Lo “squalo dello Stretto” ha trionfato nel giorno del ricordo di Bartali e Casartelli

Vincenzo Nibali sempre più su! Con una condotta di gara semplicemente perfetta per tempismo ed efficacia, la maglia gialla ha colto il terzo alloro personale ed ha allungato ulteriormente in classifica generale, ipotecando il successo nella “Grande Boucle”. Nel giorno del centenario della nascita di Gino Bartali e, purtroppo, nel diciannovesimo anniversario dalla tragica morte di Fabio Casartelli, lo “squalo dello Stretto” ha tagliato il traguardo ancora una volta davanti a tutti. Il Tour è sempre più suo.

Nibali ha conquistato anche la maglia a pois destinata al miglior scalatore

Nibali ha conquistato anche la maglia a pois destinata al miglior scalatore

Vinta in solitudine la Saint Etienne-Chamrousse, messa una salda ipoteca sul trionfo finale a Parigi, anche se alla conclusione mancano ancora otto tappe e tante insidie. Ma il divario che il 29enne dell’Astana ha sancito tra sé ed i diretti avversari per la classifica è tale da regalargli una buona dote da gestire da qui al 27 luglio.

Dopo il contropiede vincente di Sheffield e l’assolo a La Planche de Belles Fille, nel giorno del ritiro di Contador, è arrivato un altro trionfo, che fotografa un dominio che è prima di tutto numerico: per lui è infatti l’undicesima tappa in giallo sulle tredici di questo Tour.

“Sono molto contento, il mio scopo era quello di guadagnare il più possibile sui diretti avversari”, ha detto il corridore messinese ai microfoni RAI, appena sceso dal palco delle premiazioni, dove oltre che per la vittoria di tappa, la terza complessiva ma la prima conquistata con il simbolo del primato sulle spalle, ed ovviamente per la maglia gialla è stato celebrato anche per essere balzato in testa alla classifica degli scalatori. Per lui quindi anche la maglia bianca a pois rossi, che tradizionalmente indica il migliore in salita.

In bici c'è tempo anche per uno spuntino

In bici c’è tempo anche per uno spuntino

Nibali ha parlato ovviamente della tappa che si è aggiudicato: “Il caldo si è fatto sentire, era talmente intenso che mi sembrava di essere a Palermo o a Messina. La salita finale, poi, era molto lunga ed all’arrivo sono arrivato molto stanco”.

Per le prossime frazioni, nonostante il consistente vantaggio, di oltre tre minuti e trenta secondi sul più diretto inseguitore, la ricetta è sempre la stessa: “Devo cercare di restare concentrato; il Tour è ancora lungo e già tra poche ore ci aspetta un’altra tappa durissima”. Non è un caso se Nibali è da sempre anche campione di umiltà.

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Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata