Al russo Shalunov il 69° Gran Premio della Liberazione

Dopo 22 anni la Russia torna al successo nel Mondiale di Primavera; sul podio salgono Simone Consonni e Liam Bottazzo.

Evgeny Shalunov conquista le Terme di Caracalla. Il corridore russo si e’ imposto con una bellissima azione solitaria nella 69/a edizione del Gran Premio della Liberazione, che per il secondo anno consecutivo viene vinto da un corridore dell’Est Europa dopo che nel 2013 si era imposto il bielorusso Ilia Koshevoy.

Il podio del Gran Premio Liberazione

Il podio del Gran Premio Liberazione

Il corridore russo ha fatto valere le proprie doti da pistard: nel 2010, infatti, l’uomo della Lokosphink e’ stato vicecampione europeo juniores nell’inseguimento individuale. Shalunov ha cercato l’azione solitaria dopo aver promosso quella che ha animato l’intera giornata e ha avuto ragione del gruppo, che ha cercato fino alla fine di far terminare la corsa allo sprint. Shalunov ha gia’ un ottimo curriculum, in quanto e’ stato anche stagista con la Radioshack nel 2011 e ha vinto la Vuelta a La Rioja nel 2012.

La corsa e’ stata animata da una fuga di nove uomini che ha preso il largo durante il terzo giro, composta da Giuseppe Sannino (Team Pala Fenice), Simone Velasco (Zalf Euromobil Desiree Fior), Alessandro Riccardi (Vega – Hotstand), Gasper Katrasnik (Nazionale Slovena), Alberto Amici (M.I. Impianti Guerciotti), Evgeny Shalunov (Lokosphink), Mirko Gozio (Gavardo Tecmor), Jacopo Mosca (Viris Maserati), Giacomo Menchetti (Acqua & Sapone Team Mocaiana). Gli attaccanti riescono ad avere un vantaggio massimo di 1’55”.

A 8 giri dalla conclusione la corsa esplode e, complice anche il vento, il plotone si fraziona in due parti. Tanti corridori cercano di portarsi all’inseguimento dei nove davanti, ma nessun gruppetto riesce a prendere il sopravvento. Menchetti si stacca a 7 giri dal traguardo, lasciando gli attaccanti in otto, mentre il loro vantaggio sul plotone inizia a calare sensibilmente. Shalunov, che aveva promosso la fuga decisiva di giornata, tenta l’azione solitaria abbandonando i suoi compagni di fuga a 5 giri dal termine: grazie alle proprie doti da pistard il corridore russo riesce ad incrementare sempre di piu’ il proprio vantaggio sugli inseguitori, che prima rimangono in quattro e poi vengono riassorbiti completamente dal plotone. L’ultimo giro? un’apoteosi per Shalunov, che corona cosi’ una fuga solitaria lunga piu’ di 30 km.

La Russia torna cosi’ a vincere al GP Liberazione 22 anni dopo il successo di Davidenko, che trionfò proprio nell’anno in cui nacque Shalunov. “Vincere a Roma e’ una grande emozione – spiega il vincitore – il successo mi mancava dal 2012, ma qui e’ stato piu’ difficile perche’ la corsa e’ stata tiratissima”. 

Spettatore interessato il CT della nazionale italiana Under 23 Marino Amadori: “Complimenti al vincitore, perchè andato molto forte, troppo per i nostri azzurri che lo conoscono bene, visto che e’ arrivato quarto alla prova di Coppa del Mondo in Olanda. Mi sono piaciuti Consonni, Bertazzo e Simion, ma ho visto anche un bel Filosi”.
Per quanto riguarda i premi speciali legati ai traguardi volanti, il premio Tonelli e’ stato vinto da Giuseppe Sannino, mentre Evgeny Shalunov si e’ aggiudicato il premio Gino Sala.

Primavera Ciclistica

Trofeo Lazzaretti – Nella mattinata si e’ svolta anche la ventesima edizione del Trofeo Lazzaretti, importante gara riservata alla categoria Juniores. La corsa si e’ svolta su 15 giri dello stesso circuito del GP Liberazione.

Dopo una serie di attacchi iniziali, l’azione piu’ importante e’ nata al terzo dei quindici giri che i corridori hanno affrontato. Ad allungare sono stati quattro uomini: Fabrizio Galeno (Cycling Team Coratti), Paolo Baccio (Pippo Caruso), Gerardo Caliendo (Grumese) e Andrea Martini (Forno Pioppi). Tra di loro nelle primissime battute si e’ fatto notare anche Gianluca Pirazzi (Cycling Team Coratti). 

Dopo due giri Baccio allunga sui compagni di fuga e resta da solo al comando, accumulando un vantaggio massimo di 1’03” sul gruppo a 7 giri dal termine. A 5 tornate dalla conclusione, pero’, Vincenzo Albanese (Stabbia Ciclismo) lo raggiunge in testa con una grande accelerata: i due rimangono davanti da soli fino alla fine e nella volata a due Albanese ha la meglio.


Ordine d’arrivo 69/o Gran Premio della Liberazione:
1 – Evgeny Shalunov (Lokosphink) media 41,362 km/h 138 km
2 – Simone Consonni (Colpack) a 25”
3 – Liam Bertazzo (MgKvis Norda Trevigiani) st
4 – Paolo Simion (Mastromarco Sensi Dover) st
5 – Iuri Filosi (Colpack) st
6 – Diego Brasi (Team Pala Fenice) st
7 – Andrea Meggiorini (Gallina Colosio) st
8 – Luka Pibernik (Nazionale Slovena) st
9 – Andrea Toniatti (Zalf Euromobil Desiree Fior) st
10 – Andrea Vendrame (Marchiol Emisfero) st


Ordine d’arrivo Trofeo Lazzaretti:
1 – Vincenzo Albanese (Stabbia Ciclismo) 84 km in 2h10’10” media 38,720 km/h
2 – Paolo Baccio (Geom. Pippo Caruso) 
3 – Lorenzo Garzi (Gs Forno Pioppi)
4 – Alberto Stinchelli (Uc Petrignano Tutti a Ruota)
5 – Yuri Colonna (Team Franco Ballerini)
6 – Michele Abecenate (Postumia 73 Dino Liviero)
7 – Luigi Matrone (Gs Imperiale Grumese)
8 – Gabriele Lancia (Ternana Ciclismo Capobianchi)
9 – Gerardo Caliendo (Gs Imperiale Grumese)
10 – Andrea Martini (Forno Pioppi)

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