Il britannico Simon Yates ha vinto per distacco la 14/a tappa del 105/o Giro d’Italia di ciclismo, da Santena (Torino) a Torino, lunga 147 chilometri. Alle spalle del vincitore Simon Yates, a una manciata di secondi, si sono piazzati l’australiano Jay Hindley, secondo; l’ecuadoriano Richard Carapaz, terzo; Vincenzo Nibali, quarto. Il messinese, grazie alla bella prestazione, ha scalato diverse posizioni nella classifica generale. In netto ritardo l’ormai ex maglia rosa, lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez, che è letteralmente crollato. Carapaz, vincitore del Giro nel 2019, è la nuova maglia rosa di leader della classifica generale, con 17″ di vantaggio su Hindley, 41″ su Landa e 44″ su Almeida.
Tra i grandi protagonisti della frazione un generosissimo Vincenzo Nibali, tornato a spingere ed entusiasmare il pubblico italiano a dispetto della carta d’identità e del ritiro già annunciato al termine della stagione 2022: “È stata una tappa durissima perché il ritmo imposto dalla Bora era molto alto – ha ammesso il portacolori dell’Astana ai microfoni della Rai –. Peraltro è stata una giornata caldissima e quindi era difficile alimentarsi su un circuito molto nervoso sia in salita che in discesa. Sono soddisfatto, anche se cercavo la vittoria di tappa. Sapevo comunque che era difficile: ero controllato a vista. Anche se ho preso un po’ di minuti di distacco sull’Etna sono sempre considerato pericoloso, quindi è difficile sganciarsi dal gruppo dei migliori. È normale comunque, è giusto che sia così”.
Dopo le sedici posizioni recuperate dal Blockhaus, Nibali compie un altro balzo in avanti in classifica, dove era già risalito al 13esimo posto. Adesso è ottavo, a 2’58” dalla vetta, ancora una volta tra i big, come è sempre accaduto in una carriera inimitabile: “Ho visto che il gruppo si è rotto due volte prima di salire sul Superga e molti corridori sono rimasti indietro con quel ritmo così elevato. Fa piacere recuperare un po’. Sono veramente molto felice dell’affetto della gente, dall’inizio del Giro il pubblico è stato eccezionale con me. Vorrei regalare un successo a chi mi è stato molto vicino con pensieri, striscioni e cartelloni. Ci vorrebbe un mese da dedicare soltanto a loro, per dirgli grazie. Durante le tre settimane di corsa però siamo sotto stress e non è mai facile essere disponibilissimo. Ci sarà magari un po’ di tempo dopo”.
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