Tiger, parla Galfano: “Sono molto soddisfatto della mia squadra”

GalfanoAngelo Galfano in partita

Subentrato ad inizio marzo sulla panchina della Tiger Brolo, mister Angelo Galfano, allenatore aretuseo esperto di “mission impossible”, deve ancora brindare alla prima vittoria. Aldilà dei risultati, i gialloneri hanno offerto prestazioni importanti e, dopo aver stoppato sull’1-1 la caposta Akragas, cercheranno, nelle ultime quattro gare, di trovare un buon piazzamento in una griglia playout da cui sembra difficilissimo uscire. Parliamo di Tiger ed altro ancora in questa intervista.

Mister, sabato la Tiger ha giocato la sesta gara sotto la sua guida. In questo periodo avete perso due volte e registrato quattro pareggi, di cui alcuni soddisfacenti, altri molto meno. La cura Galfano fa effetto?

Tiger Brolo

Tindaro Calabrese in rete: 1-0 sull’Akragas già al 1′

Sono davvero soddisfatto delle partite giocate, fin qui, su questa panchina. Non calcolo l’esordio, perché quella partita non fa testo. Sicuramente abbiamo sbagliato il primo tempo contro il Comprensorio Montalto, ma nelle altre prestazioni non abbiamo mai deluso.
Contro la Gioiese, ad esempio, abbiamo fatto un’ottima mezz’ora ed alla prima incursione ospite siamo rimasti in 10. Ho visto una perfetta reazione ed il portiere ha evitato una nostra vittoria. Oltretutto ho avuto 7-8 indisponibili, tra infortunati e squalifiche che una squadra tranquilla può evitare. A Marcianise, nella stessa situazione, abbiamo colpito un palo interno al 93’ e contro lo stesso Montalto, nella ripresa, potevamo vincere. Con l’Agropoli, invece, siamo andati sotto 1-0 per una prodezza, ma dopo il 2-0 abbiamo incontrato un arbitraggio discutibilissimo. In tutto questo, dunque, credo solo che avremmo meritato qualche punto in più.

L’ultimo pareggio è davvero prezioso. Pur con cinque squalificati avete rallentato l’ascesa dell’Akragas, complici le strepitose parate dell’ex biancazzurro Valenti. Nelle ultime gare influirà la necessità di fare risultato?

Oltre gli squalificati quattro ragazzi erano stati fuori per febbre e non avrei potuto utilizzarli. Abbiamo dimostrato grande personalità, un grande carattere, soprattutto perché non era facile. Non abbiamo comunque subito tantissimo, Valenti ha fatto gli interventi importanti per cui è qui. E’ però sempre l’Akragas e questo pareggio fa morale. Dicevo in allenamento ai ragazzi, che adesso lotteremo per fare punti a prescindere dall’avversario. Dover vincere a tutti i costi, ovviamente, mette pressione, ma non bisogna farsi condizionare.

L’andamento del campionato della Tiger è stato a dir poco altalenante. Imprese, occasioni perse e poi prestazioni ottime in cui si erano raccolti pochi punti. Cosa non è andato, a posteriori, secondo lei?

Valenti

Il portiere della Tiger Valenti, ad inizio gara dona un mazzo di fiori alla tifoseria akragantina

Posso parlare della mia gestione, specie perché ad ogni allenatore subentrato serve del tempo. Ho trovato una situazione mentale non buona, una squadra psicologicamente a pezzi per la mancanza di una vittoria che si protrae da mesi. Sono adesso soddisfatto del lavoro che stiamo facendo, nonostante sapessi di assumermi determinati rischi. Sapevo di rischiare i playout, ma non ci ho pensato due volte ad accettare ed adesso bisogna fare più punti possibile.

La prossima partita è in casa di un’altra matricola, la Leonfortese. Una squadra tonica, che dista due punti dai playoff e crediamo abbia avuto modo di osservare da vicino. Che gara si aspetta?

Ho visto la Leonfortese anche di presenza ed è una squadra temibilissima in casa. Un undici che corre molto, che mostra tanta aggressività, velocità e mi aspetto una partita durissima. Dobbiamo lavorare al meglio per cercare di vincerla, con grande umiltà andremo a giocarcela. Sarebbe inutile andare a Leonforte cullando la speranza di strappare un punto. Con la mentalità giusta dovremo dimostrare motivazioni più alte delle loro.

Salvo grandi scombussolamenti la Tiger dovrebbe passare dai playout. Le ultime due gare decideranno se giocherete in casa o in trasferta. Sta già programmando il suo sesto playout e resta molto fiducioso?

L’esperienza mi insegna a guardare partita dopo partita. Dobbiamo raccogliere più punti possibile, intanto per cercare di disputare playout in casa. Non sarà semplice, visto il nostro calendario, ma anche perché dirette concorrenti devono ancora incontrare l’Orlandina. Le quattro gare restanti sono determinanti allo stesso modo, dovranno servirci solo ad arrivare più in alto possibile. Poi io sono riuscito a salvarmi giocando il playout sia in casa che fuori, sia con un risultato che con due disponibili. L’importante è affrontarlo con la mentalità giusta, arrivarci con la giusta tranquillità e la giusta via di gioco, mezzi che sto cercando di dare alla Tiger.

Tiger Brolo

L’inconsueta “cabina di regia” toccata a mister Galfano, poichè squalificato (foto Carmelo Lenzo)

Conosciuto l’esito della sua missione in subentro, si aprirà per lei una nuova stagione. In che termini Angelo Galfano si impegnerà nel calcio dopo l’estate?

In questo momento sono troppo concentrato su questa esperienza per pensare al futuro. Do il massimo nel cercare di salvare questa squadra. Insieme a collaboratori e ragazzi sto cercando di fare quanto posso, per una società che mi ha dato una fiducia assolutamente da ripagare.

In chiusura le chiedo un parere quasi consuntivo sul campionato di serie D che sta affrontando. Le chiedo se trova in classifica rivelazioni o clamorosi flop. E, purtroppo, se avesse previsto già l’anno scorso il disastro dell’Orlandina.

La classifica, per me, non si discosta tanto dalle previsioni. L’Akragas era partita per vincere e adesso non ha più avversari. L’Agropoli avrebbe potuto fare qualcosa in più, mentre il Torrecuso ha sfruttato tutte le proprie potenzialità. Per quel che riguarda l’Orlandina, è solo un grandissimo dispiacere. L’anno scorso con i ragazzi avevamo fatto un’impresa ed è un peccato che debba finire così. Il presidente non si è comportato molto bene, ma da un punto di vista umano mi auguro che possa risolvere i suoi problemi personali. Mi auguro per Capo D’Orlando che qualcuno sia interessato alla società, dopo il campionato. E’ un posto dove si sta benissimo e merita persone che abbiano voglia di onorare questa realtà.

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro