Acr, attacco social alla classe arbitrale: “Tre falli di mano, nessun rigore”

CrucittiCrucitti in azione contro il Marsala

Il Messina passa all’attacco e lo fa sui social. Nel mirino sono finite le ultime direzioni di gara. “Tre falli di mano nelle ultime quattro gare e nessun penalty concesso: nell’area di rigore delle squadre avversarie del Messina la palla può essere toccata in ogni modo?”. A corredo l’Acr ha pubblicato un vero e proprio dossier-video sulla pagina Facebook ufficiale.

Atto primo. In occasione della sfida esterna con il San Tommaso (arbitro Ursini di Pescara), persa per 2-0 al “Partenio-Lombardi”, quando il Messina era sotto di una sola rete un difensore irpino ha più parato che respinto sulla linea il tiro da distanza ravvicinata di Siclari, in mischia e a portiere battuto. Nessun intervento da parte del direttore di gara.

Ott Vale

L’argentino Ott Vale in azione

La seconda lamentela è relativa alla sfida dell’Aldo Campo con il Marina di Ragusa, diretta da Restaldo di Ivrea e vinta per 1-0 dalla squadra allenata da Pasquale Rando. Con i peloritani già in vantaggio è il difensore locale Mancuso a deviare con il braccio il pallone sull’inserimento in area di Coralli, mettendo fuori causa l’attaccante. Veementi proteste ma nessun provvedimento arbitrale.

Infine, domenica scorsa contro il Marsala (arbitro Mattia Ubaldi di Roma 1), un altro episodio discusso nel concitato finale del match andato in scena al “Franco Scoglio” e terminato 0-0. Il Messina ha sfiorato il gol-vittoria centrando il legno sul colpo di testa di Esposito, complice la deviazione col braccio del difensore ospite Lavardera. Anche in questo caso l’arbitro ha preferito lasciare proseguire il gioco.

Cristiani

Cristiani punta un avversario

Ricordiamo che secondo le nuove e più rigide regole in materia, varate dall’International Board della Fifa, il fallo di mano deve essere punito al verificarsi di una di queste condizioni: “1) Tocco volontario 2) Posizione innaturale, anche se involontaria, quando il braccio è in linea con le spalle, o sopra le spalle, o lontano dal corpo. A prescindere dalla distanza tra chi tira e chi colpisce di mano. Unica eccezione avviene nel caso in cui chi calcia il pallone colpisca la sua stessa mano, in quel caso non è fallo”.

L’aiuto della Var nel calcio di oggi, ai massimi livelli, è stato spesso e volentieri fondamentale per questo genere di casistica, sebbene non siano mancate, anche in questo avvio di stagione, delle decisioni controverse sul tema dei falli di mano.

Autori

+ posts