Sant’Agata, Amata: “Attesi dall’anno più complicato. Serve maggiore sostegno”

Sant'AgataCasella e Demoleon in mezzo all'area (foto Calogero Librizzi)

Il direttore generale del Città di Sant’Agata Gianluca Amata è in fibrillazione in vista della nuova stagione: “Abbiamo chiarito progetti e idee in vista del prossimo anno, l’attività è già avviata. Dobbiamo ripartire dalla programmazione, implementando il gruppo dirigenziale. È abbastanza normale che ogni anno si registri qualche defezione, pur sapendo che lo zoccolo duro su cui fare affidamento c’è sempre. La priorità su cui sto lavorando è la base societaria, per poter andare avanti e ottenere i nostri obiettivi partendo da una ricapitalizzazione numerica e qualitativa, poi passeremo al resto”. 

Sant'Agata

Calafiore lascerà il Sant’Agata (foto Calogero Librizzi)

Ancora una volta una squadra molto giovane dovrà lottare per il mantenimento della categoria. Si prevedono poche conferme rispetto all’organico che tanto bene ha fatto lo scorso anno: “Il Sant’Agata non disporrà di un grande budget e il nuovo mister Facciolo dovrà lavorare con una rosa giovane, che per almeno l’ottanta per cento sarà rinnovata. Ci imporremo precisi paletti, che la società non oltrepasserà”.

Il dirigente è consapevole che si baderà al sodo, evitando voli pindarici: “Non opereremo spese folli come fanno altre società, i ragazzi a cui siamo molto legati sono pertanto liberi di cercare ingaggi più alti. Noi invece inseguiremo la salvezza che è il nostro unico obiettivo ma di certo ci attende l’anno più difficile da quando siamo in serie D perché ogni anno le difficoltà aumentano. Inseriremo molti giovani, non possiamo prescindere da questo. Chi resta dovrà avere grande voglia così come chi arriva. La società non vuole illudere nessuno né da un punto di vista tecnico né da un punto di vista economico”. 

Città di Sant'Agata

I tifosi del Sant’Agata (foto Calogero Librizzi)

La stagione al via servirà come parametro di valutazione dell’interesse del comprensorio nebroideo per questa realtà. Amata non fa mistero che, senza aiuti fattivi e coinvolgimento diretto, l’ipotesi di concludere la propria esperienza nel sodalizio biancoazzurro sarà quanto mai reale: “Abbiamo le idee chiare. Bisogna ritrovare l’entusiasmo che è scemato durante il finale di stagione, incidendo su passione e sostegno nei nostri confronti. A prescindere da tutto questo campionato ci dirà se potremo continuare a fare calcio in questa città. Non basta soltanto inseguire sponsor: al pari di altri dirigenti ci mettiamo passione ma non lo facciamo come primo lavoro. Facciamo sforzi enormi e vorremmo riconoscenza mediante sottoscrizione di abbonamenti, presenza di pubblico allo stadio, partnership commerciali e pubblicitarie. Proprio il sostegno unitamente all’attività tecnico-organizzativa ha reso una realtà come Sant’Agata importante in serie D. Se  c’è disinteresse saremo noi i primi a terminare la nostra esperienza nel calcio”. 

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