Manfredi: “Valutiamo l’opzione Celeste. A San Filippo incassi pari alla metà dei costi”

stadio "Giovanni Celeste"Lo stadio "Giovanni Celeste" dopo i lavori effettuati dal Città di Messina nel 2013

Tornare al passato, per immaginare un grande futuro. È la convinzione della nuova proprietà dell’ACR Messina, che in tarda mattinata è stata ricevuta a Palazzo Zanca dai consiglieri comunali che fanno parte dell’Ottava Commissione. Il club, rappresentato in aula dal presidente Franco Proto, dal direttore generale Lello Manfredi, dal direttore amministrativo Fabio Formisano e dal direttore organizzativo Vittorio Fiumanò, valuta con serietà la possibilità di riaprire il “Celeste”. Per sondare la fattibilità del progetto già nelle prossime ore un pool di esperti effettuerà dei sopralluoghi. Al Comune era presente anche l’assessore allo sport Sebastiano Pino, in rappresentanza dell’Amministrazione.

Franco Proto e Lello Manfredi

Franco Proto e Lello Manfredi in consiglio comunale

Manfredi ha sottolineato che l’attuale impianto “è una struttura sovradimensionata, in cui il rapporto degli spettatori è di 1 a 13 rispetto alla capienza. A San Filippo i costi di gestione della singola gara sono pari al doppio degli incassi. Ecco perché vogliamo tornare a giocare al “Celeste”, da venerdì effettueremo dei sopralluoghi per capire se è possibile farlo e soprattutto l’entità degli interventi necessari”.

Gli ostacoli saranno anche di natura burocratica: “Serve la licenza della Lega Calcio e degli Organi di Pubblica Sicurezza. Vogliamo verificare ad esempio se Questura, Prefettura e Vigili del Fuoco darebbero eventualmente il loro assenso. Se avremo tutti i via libera, torneremo in consiglio a chiedere alla politica di fare la sua parte”.

Celeste

Una immagine eloquente delle condizioni attuali del “Celeste”

Proto ha presentato i suoi programmi: “Mi sento un messinese d’adozione. Cambiare vuol dire migliorare e creare un rapporto con il territorio, a partire dal settore giovanile. Bisogna coinvolgere il più possibile gli operatori economici ed evitare spese folli. Dal prossimo anno se incasseremo cento spenderemo cento, ma non per aggraziarci la tifoseria. Voglio andare in Serie B attraverso scelte di qualità e un management adeguato, dare stabilità per far dimenticare gli ultimi dieci anni. Come i tedeschi nel dopoguerra ripartiremo dalle infrastrutture, ci deve essere una casa per le partite e un’altra per gli allenamenti”.

Il presidente della Commissione Piero Adamo ha rinnovato l’invito alla concretezza, già emerso dalla nostra intervista. Il consigliere Benedetto Vaccarino si è dichiarato “disposto a venire incontro alla società sugli stadi”, ma in cambio di “adeguate garanzie”. Ha chiesto anche a Proto se è aperto o meno a nuovi ingressi in società.

Pino, Proto e Manfredi

Proto e Manfredi si sono accomodati al fianco dell’assessore allo sport Sebastiano Pino

Secondo il collega Carlo Cantali “la riqualificazione del “Celeste” è complicata e costosa. Ai tempi del Città di Messina avevamo riscontrato parecchie criticità”. Anche Nino Interdonato ed Andrea Consolo hanno espresso qualche perplessità sulla fattibilità del progetto, anche per via delle problematiche legate a viabilità e sicurezza. Come tradizione, la città sembra già divisa tra favorevoli e contrari. L’ACR ha ottenuto un primo risultato, riaccendendo il dibattito.

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