Sant’Agata, Longo: “Batteremo anche la sfortuna. Rocca? Spalti gremiti e…”

L'urlo liberatorio di Tonino Longo a fine partita

Lo sguardo vigile, l’allegria di un ragazzo di 24 anni, l’umiltà di un fido allievo che ha fatto le fortune di mister Pasquale Ferrara. Lui è Tonino Longo, jolly per “Eccellenza” e giocatore assolutamente eclettico, quest’anno in forza al Sant’Agata. Ecclettico sì, perché si presta a coprire tantissime zone di campo e – su tutte – ama vestire in campo i panni del condottiero. Nasce come punta, ma leggermente più arretrato esplode tutta la sua carica in velocità – a caso sono già 5 le reti messe a segno quest’anno – e proprio con lui parliamo del momento del Sant’Agata e del derby in programma domani al “Nuovo Comunale” di Rocca di Caprileone.

Tonino Longo ha anche segnato cinque volte con la maglia del Sant’Agata

Tonino, la gara di domani è un crocevia per la tua squadra. Tu come vivrai questo incontro da ex?
Vivrò la sfida di Rocca come tutte le altre e so che sarà una partita come tutte le altre. Sicuramente un derby sentito nell’hinterland, che vedrà gli spalti gremiti ed in cui si pagherà caro anche il minimo sbaglio. Il Sant’Agata, però, è pronto. Per loro saranno punti fondamentali in ottica salvezza, mentre noi vogliamo essere promossi dopo tutti questi sforzi. Quest’anno stiamo davvero dando il massimo e sarebbe un peccato finire nell’anonimato.
In realtà nelle ultime giornate non siete andati molto bene. Contro l’Acireale non siete andati oltre lo 0-0 e tra l’altro provenite da tre sconfitte esterne consecutive. Cosa sta succedendo?
Credimi, le partite le abbiamo preparate benissimo ma a volte la sfortuna fa da padrona. Quattro pali colpiti a Rosolini, altri tre contro l’Acireale ed in più aggiungi gli infortuni di Cicirello e di Addamo. Insomma per adesso non gira dalla nostra parte, ma confidiamo che prima o poi ci riprenderemo tutte le energie che abbiamo investito con tante rinunce e sacrifici. Dopo la pioggia arriva sempre il sole.

Il Rocca di mister Palmeri è, al contrario, in ottima forma e ha ribaltato la propria sorte con 6 vittorie in 8 partite. Non sembrano intenzionati a cedere il passo, insomma.
Noi giocheremo come sempre. Ribadisco: fisicamente stiamo benissimo e siamo preparati ad affrontare una squadra che cercherà di spuntarla con le unghie e con i denti. L’ottima preparazione di dicembre sta sortendo i giusti effetti, i risultati sono altra cosa. Quando c’è di mezzo la sfortuna non si può chiedere di più. Lotteremo sino alla fine del campionato anche se siamo consapevoli della forza delle altre squadre lassù, in particolare del Palazzolo agevolato anche dal calendario.

Pasquale Ferrara, allenatore di uno straordinario Sant’Agata (ph. Francesco Barbagallo)

A Sant’Agata ti ci ha voluto mister Ferrara. Sei un po’ il suo portafortuna… 
Sono con lui da parecchi anni, dai tempi dell’Igea. A parte la rinomata gestione delle partite votate principalmente al bel gioco e all’attacco, non lascia mai nulla al caso; dai pantaloncini, al colore delle magliette in casa e in trasferta, alla tipologia di scarpette in funzione al terreno di gioco. Davvero, il mister è maniacale in tutto e per questo non possiamo che essergliene grati, oltre che tecnicamente ci sta facendo crescere molto anche mentalmente. Non a caso ha già vinto dei campionati sia in Promozione che in Eccellenza. 
Tuo fratello, Sebastiano Longo, sta ben figurando nelle file dell’Igea quest’anno. Due parole su di lui?
Seba ha voluto con forza questo prestito dall’ACR Messina. Anche lui sta disputando un bel campionato e, spesso, scherzando fra di noi, ci sfidiamo a chi realizzerà più reti a fine campionato. Per adesso io sono fermo a 5 e lui 6. Giocando entrambi la domenica possiamo vederci poco, però spesso ad inizio settimana riguardiamo le nostre azioni e non ti nascondo che il gol che ha realizzato lo scorso sabato sera (decisivo in Igea-Rende 1-0, ndr) è stato un capolavoro. Caratterialmente sta crescendo molto bene, insieme non abbiamo mai giocato anche se a Milazzo siamo stati molto vicini. Chissà in futuro.

L’esultanza alla “moda” per i ragazzi di Ferrara

Tutti parlano di te come un jolly, con te gli allenatori vanno davvero sul sicuro, ma in che ruolo ti trovi meglio?
In quello attuale da mezz’ala, sicuramente. Mi permette di partire più avanzato rispetto la posizione di terzino che ricoprivo con mister Bellinvia a Rocca e posso andare anche a segno. Nasco come punta esterna all’Igea, per cui l’istinto è sempre quello del gol. Comunque mi piace spaziare in tutte le zone del campo. Se fosse necessario non mi dispiacerebbe giocare persino in porta (ride, ndr).
E tra i giovani del Sant’Agata su chi scommetteresti per il futuro?
Ne vedo tanti su cui scommettere, dato che la società ha un bel comparto juniores. Fisicamente vedo molto bene Carrello, un classe ’98 che per la sua stazza e tecnica farà ben parlare di lui. Poi Presti, Laudani classe ’99, il portiere Scurria, Protopapa. Insomma, molti giocatori che, facendosi trovare sempre pronti, il Mister riesce sempre a mettere bene in campo e che, secondo me, troveranno ancor più spazio nella prossima stagione con la presenza degli juniores ’99.

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