Messina, quando la vera forza è rendere tutte le cose facili

La formazione del Messina a Melfi

Il Messina torna dall’Arturo Valerio con i tre punti in tasca, ma soprattutto con la convinzione che lo scivolone di Foggia è stato soltanto un incidente di percorso. Pragmatici, solidi e ben messi in campo, in Basilicata i giallorossi hanno vinto e convinto, in una gara dominata per lunghi tratti sotto ogni profilo, contro un Melfi frastornato, lento e povero di idee, completamente incapace di creare problemi a Berardi, se non un colpo di testa di Lescano a partita praticamente finita. La squadra di Arturo Di Napoli ha messo subito il match in discesa, con un colpo da biliardo di Barraco che ha sfruttato al meglio la sponda di Cocuzza, che poi ha chiuso i giochi al 75’.

Barraco e Cocuzza fanno festa

Barraco e Cocuzza fanno festa

Nel mezzo una partita in cui i demeriti dei gialloverdi, in crisi come testimonia il solo punto conquistato nelle ultime cinque gare, hanno ulteriormente evidenziato le caratteristiche mostrate dai peloritani in tutto l’arco della stagione, cioè la compattezza ed un cinismo che fanno di Giorgione e compagni l’autentica mina vagante del campionato. Ciò che ha colpito maggiormente della sfida di sabato pomeriggio, è la capacità di far sembrare tutto tremendamente facile, anche al cospetto di un avversario sicuramente in difficoltà, ma sin qui capace di battere squadre come la Juve Stabia ed il Benevento.

Per sintetizzare la compattezza di questa squadra basta vedere la prestazione impalpabile e fumosa di Herrera, lo stesso che con la maglia della Paganese lo scorso anno contro il Messina sfoggiò una prestazione da giocatore di categoria superiore. I numeri rispetto alla passata stagione sono quasi impietosi, perché il Messina sin qui ha già totalizzato cinque vittorie, cioè una in meno rispetto al bottino complessivo del passato campionato. Tornando a sabato ed alle prestazioni individuali, una nota di merito la merita la coppia difensiva Martinelli-Parisi, che ha spento sul nascere ogni velleità di rimonta dei lucani.

Cocuzza al tiro

Cocuzza al tiro

L’ex Empoli è il degno maestro d’orchestra di una difesa che suona una sinfonia pressoché perfetta, capace di compattarsi con i tempi giusti ed impreziosita dagli interventi del suo leader, vero e proprio regista arretrato della squadra. Poi c’è quell’Alessandro Parisi che nonostante non abbia più la gamba per le sgroppate dei bei tempi, da centrale sta riscoprendo una seconda giovinezza dando sicurezza e tranquillità. In mezzo si è visto un Baccolo che fin quando è stato in campo ha risposto alla grande, mentre Fornito ha offerto una prestazione di livello, fatta di qualità e molta corsa in fase di pressing.

L'esultanza dei giocatori del Messina

L’esultanza dei giocatori del Messina

Giorgione ha giocato con il freno a mano tirato e si è visto: sulla sua testa pendeva la spada di Damocle della diffida ad una settimana dal derby con il Catania. Nonostante ciò l’ex Savona è riuscito ad offrire una prestazione positiva. In avanti Barraco offre qualità ed imprevedibilità con continuità, mentre Cocuzza è stato uno dei migliori, lottando come un leone su ogni pallone incidendo con un gol ed un assist. Insomma, miglior viatico non ci poteva proprio essere in vista di un derby sentito come quello contro il Catania, che torna dopo otto lunghi anni e che richiamerà al San Filippo una cornice di pubblico da brividi. Almeno questo è ciò che si augura una società a cui va riconosciuto il merito di aver fatto già innamorare i messinesi.

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