Sabatino: “Anche a Trieste giocavo da centrale. È presto per stilare bilanci”

SabatinoSabatino in marcatura su Rabbeni

Tra gli elementi più esperti in casa Acr Messina c’è sicuramente il difensore Sergio Sabatino, che ha fatto il punto sul torneo del club, chiamato ora ad affrontare il Roccella fanalino di coda, prima di Castrovillari, Dattilo e Paternò (Covid permettendo): “Il calendario è in discesa? Dipende se saremo bravi, ma tutte le gare sono difficili. Ogni squadra che affrontiamo vuole primeggiare e giocarsi le sue chance, non ho mai visto in carriera partite facili. Ogni gara va giocata perché nessuno regala nulla. Il campionato è lungo e la risposta sulla probabile vincitrice si potrà dare a marzo-aprile, ora è troppo presto. Ci sono tanti rinvii, il Coronavirus condiziona tanto anche le domeniche di campionato. Siamo all’inizio, è presto per dare giudizi e serve equilibrio”. 

Caballero e Sabatino

Un contrasto aereo tra Caballero e Sabatino

Ai microfoni di Tcf, il difensore palermitano ha ammesso che il ko con il Fc Messina brucia: “Abbiamo replicato la prestazione offerta con l’Acireale, a cui abbiamo concesso poco, ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni avute. Con il Fc oltre al rigore ricordo soltanto un’occasione per Palma ma non abbiamo punto sotto porta. Può capitare una giornata storta. Dobbiamo essere bravi a uscire da questa sconfitta più forti di prima e costruire il nostro futuro. Non penso che il Fc possa pensare di aver vinto il campionato, così come noi non lo pensavamo dopo l’Acireale”.

Tra le chiavi c’è sicuramente la valorizzazione degli under in rosa: “Sono ragazzi interessanti e devono calarsi subito in questa realtà, perché sono determinati nell’economia del match. Se sono stati scelti per questa piazza hanno qualità. Si vince con gli under forti: quattro sono titolari e hanno un ruolo decisivo. Noi abbiamo 2002 come Cretella e Crisci che per come si allenano avranno un grande futuro. Li vedo arrivare al campo per gli allenamenti col giusto atteggiamento”.

Sergio Sabatino

Per Sergio Sabatino 350 gare in carriera e quattro anni all’Arezzo

Novelli punta su un 4-3-3 propositivo, in pieno stile zemaniano: “Il mister ci dice sempre di osare. Anche io ho commesso diversi errori nell’impostazione dell’azione ma preferisco perdere qualche pallone piuttosto che rimanere passivo. Dal pressing alto si esce così, altrimenti ti devi limitare a lanci lunghi e giocare con le seconde palle, ma non è questa la nostra filosofia”. 

Dopo tante stagioni da terzino, l’ex calciatore della Leonzio è tornato a giostrare al centro, al fianco di Lomasto: “Ad Arezzo negli ultimi due anni ho fatto sempre il terzo della difesa mentre a Trieste, come qui a Messina, mi spostavo al centro. È un ruolo che posso fare ed è nelle mie corde. È un anno importante, perché sarà il mio ruolo fisso. Mi metto a disposizione della squadra. D’altronde la società in estate mi aveva chiesto espressamente di occupare il ruolo di centrale”.

Cascione e Carbonaro

Cascione in marcatura su Carbonaro (foto Marco Familiari)

Sabatino riconosce comunque i meriti del Fc, vittorioso nel derby, e analizza tutti gli episodi contestati: “Hanno vinto la partita e i complimenti vanno a loro. Sul rigore noto che Cascione ha il braccio attaccato al corpo: non abbiamo perso per quello ma il ragazzo non poteva fare altro. In quel momento contano anche l’istinto e la velocità della palla: probabilmente l’arbitro è stato ingannato dalla velocità dell’azione. Sul rigore di Caballero e il doppio tocco il problema era capire se l’arbitro lo ritenesse una violazione regolamentare seria. Lui è scivolato, non è chiaramente voluto. Non è proprio chiarissimo in realtà, anche dalle immagini viste frontalmente dalla Curva, ma in campo ho protestato con i miei compagni perché sinceramente da tesserato devo cercare di evitare il gol avversario. Su Arcidiacono il penalty c’è, ma l’azione è viziata dalla bandierina alzata da cinque secondi dall’assistente. Su Mukiele onestamente era doppio giallo ed espulsione, perché fisicamente ha sovrastato Cascione. Doveva fare proseguire l’azione, ma ha comunque fischiato molto prima”. 

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