fattori che fanno parte del carattere dell’attaccante e che sono emersi in una piazza con cui ha instaurato un rapporto viscerale.

Riccardo Zampagna

Riccardo Zampagna celebra una rete realizzata contro il Livorno con la maglia del Messina

Il pallonetto a Pellizzoli in un epico 4-3 alla Roma nella prima al San Filippo, il gol in tuffo nella leggendaria notte di San Siro e la punizione che ha spianato la strada alla rimonta nel derby con la Reggina, pagine di storia che Zampagna ricorda con grande affetto: “Se ripenso a certi momenti vissuti con la maglia del Messina quell’anno in Serie A ho ancora i brividi – ha commentato – Messina mi ha lanciato nel calcio vero e non posso dimenticarlo mai e credo che i messinesi non potranno dimenticare mai quello che io ho dato per quella maglia e per quei colori e questo è molto bello. Un legame indissolubile. Io allo stadio? Magari, mi piacerebbe tanto ma per adesso sto allenando la Trestina, una squadra delle mie parti (la formazione perugina milita in serie D, ndc), e mi sto gettando anima e corpo in questa nuova esperienza ed è difficile trovare domeniche libere”.

Riccardo Zampagna

Riccardo Zampagna in versione opinionista tv

Il centravanti umbro ricorda con grande affetto anche la sua prima stagione in giallorosso, coronata da ben 19 gol in Serie B nel campionato 2002-2003: “Non partimmo bene, su di me c’era un po’ di scetticismo. Poi dopo una tripletta al Vicenza mi sbloccai definitivamente e con me tutta la squadra. Ricordo con grande emozione anche il” Celeste”, che era un vero e proprio catino che ti trascinava tanto. Quella stagione lì c’era entusiasmo nonostante si puntasse solo ed esclusivamente alla salvezza, ma per tre mesi abbiamo giocato il miglior calcio della categoria. Io sono sempre stato un generoso, ricordo che in occasione della sfida con l’Ascoli, a Oddo dissi che pur di giocare ero disposto a fare l’esterno d’attacco nel tridente con Docente e Amauri. Ma non posso neanche dimenticare la mia doppietta a Cosenza in mezzo ad un vero e proprio nubifragio. Amauri? Lui ha sempre detto che grazie a me ha imparato l’ignoranza calcistica”.

Zampagna

Zampagna festeggia dopo un gol con la maglia del Messina

Dopo una vita per il gol, il presente del 42enne adesso è in panchina: “Caratterialmente cerco di trasmettere tanto ma sono cambiato molto rispetto a quando giocavo. – ha ammesso – Vorrei che in campo scendessero undici Zampagna ma mi rendo conto che è impossibile. Il calcio è cambiato, i giovani sono cambiati, si pensa più all’apparenza e meno alla sostanza e si tralascia molto il fattore della cattiveria che per me invece è fondamentale. Adesso mi sono buttato a capofitto in questa nuova esperienza e per me è importante, non ho mai nascosto il sogno di allenare un giorno il Messina o l’Atalanta, che sono le società che mi hanno dato di più nell’arco della mia carriera”.

Infine un messaggio al collega e amico Lucarelli: “Non mi sorprende che Cristiano sia diventato un idolo dei tifosi giallorossi, caratterialmente siamo molto simili. Siamo persone vere che fanno bene al calcio e che vogliono migliorare giorno dopo giorno”.

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