Torma: “Realtà strumentalizzata. Valuterò se è possibile agire legalmente”

Gianluca TormaGianluca Torma a bordo campo

Non si esaurisce il botta e risposta tra Città di Messina e Acr, dopo gli stucchevoli episodi di domenica scorsa. Questa l’ultima replica, da parte del direttore sportivo peloritano Gianluca Torma: “Mi trovo costretto a scrivere questa nota dopo essere rimasto in silenzio per una settimana, a seguito degli incresciosi accadimenti di domenica scorsa, nel corso e nel dopo partita al “Franco Scoglio”. Ho letto che mi hanno dipinto come un razzista, descrivendo i fatti accaduti diversamente dalla realtà, mistificandola e strumentalizzandola, facendomi apparire quello che non sono.

Niente di più lontano da me, l’offendere un giocatore, solo per il colore della sua pelle. La mia storia di giocatore prima e di dirigente dopo, lo dimostra. I rapporti che ho intrattenuto con i miei compagni di squadra sono stati improntati sempre sull’amicizia sincera e il rispetto, a prescindere dal colore della pelle. Sono cresciuto nell’ambiente sportivo e per me la diversità culturale è la normalità. L’episodio di domenica scorsa lo ricorderò sempre come qualcosa che non dovrebbe accadere mai.

Buttò, Torma e Biagioni

Il team manager Buttò, il ds Torma e il tecnico Biagioni (foto Nino La Macchia)

Fofana si è sentito insultato da me, ma i fatti dimostrano l’esatto contrario: né l’arbitro durante la partita né il giudice sportivo dopo, hanno accertato episodi di insulti razzisti, questo è l’unico fatto. Non ho pronunciato alcun disprezzo verso il giocatore del Città di Messina, solo incitazioni rivolte al capitano della mia squadra. Prova ne è che l’agente della Digos che si vede ritratta nella foto accanto a me pubblicata sui giornali online, ha sentito o avvertito nulla.

Non posso pensare che si tratti di una strumentalizzazione, questa volta ai miei danni, per ottenere un titolo di giornale in più o spostare l’attenzione su vicende estranee alle partite che si giocano in campo. Mi sento offeso prima di tutto come uomo, come cristiano, come padre che insegna ai suoi figli il rispetto per il prossimo, e poi come sportivo. La mia onorabilità, la mia fede religiosa, la mia dignità vengono prima di tutto.

Fofana

Fofana ha lamentato i presunti insulti ricevuti da bordo campo

Ho cercato un chiarimento con il giocatore a fine partita e con il presidente del Città di Messina, ma evidentemente è apparso più utile pubblicare un comunicato di quel tenore. In ordine alle dichiarazioni secondo le quali l’arbitro mi avrebbe allontanato, verificando la veridicità delle lamentele di Fofana che avrebbe volontariamente interrotto il gioco per le frasi ingiuriose provenienti dal bordo campo, preciso che ho chiesto esplicitamente al sig. Di Marco di Ciampino, alla presenza del delegato alla sicurezza Salvatore Messina e di due steward, se avesse sentito frasi razziste da me mai pronunciate e lo stesso mi ha confermato di non avere sentito nulla, né lui né l’assistente arbitrale, e che potevo tranquillamente rimanere a vedere la partita a bordo campo, come poi ho fatto.

Gianluca Torma

Il direttore sportivo del Messina Gianluca Torma

Anche il presunto tentativo di aggressione da parte mia ai danni del presidente Lo Re è una mistificazione della realtà. Numerosi i presenti che possono testimoniare che gli animi si erano riscaldati, ma non ho aggredito nessuno, anzi sono stato io vittima di aggressione all’interno della sala stampa, per la quale a questo punto mi riservo di agire legalmente. Ho dato mandato al mio legale di fiducia di verificare se sussistano gli estremi per agire penalmente contro chiunque abbia leso la mia dignità e la mia onorabilità, diffondendo notizie non vere e da questo momento chiedo che scenda il silenzio su questa vicenda, comunque, incresciosa, sperando che non debba assistere a ulteriori strumentalizzazioni finalizzate ad ottenere qualche like in più sui social. Adesso lasciamo che parli il calcio, quello giocato in campo. Forza Messina!”

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