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Messina

Attacco sterile e difesa ermetica: le due facce dello stesso Messina

Il Messina sbatte contro il muro delle vespe stabiesi, restando a secco per la terza partita di fila. Le polveri dei giallorossi continuano ad essere bagnate, l’ultimo gol risale alla trasferta di Melfi, ma i problemi negli ultimi 16 metri avvertiti da Cocuzza e compagni non sono nient’altro che il frutto di una manovra lenta che vive di fiammate.

Polito salva sul colpo di testa di Burzigotti
Polito salva sul colpo di testa di Burzigotti (foto Furrer)

Contro la Juve Stabia si è rivista una squadra compatta e aggressiva, quindi Di Napoli ha ragione ad essere soddisfatto, perchè dopo lo scivolone di Catanzaro il tecnico milanese aveva chiesto ai suoi ragazzi di ritrovare la cattiveria lasciata in cantina per 90 minuti e sotto questo punto di vista le risposte sono state incoraggianti. Tornando ai problemi della fase offensiva, adesso si stanno facendo sentire le assenze croniche di Tavares e Gustavo, il primo in grado di dare la pericolosità che solo un attaccante di razza può dare, mentre l’ex Salernitana è capace di fornire qualità ed imprevedibilità alla manovra.

Lo striscione dedicato al ricordo delle vittime del terremoto irpino
Lo striscione dedicato al ricordo delle vittime del terremoto irpino

Cocuzza va solo elogiato per l’apporto dato sin qui, Barraco negli ultimi 270 minuti è stato impalpabile, mentre Leonetti si è reso protagonista di una prestazione positiva, ma è chiaro che la condizione ottimale è lontana. Al tecnico giallorosso va riconosciuta un’encomiabile onestà intellettuale, quando nel dopo partita ha spiegato l’impossibilità di acquistare un centravanti in grado di fare la differenza, quindi a questo tocca sopperire in altri modi. Oltre ai problemi in attacco, per ora sta mancando l’apporto finalizzativo dei centrocampisti, ancora all’asciutto, anche se domenica Giorgione è andato davvero vicino al primo centro in giallorosso.

Il Messina schierato per la foto prima del calcio d'inizio
Il Messina schierato per la foto prima del calcio d’inizio

E’ evidente che se si vuol continuare a sognare negli ultimi 16 metri serve l’apporto di tutti, perchè in partite equilibrate le fiammate che portano agli episodi decisivi possono provenire anche da altri settori del campo che non siano l’attacco. Se il reparto offensivo sta attraversando un momento poco brillante, da un punto di vista difensivo si continua a vivere di certezze, nonostante l’infortunio di Palumbo che si rivedrà solo nel 2016. Martinelli e Parisi sono delle garanzie, ma è tutta la squadra che continua a mostrare una fase difensiva davvero impeccabile. Fermo restando che tutti quanti, a cominciare da Di Napoli, fanno bene a ricordare da dove sia partita questa squadra, per evitare che si perda di vista il vero obiettivo di questa stagione: la salvezza.

 

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