Non può giocare a lotto: spara alla tabaccaia e si uccide. Era ludopatico

ambulanzaNon è bastato l'intervento sei sanitari per il 79enne autore della sparatoria

Giuseppe Bucalo, 79 anni, si è suicidato con un colpo di pistola dopo avere ferito la titolare di una rivendita di tabacchi a Messina. Secondo i primi accertamenti degli investigatori aveva problemi di ludopatia. E non tollerava di non potere puntare i suoi numeri, in modo compulsivo. Eppure il divieto inserito nel decreto del governo contro il contagio da coronavirus non lasciava spazio a trattative.

L’anziano aveva chiesto con insistenza di giocare al lotto, ma i gestori della tabaccheria avevano risposto inutilmente che in questo periodo giochi e lotterie sono stati sospesi dal governo proprio in relazione all’emergenza coronavirus. Ma Bucalo non riusciva a rassegnarsi e a fare meno di quella che ormai era diventata per lui una vera e propria dipendenza. E così dopo essere entrato e uscito a più riprese dal negozio è andato in escandescenza, lasciando tutti di stucco.

Lotto

Il Lotto è uno dei giochi sospesi dal Governo per limitare la diffusione dei contagi

La situazione è precipitata in pochi minuti. La figlia della titolare ha cercato rifugio nel retrobottega per chiamare la polizia. A questo punto il 79enne prima ha sparato contro la proprietaria della tabaccheria, Vittoria De Marco, 76 anni, ferendola all’addome, poi ha rivolto la pistola contro sé stesso e si è tolto la vita. La donna è stata ricoverata nel reparto di chirurgia toracica del Policlinico; le sue condizioni sarebbero serie e avrebbero imposto la prognosi riservata.

Gli investigatori hanno interrogato le persone presenti all’interno della tabaccheria, nel quartiere Provinciale della città, e la vedova di Bucalo. Ed è stata proprio lei a dire che il marito, ammalato di ludopatia dopo avere vinto alcuni anni fa una grossa somma al gioco, l’aveva picchiata perché lei provava inutilmente ad impedirgli di uscire da casa. Ma quel vizio del gioco era per Bucalo un tarlo che adesso gli è costato la vita. E a farne le spese è stata anche la titolare della rivendita di tabacco, coinvolta a suo malgrado nel momento di follia dell’uomo.

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