Si è spento Giuseppe Bosco, ex capitano del Messina. 167 presenze tutte in B

Giuseppe Ottone BoscoLa stretta di mano tra Bosco e Raise in un Catanzaro-Messina

Si è spento all’età di 90 anni, dopo aver lottato contro la malattia che lo aveva colpito, Giuseppe Bosco, ex centromediano del Messina per ben sette stagioni, nel corso delle quali collezionò 167 presenze con un solo gol all’attivo. Nato a Manzano, in provincia di Udine, il 25 gennaio del 1932, Bosco giunse sulla sponda siciliana dello Stretto all’inizio della stagione 1955-56 con i peloritani in serie B, dove trovò una piccola colonia di corregionali: Zonch, Gratton e Nadali.

Giuseppe Ottone Bosco

Giuseppe Ottone Bosco in uno scatto recente

La dirigenza peloritana, capitanata dal Commissario Straordinario Francesco Lombardo, lo prelevò dal Bassano del Grappa e fece il suo esordio con la maglia biancoscudata al “Celeste” il 3 giugno 1956, penultima giornata del campionato di serie B, in un Messina-Salernitana (2-0). Due presenze in quella stagione, la seconda nella gara successiva contro il Livorno (2-0), sempre al campo di Gazzi, che sancì la permanenza del Messina, allora allenato da Manlio Bacigalupo, nel torneo cadetto: undicesimo posto con 31 punti. Fu quella l’ultima stagione del Cav. Lombardo alla presidenza dell’Acr, che anche allora navigava in cattive acque. Usciva di scena un grande appassionato che aveva condotto il Messina per due volte in serie B.

La stagione successiva forze fresche in società con l’ingresso di nuovi soci, Bosco viene lanciato definitivamente da mister Rudy Hyden, conquistando una maglia da titolare, la numero 5 che indosserà per il resto della sua carriera a Messina. Per il giovane centrosostegno friulano sono 31 le presenze in un campionato concluso al quattordicesimo posto e che vide i messinesi raggiungere l’obiettivo salvezza con 29 punti.

Giuseppe Ottone Bosco

Giuseppe Ottone Bosco si è spento nella notte tra mercoledì e giovedì

Nella stagione 1957-58, con Giuseppe Nunnari alla presidenza e Ivo Fiorentini in panchina, il Messina, in un torneo senza retrocessioni, si classifica al terzultimo posto con 27 punti all’attivo- Per Bosco sono 18 le presenze con un gol, l’unico realizzato in maglia giallorossa, messo a segno il 13 aprile del 1958 sul campo del Novara (1-1 il finale). Nel campionato 1958-59 Bosco diventa titolare inamovibile, il nuovo allenatore Bruno Arcari lo impiega con continuità, 33 le presenze in un Messina che si classifica al decimo posto con 38 punti e finalmente si dà una struttura societaria più stabile con la costituzione di una Commissione Straordinaria presieduta dall’avv. Goffredo Muglia.

Nella stagione 1959-60 Bosco diviene capitano del Messina, e risulta il giocatore con il maggior numero di presenze (36) in campionato. La squadra si classifica all’ottavo posto con 37 punti a pari merito con altre quattro formazioni. Nella stagione 1960-61 il centromediano friulano viene frenato da un problema di salute, solo 16 presenze per lui in un campionato entusiasmante per i colori giallorossi: la squadra lotta per la promozione in serie A, ma alla fine si classifica al sesto posto con 41 punti. Il campionato 1961-62, nel corso del quale gioca 31 partite, fu l’ultimo di Bosco con la maglia del Messina. I biancoscudati, allenati da Umberto Mannocci, chiudono al settimo posto con 37 punti, l’ultima apparizione in giallorosso avviene il 20 maggio 1962 a Brescia (2-1 a favore delle rondinelle).

Giuseppe Ottone Bosco

Acr Messina 1959-60: Colombo, Kyrchmayr, Melonari, Landoni, Ciccolo, Bosco (Cap.). Alicata I, Sellani, Stucchi, Bettini, Lenuzza.

Nell’annata successiva Bosco non sarà riconfermato: un infortunio al tendine di Achille lo costringe a trent’anni a tornare nella sua Manzano, il Messina spiccherà il volo verso la massima serie. Concluse la sua carriera da calciatore nel Vittorio Veneto e dopo un paio di stagioni da allenatore decise di chiudere con il calcio e di dedicarsi alla sua piccola azienda artigianale che nel frattempo aveva creato. Bosco ha lasciato un ottimo ricordo negli appassionati messinesi. Ecco cosa scrivevano di lui: “Venuto a Messina senza grandi referenze ed assunto come laterale, dopo un anno di anticamera trovò modo di impressionare Hiden nel ruolo di centromediano. Bosco lentamente prese quota e per tanti anni è stato il pilastro della difesa del Messina. La sua carriera non ha toccato punte eccelse: si è rivelato nel Messina e da anni ne è il capitano. Atleta serio e attaccato al suo dovere, costituisce uno dei rari esempi di fedeltà alla casacca che ormai è sua e che ancora difende leoninamente”.

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