Sant’Agata, Facciolo: “Sconfitta immeritata. Sotto porta serve concretezza”

Sant'AgataScambio di gagliardetti per capitan Squillace ad Agrigento (foto Calogero Librizzi)

Seconda sconfitta consecutiva nel breve volgere di tre giorni per il Città di Sant’Agata di Michele Facciolo. A differenza di quella molto pesante subita ad opera della Vibonese, all’Esseneto di Agrigento il ko di misura è sin troppo penalizzante per la squadra nebroidea. In sala stampa l’analisi del tecnico calabrese rende merito alla prestazione dei suoi calciatori.

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Christian Lo Grande arriva dal Resuttana San Lorenzo (foto Calogero Librizzi)

“L’Akragas ha fatto un tiro in tutta la partita, realizzando un gol. Noi nel primo tempo abbiamo provato a giocare, creando tre palle gol nitide, ma non siamo riusciti a segnare. Questo fa parte del calcio e bisogna accettarlo. Credo poi che nel secondo tempo con il dispendio di energie perdi le misure e ti allunghi tra i reparti. Su una palla lunga non abbiamo seguito le giuste marcature, subendo il gol. Per una squadra molto giovane come la nostra perdi fiducia e certezze e credi che il lancio lungo possa essere una soluzione”. 

Unico neo non aver finalizzato quanto prodotto sotto porta e aver snaturato il proprio gioco nella ripresa. “Noi dobbiamo sempre restare compatti e prediligere il gioco. Non abbiamo le caratteristiche giuste per giocare palla lunga e sfruttare una fisicità che invece ci manca. Nel primo tempo siamo rimasti sempre corti con i trequarti, poi l’infortunio di Aquino ci ha penalizzato perché era stato una spina nel fianco avversario”. 

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Il romeno Raoul Mal in rete all’esordio a Castrovillari (foto Calogero Librizzi)

Trasferta dura che, però, alla luce della prestazione offerta regala nuove certezze ad una squadra che deve ritrovare la tranquillità nonostante il ko. “Dobbiamo restare assolutamente tranquilli perché sappiamo cosa prevede il percorso del raggiungimento della salvezza. Siamo il gruppo più giovane del girone, con un’età media di 21 anni, ma dobbiamo essere più concreti sotto porta, perché poi ti capitano queste giornate dove prima fai fare bella figura al loro portiere e poi su un tiro l’avversario ti punisce e vince la partita”.

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