Nessun dramma, ma pesa la sterilità offensiva. Erra si conferma tabù

ParisiUn calcio piazzato affidato ad Alessandro Parisi (foto Paolo Furrer)

Nel silenzio del “Ceravolo” il Messina ha compiuto un passo indietro, offrendo la prova meno convincente di uno strepitoso avvio di stagione. La classifica resta comunque esaltante, perché se la Casertana capolista ha preso il largo, allungando a sette punti il suo vantaggio, le altre rivali hanno tutte steccato, consentendo ai giallorossi di rimanere al secondo posto, seppur agganciati dal sorprendente Cosenza.

Bernardi e Giorgione

Bernardi e Giorgione si contendono un possesso (foto Paolo Furrer)

Se la precedente battuta d’arresto di Foggia non aveva lasciato strascichi, questa volta in casa Messina suona inevitabilmente qualche campanello d’allarme. Normale esaminare cosa non abbia funzionato, ma nessuno dimentichi che ad agosto si è ripartiti dalle macerie lasciate dalla precedente gestione e che l’obiettivo primario del club di Stracuzzi  è quello di mantenere la categoria, al di là che ad oggi faccia sorridere l’osservare, così dall’alto, il divario dalla zona playout.

Quasi fisiologico, dunque, che alla distanza la squadra di Di Napoli potesse pagare dazio per la mancata preparazione estiva. Già nel corso del match con il Catania la stanchezza si era fatta avvertire ed il conto si è presentato sei giorni più tardi salatissimo a Catanzaro, complice la lunga lista degli infortunati che comprendeva, oltre ai lungodegenti Gustavo e Tavares, anche Palumbo, Baccolo e Bramati.

Leonetti

Leonetti ha esordito con la maglia biancoscudata. Basterà per ritrovare la via della rete? (foto Paolo Furrer)

Alla fine a premiare i calabresi è stata una palla inattiva ben sfruttata, con Moi che ha castigato la difesa del Messina sull’unica disattenzione commessa, ma come ammesso dallo stesso Re Artù è stata la maggiore cattiveria dell’ex Giampà e compagni a fare realmente la differenza. Il gioco non è mai decollato in mezzo al campo e davanti il solo Cocuzza, supportato da Barraco e Padulano, non è riuscito a rendersi pericoloso. Nelle ultime quattro gare il Messina ha segnato soltanto due reti, quelle relative al successo di Melfi, restando a secco nelle altre tre. Non una casualità, stante le scelte praticamente obbligate nel reparto offensivo, con Gustavo e Tavares fermi da tempo ai box. Leonetti, appena arrivato, ha necessariamente bisogno di mettere minuti nelle gambe dopo la lunga inattività e non può essere etichettato come il salvatore della patria. Per Parisi e compagni migliore difesa insieme alla Casertana con appena sei gol subiti, ma anche il nono attacco del torneo.

Alessandro Erra

Alessandro Erra aveva già sconfitto il Messina quando allenava Sambiase, Gelbison e Vigor Lamezia

Ci sarà insomma da stringere i denti da qui alla sosta natalizia, puntando a mantenere una posizione invidiabile in graduatoria per poi ricorrere alla finestra invernale del calciomercato al fine di apportare i giusti correttivi. Juve Stabia ed Akragas al San Filippo, Lecce e Casertana in trasferta, da affrontare negli ultimi 360’ del 2015, sono però avversari temibili che richiederanno uno sforzo supplementare.

Al di là delle problematiche dei giallorossi dopo l’1-0 del “Ceravolo” vanno però evidenziati i meriti di un Catanzaro trasformato dalla cura Erra. Alla guida di Sambiase, Gelbison, Vigor Lamezia ed ora Catanzaro ha sempre dimostrato le sue capacità a livello tattico, togliendosi lo sfizio di superare il Messina con ciascuna squadra allenata. Un’autentica bestia nera, ma anche un allenatore che meriterebbe di lottare per altri traguardi.

Lo striscione dei tifosi del Catanzaro

Il significativo striscione mostrato dai tifosi del Catanzaro all’esterno dello stadio (foto Paolo Furrer)

L’immagine simbolo di sabato è però legata all’atmosfera spettrale di uno stadio a porte chiuse dopo le cervellotiche decisioni del prefetto, che ha atteso la giornata di giovedì (a 48 ore dalla sfida) per ufficializzare il provvedimento. Alla base la rivalità esistente tra le due tifoserie, evidenziata dall’Osservatorio, sebbene ad aprile scorso filò tutto liscio. Nessuna soluzione intermedia, nemmeno l’accesso garantito ai soli abbonati. Così i tifosi del Catanzaro hanno pensato di darsi appuntamento fuori dall’impianto, incitando la squadra come se fossero davvero sugli spalti. Quindi i festeggiamenti nel post-partita, con l’abbraccio tra supporters e giocatori. Il video sta facendo il giro del web. Una lezione di civiltà.

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