Milinkovic: “Serviva uno come Capuano, incute timore. Vincere per ripartire”

CapuanoLe indicazioni di Capuano in allenamento

Il Messina ha cambiato comandante e l’esterno offensivo David Milinkovic, che non sarà presente a Potenza per un problema fisico subito prima della partenza, ha commentato a Radio Night l’arrivo di Eziolino Capuano in panchina al posto di Sasà Sullo: “Nel calcio quando le cose vanno male a pagare per primo è sempre il mister, è così in tutte le piazze. Siamo molto giovani e ci serve un allenatore che ti incute timore e ti forza nel lavoro. Serviva una persona così, sono contento. Se fai bene lui ti porta in alto ma viceversa ti può fare male. È un mister che ti mette tante responsabilità addosso e ha autostima perché conosce il calcio”. 

Milinkovic

Milinkovic in azione con il Picerno (foto Nino La Macchia)

Dopo l’inatteso ko con il Monterosi, è in programma un altro scontro diretto fondamentale in ottica salvezza: “A Potenza dobbiamo andare a giocare dando il massimo per prendere punti. Non dobbiamo accontentarci né occorre esclusivamente la qualità, perché tutti ce l’hanno. Servono fame, voglia e cattiveria per vincere le gare. Adesso sono uscito dal Covid e mi sto allenando tanto. Sono al 75 per cento delle mie possibilità ma anche se non sono al top adesso tocca a me. So cosa devo fare, spero che il mister mi dia spazio. Se mi metterà in campo darò tutto”. 

L’inizio di stagione del franco-serbo è stato macchiato dall’impossibilità di scendere in campo: “A fine giugno ho ricevuto la chiamata del direttore Argurio. Volevo arrivare sin dal primo giorno di ritiro ma in Francia ho contratto il Covid e sono stato male. Sono potuto arrivare il giorno prima della gara con la Juve Stabia e ho cominciato ad allenarmi con la squadra. Ho ripetuto il tampone in Italia, che è risultato ancora positivo, e ho perso un altro mese di lavoro, le prime quattro gare di campionato e una di Coppa Italia. Purtroppo non potevo aiutare la squadra, poi ho fatto panchina ma adesso mi sento molto meglio. Spero di avere fiducia e giocare, anche perché con la continuità ritrovi gli automatismi giusti“. 

Milinkovic

Milinkovic esordì in Coppa Italia a Siena nel luglio 2016

Sugli obiettivi stagionali Milinkovic non ha dubbi: “So cosa la società e Messina si augurano di ottenere, non meritiamo questa graduatoria perché siamo un bel gruppo, giovane ma di qualità. Qui hai gli occhi di tutti addosso perché seguono le partite e aspettano solo i risultati. Servono due vittorie di fila. Non ci si accontenta di una classifica normale. La gente è appassionata e lo vive profondamente, se fai bene ti porta in alto. Tocca a noi lavorare tanto per migliorare la classifica”. 

La parentesi in riva allo Stretto nel 2016/17, caratterizzata da ben 39 presenze, sette reti e dieci assist, è stata determinante: “Conosco molto bene la piazza, se sono tornato qua è perché ha rappresentato il mio punto di partenza. Se sono arrivato in alto in Inghilterra, in serie A in Scozia e negli Stati Uniti lo devo a Messina. Qui la C è come una B di metà classifica, ma anche squadre come Bari, Foggia e Palermo non c’entrano niente con la categoria”. 

Milinkovic

Milinkovic in azione contro la Paganese nell’ottobre 2016 (foto Giovanni Chillemi)

Il ritorno del tifo organizzato potrebbe galvanizzare il gruppo: “C’è molto calore e la gente ti trasmette tanto. Ti fa migliorare in campo, questo accorcia il percorso di crescita. Messina mi ha dato tanto e la voglia oggi è maggiore di cinque anni fa. Per questa città e questa maglia farò di tutto, per arrivare il più in alto possibile. Io vivo totalmente il calcio: ho tanti obiettivi e non posso fare male a Messina perché questo è il mio club. Anche se non sono italiano io mi sento messinese”. 

Il ritorno in Sicilia si è concretizzato dopo un’esperienza in Canada, che avrebbe anche potuto prolungare: “Lo scorso anno in Mls ho fatto molto bene con i Whitecaps Vancouver tanto che la società mi ha proposto un rinnovo biennale. L’ho rifiutato perché la vita li è differente dalla nostra ma il contesto sportivo è molto bello. Sono tornato in Francia il 31 gennaio ma mi sono soltanto allenato. Attendevo la chiamata giusta e quando è arrivata la proposta del Messina ero felicissimo e non potevo rifiutare”. 

Franco Proto

L’ex presidente del Messina Franco Proto (foto Alessandro Denaro)

A Messina cinque anni fa un’esperienza agrodolce: “Mi sono riaffiorati tanti ricordi: non sono tutti belli ma quella stagione non la posso certo dimenticare. Come gruppo c’era molto affiatamento, dal primo all’ultimo giorno. Non mi sarei mai aspettato il fallimento: avevo parlato con il presidente Proto e mi diede la sua parola che se ci fossimo salvati ci saremmo iscritti. La squadra infatti volava negli ultimi due mesi, vincemmo a Lecce e con il Catanzaro in casa. Dopo sono andato all’Hearts of Midlotian in Scozia e quando mi è giunta la notizia della mancata iscrizione in C ho pubblicato un post sui social e parlato con tanti tifosi. Rimasi male anche per loro che non meritavano quella doccia gelata”. 

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