Schillaci e Parisi, due palermitani grandi protagonisti a Messina

Totò SchillaciTotò Schillaci protagonista delle "Notti magiche"

L’idolatria nel calcio è un concetto molto ampio e varia a seconda della passione che i tifosi di ogni squadra riversano sui calciatori che indossano la maglia. Nel Sud Italia, però, i sentimenti e le emozioni del pubblico che segue e vive il calcio sono superiori a quelli di ogni altro angolo del Paese, forse equiparabili solo a quelli dei tifosi sudamericani.

Una piazza come Messina, è una delle più calde, sempre vicina alla propria squadra, nonostante l’ultimo decennio caratterizzato da tante amarezze. Nella sua secolare storia, non sono mancati grandi talenti, sbocciati in riva allo Stretto e capaci poi di consacrarsi anche con altre maglie o protagonisti del momento migliore della loro carriera proprio in giallorosso.

Totò Schillaci

Totò Schillaci ha indossato la maglia del Messina dal 1982 al 1989

Un esempio lampante è rappresentato da Salvatore Schillaci, attaccante palermitano che nel club messinese ha mosso i primi passi a livello professionistico, nel periodo compreso tra il 1982 e il 1989. Dopo una strepitosa annata con i peloritani, nella quale fu allenato da mister Zdenek Zeman, Schillaci fu comprato dalla Juventus nella stagione che precedette i Mondiali del ’90. Nessuno si sarebbe aspettato che Totò, come lo chiamavano gli amici, sarebbe stato il protagonista assoluto delle “Notti magiche”, nelle quali fu capocannoniere con 6 gol, nonostante l’Italia non riuscì ad andare oltre il terzo posto.

Dopo quel Mondiale, Schillaci giocò ancora con la Juventus, la squadra oggi ampiamente favorita per la conquista dello scudetto secondo le quote delle scommesse sulla serie A di bet365, prima di partire poi verso Milano, sponda Inter, e poi addirittura verso il Giappone, dove avrebbe concluso la propria carriera. Il suo percorso, tuttavia, non sarebbe stato lo stesso se non avesse conosciuto prima la gloria in un club come il Messina, dove fu il trascinatore dell’attacco e della squadra per vari anni e mise a segno complessivamente ben 61 reti.

Zdenek Zeman

Zdenek Zeman resta tra gli allenatori più amati

Buona parte del merito dei gol di Schillaci, tuttavia, fu del tecnico boemo Zeman, che aveva sempre scommesso su un calcio offensivo, totalmente contrario alla tradizione italiana legata più alla tradizione difensiva. Grazie al gioco azzardato dell’allenatore proveniente da Praga, Schillaci sarebbe andato in rete 23 volte nel campionato di serie B 1988-89, e a beneficiarne fu proprio il Messina. Inoltre, il rapporto tra i due fu sempre sincero e schietto, come ricorda sempre l’ex attaccante.

Un altro calciatore che ha lasciato il segno a Messina è stato Alessandro Parisi. Anch’egli palermitano come Schillaci, sarebbe stato una pedina fondamentale nel Messina che avrebbe fatto la storia dal 2003 al 2008. Soprannominato il “Roberto Carlos dello Stretto” per via dello stesso ruolo ricoperto e del suo gran tiro da fuori come quello del fenomeno brasiliano, Parisi fu il protagonista della storica promozione del Messina in serie A nella primavera del 2004, grazie alle 14 reti messe a segno, un record per un difensore.

Alessandro Parisi

Alessandro Parisi ai nostri microfoni

L’anno dopo, nel massimo campionato, avrebbe contribuito alla salvezza del Messina con 6 gol, anche da quel momento in poi il suo rendimento con la maglia biancoscudata sarebbe calato. Ebbe comunque la possibilità di vestire la maglia della Nazionale, proprio nella gara che gli azzurri allenati da Lippi disputarono nella città dello Stretto contro la Finlandia e vinta per 1-0. Dopo la retrocessione della squadra peloritana in B sarebbe tornato in massima serie con il Bari, poi avrebbe indossato la gloriosa maglia granata del Torino per chiudere la sua carriera con il Messina in Lega Pro, a conferma dell’amore  sviscerato per la maglia della squadra che gli ha regalato le più belle soddisfazioni della sua carriera.

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