Barcellona, Jevohn Shepherd inserito da Sportando nel miglior quintetto della stagione

Il top scorer Jevohn Shepherd

Sono cominciati, non senza grosse sorprese, i playoff promozione ed è tempo di graditi bilanci nella stagione di A2 Gold. Spazio quindi al consueto appuntamento con il miglior quintetto della stagione. Sorride l’Orange Moon Barcellona che con la nomination di Shepherd come migliore ala piccola iscrive il proprio nome nel quintetto ideale stilato dal portale specializzato Sportando.  Questi i giocatori che succedono al paladino Mays, a Voskuil, Hollis, Pascolo e Cain.

Playmaker – ANDREA DE NICOLAO (Tezenis Verona) L’umiltà e la fame possono essere la chiave di una vita, di una carriera; quello che ha fatto Andrea De Nicolao andrebbe insegnato. Giocatore di categoria superiore, senza se e senza ma, ma che si è “ricilato” al ribasso per garantirsi i minuti da protagonista che in Serie A non avrebbe avuto. La scelta, diciamolo, è stata giusta e se arrivasse la promozione sarebbe una sua clamorosa vittoria personale. Nello scacchiere perfetto di Verona, squadra di gran lunga più forte della Trento che venne promossa lo scorso anno, De Nicolao, insieme a un altro di cui parleremo dopo, è tutto: è il tempo dell’attacco, il timing della difesa, il metronomo delle giocate, il lider maximo dello spogliatoio. Ramagli sa di avere un giocatore che (escluso un tiro un po’ ondivago) sa fare pressoché tutto meglio di tutti in quella Lega. Non esiste un giocatore per cui i numeri dicano poco o nulla come nel suo caso; De Nicolao è una presenza totale sul parquet. 10.3 punti, 3.3. rimbalzi, 6.4 assist (il migliore del campionato) e 1.3 rubate di media. Poco dite? Chiediamo a coach Ramagli se lo cambierebbe con qualsiasi dei pariruolo nel campionato.

Guardia – STEFANO TONUT (Pallacanestro Trieste) Una mezza sorpresa, bisogna dirlo, perché nessuno si aspettava che i miglioramenti di Stefano Tonut fossero tali, ma il ragazzino di Trieste ci piace davvero tantissimo. Una guardia migliore di lui non si trova, sia per garra, sia per continuità di rendimento, sia per il suo essere clutch (22 punti nell’ultimo quarto quest’anno in una gara). E’ un giocatore che non trema con la palla in mano e se Trieste si trova ai playoff 40% del merito è suo. Passa dai 6.7 punti dello scorso anno ai 19.6 di quest’anno, una mostruosità, aggiungendo 4 rimbalzi, 2.4 assist e 2 recuperi di media. Difensore potenzialmente di livello, ma ancora da costruire nel senso tattico, pur conservando degli istinti che lo configurano come un giocatore di categoria superiore. Bisogna lavorare sulla continuità nell’arco della partita e sulla capacità di gestire i possessi con maggior raziocinio, ma stiamo già parlando di un giocatore ampiamente pronto per un quintetto di Serie A. A proposito della Serie A: potrebbe un top team italiano (che farà le coppe europee) testarlo in un ruolo “alla Cerella”? Risposta difficile da dare, ma bypassarlo per la paura del salto di categoria potrebbe essere un errore di cui pentirsi (Mike James docet e occhio a Ousman Krubally).

Ala Piccola – JEVOHN SHEPHERD (Orange Moon Barcellona) Ron Lewis avrà un hype e un curriculum maggiori, ma noi gli preferiamo l’ala della Orange Moon Barcellona Jevohn Shepherd. Shepherd è quel tipo di giocatore di solidità innata, uno di quelli che sa fare tante cose e abbastanza bene, insomma un gregario di alto livello, uno di quei giocatori che carpisce i trucchi del mestiere un poco alla volta e si forma tardi. Nella sua stagione viaggia a 17.4 punti, 5.2 rimbalzi, 1.8 assist e 1.2 recuperi a gara. Spreca pochi palloni e questo è un suo pregio, mentre flirta comodamente intorno al 40% dall’arco pur dovendo gestire spesso palloni che scottano. In Serie A lo hanno cercato ed a ragion veduta. L’idea di far salire i giocatori dalle categorie inferiori sembra tornata un po’ di moda; da Hollis a Jefferson sicuramente arriverà anche il suo turno. I giocatori di consistenza come lui sono quelli che costruiscono l’ossatura della squadra. Se poi ci lavori tecnicamente sopra possono uscirne dei giocatori livello (anche se lui ha appena compiuto 29 anni). Devin Smith qualcosa dovrebbe insegnare.

Acrobazia di Shepherd (foto Brigandì)

Un’acrobazia di Shepherd (foto Brigandì)

Ala Grande – B.J. RAYMOND (Angelico Biella) Parliamo del miglior realizzatore del campionato, ma non solo. Raymond rappresenta quel tipo di ala grande, fisicata, sottomisurata, con abilità di palleggio che piace e tanto va in voga nella seconda serie Italiana. L’ultimo dei giocatori selezionati dal compianto Gabriele Fioretti è l’ideale sostituzione di Damian Hollis, anzi probabilmente fa qualcosa in più e anche per questo entra di diritto nel miglior quintetto annuale. 22 punti con 8 rimbalzi, 2.1 assist e il 44% dall’arco (mai una volta in singola cifra). Sarebbe qualcosa degna del titolo di MVP, se non fosse che colui di cui si parlerà dopo riesce anche qualcosa di meglio. Raymond è un buon difensore, passatore sottovalutato e dotato di un bagaglio tecnico piuttosto interessante fatto anche di movimenti spalle a canestro. Biella ha sempre il problema di essere troppo piccola, ma magari Marco Sambugaro risolverà questa questione la prossima estate.

Centro – DARRYL MONROE (Tezenis Verona) Senza fare commenti di basso profilo inerenti al budget superiore alle altre, ci viene veramente difficile provare a comprendere come Darryl Monroe sia finito in seconda serie italiana dopo aver giocato un ottimo spezzone di stagione al Manresa (ossia nel miglior campionato d’Europa). L’asse play-pivot è quello che fa la differenza e quello di Verona non ha eguali nella lega. 17.7 punti, 9.4 rimbalzi, 3.3 assist e 1.7 palle rubate a gara. Giocatore che catalizza l’attenzione, immarcabile in uno contro uno dal post per cifra tecnica, e dotato di capacità di impostare il gioco in situazione statica che è difficile da trovare anche nella serie superiore. Non diciamo certamente un’eresia sostenendo che l’ex George Mason sia migliore di almeno la metà dei centri che giocano in Serie A, dove si spera di vederlo il prossimo anno. Attenzione a Verona, perché già confermando il blocco di giocatori di questa annata (in caso di promozione ovviamente) avrebbe un roster capace di competere dignitosamente anche al piano di sopra, ma con i giusti innesti potremmo avere una squadra che in due o tre anni andrebbe a ritagliarsi un ruolo da protagonista.

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