Orlandina giovane e di talento per sognare l’immediato ritorno in A

Brendon TricheBrendon Triche trascinò Trento in A

È un’estate di grandi rivoluzioni in casa Capo d’Orlando. Smaltita la delusione per la retrocessione in A2, la dirigenza ha deciso di cambiare tutto, dalla fine del rapporto triennale con lo sponsor, all’ingaggio del tecnico ex Cantù Marco Sodini, per tentare la risalita immediata nel massimo campionato. A poco meno di due mesi dall’inizio ufficiale della stagione (esordio in trasferta il 7 ottobre ad Agrigento e prima in casa il 14 contro Treviglio) facciamo il punto della situazione sul roster e analizziamo gli obiettivi dei siciliani.

Capo d'Orlando

Marco Sodini è reduce dalla positiva esperienza di Cantù

Il primo tassello della ricostruzione è stato ufficializzato il 26 giugno. E che tassello. Capo d’Orlando ha deciso di affidare la panchina a Marco Sodini, uno dei tecnici emergenti del basket italiano. Ex vice di Luca Banchi all’Olimpia Milano e dal 2016 a Cantù come assistente, ha vissuto nella scorsa stagione il proprio momento di gloria: promosso capo allenatore dei lombardi dopo l’esonero di Recalcati, ha guidato i suoi alle Final Eight di Coppa Italia e ai quarti dei playoff, trasformando una gruppo di individualisti nella squadra con il miglior attacco dell’intera Serie A.

Un ingaggio che dimostra le ambizioni della dirigenza dell’Orlandina, decisa a tornare immediatamente nella massima serie. Nel 2017/2018 BetStars indicava proprio i siciliani tra le squadre che si sarebbero giocate la permanenza in A. La difficile gestione del doppio impegno (Coppa Europea e campionato) e un lungo blackout non sono state cancellati neppure dalla vogliosa reazione nella fase clou della stagione, culminata in un’amara retrocessione. Quest’anno le mosse di mercato sembrano dimostrare che la conquista dei playoff è l’obiettivo di una squadra che sogna l’immediato ritorno in massima serie, sfruttando anche la modifica regolamentare che ha aumentato i posti disponibili, aprendo alla promozione diretta delle vincenti dei gironi Est e Ovest più la terza promozione a chi trionferà nei playoff.

Joseph Mobio

Joseph Mobio

Ingaggiato Sodini, la dirigenza ha subito puntellato la casella del terzo under. A far compagnia ad Andrea Donda e Matteo Laganà tra i giovani ci sarà Joseph Mobio, ventunenne cresciuto tra Brescia e Roma, lo scorso anno protagonista di una stagione da 10.3 punti e 7 rimbalzi di media in Serie B con Perugia. Le mosse successive sono state quelle sul mercato dei senior italiani. Sono arrivati alla corte di Sodini la guardia Simone Bellan (4 punti e 3 rimbalzi di media a Casale Monferrato nel 2017/2018) e il lungo Davide Bruttini, già passato da Capo d’Orlando nel 2007/08, e reduce da una stagione da comprimario a Treviso.

Completato il nucleo italiano con l’ingaggio di altri due giovani, Jacopo Lucarelli (ex Agropoli e Firenze) e Marco Murabito, sono arrivati i due colpi che tutta la tifoseria aspettava da tempo e che dicono molto sulle reali ambizioni dell’Orlandina. La società ha ufficializzato il 4 agosto l’ingaggio dell’ala Jordan Parks, il classico americano tutto atletismo e con una discreta mano dalla media distanza. Ma soprattutto un giocatore che conosce bene la categoria e che nelle due stagioni passate in A2 a Trieste ha contribuito con 14.7 punti, 7.4 rimbalzi e il 55% dal campo alla conquista dei playoff promozione.

Parks

Jordan Parks con la maglia di Trieste

Dopo di lui è arrivata un’altra vecchia conoscenza del basket italiano come Brandon Triche. Americano, classe 1991, ha trascinato Trento alla promozione in Serie A nel 2013 con 16.5 punti di media in regular season e 20.2 nei playoff. Passato a Roma la stagione successiva è incappato in una serie di problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento. Dal 2015 a oggi un girovagare tra G-League, Israele e Grecia sempre con buoni numeri individuali (ultimo anno in Israele chiuso con 11.3 punti di media e il 42,3% dall’arco).

Una squadra giovane, 22,4 anni di media, ma ricca di talento e atletismo. Sodini ha sempre amato i quintetti in grado di correre e aprire il campo con il tiro da tre e gli ingaggi di giocatori come Triche, Parks e Bellan non fanno che confermare la sua filosofia di basket. Molta curiosità per vedere all’opera i giovani Mobio e Murabito, ragazzi dal talento cristallino alla prima stagione in una squadra di vertice. Quello che è certo è che quest’anno al PalaFantozzi ci sarà da divertirsi.

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