Sindoni: “Avevo già deciso di lasciare l’Orlandina. Un rimpianto? Mike James”

BenfappGiuseppe Sindoni ha lasciato la carica di direttore dell'Orlandina

Giuseppe Sindoni è stato ospite alla video live chat di Backdoor Podcast, parlando tra l’altro dei suoi esordi nella carriera da dirigente, della scelta di lasciare l’Orlandina, dei giocatori passati e che sarebbero potuti passare dalla sua squadra.

“La mia famiglia ha sempre avuto nel suo Dna la pallacanestro, ad esempio mia madre è un’ex giocatrice mentre mio padre nel 1996 acquisì la squadra del Comune di cui era sindaco, dando inizio alla scalata dell’Orlandina. La scelta di rilevare il club mi agevolò indubbiamente in considerazione del fatto che io dai 14 anni mi innamorai perdutamente dell’aspetto dirigenziale, la scrivania era il mio luogo preferito. A vent’anni avevo già diverse stagioni di scouting alle spalle e a 21 anni in serie B cominciai in prima persona a ricoprire il ruolo di direttore sportivo”.  

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Milenko Tepic prova a velocizzare il gioco – Foto R. Fazio-A.Denaro

Da due settimane ha ufficializzato la scelta di separarsi dalla casa madre, ecco la sua motivazione: “Ero arrivato a un bivio, ma non è stata una scelta soltanto professionale lasciare l’Orlandina. Il club continuerà il suo percorso grazie all’impegno di mio padre, ma personalmente questa scelta l’avevo maturata da un po’ e quando capisci di non avere più il fuoco dentro è necessario prendere una decisione importante, anche se questo è un salto nel buio considerata anche la crisi economica attuale dell’intero sistema. Non cambio per un’alternativa e sono aperto a nuove possibilità: i tanti messaggi ricevuti mi danno forza per poter restare in questo ambito e non disperdere quanto fatto. Se capiterà una nuova possibilità che mi accenderà sarò pronto ad abbracciarla”.

Sindoni ha poi messo l’accento sulle situazioni di mercato che ha vissuto e su un rimpianto del passato: “I giocatori che mi hanno più soddisfatto sono di due tipi: simili a Milenko Tepic, che ci ha dato la consapevolezza che la strada intrapresa era quella corretta, mentre l’altro lato riguarda giocatori “che ho scoperto io” come Dominic Archie o Bruno Fitipaldo, che per noi è stato un acquisto epocale quando il Galatasaray, squadra di EuroLeague, è venuto a prendercelo. Mentre potevamo ingaggiare Mike James, ma avevamo brutte referenze… Sicuramente un rimpianto”. 

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