Nebros, il dt Granata: “Bravi a rialzarci dopo i ko. Che risposta a Carlentini”

NebrosL'undici titolare della Nebros (foto Calogero Germanà)

Non c’è miglior cura della vittoria. Lo sa bene la Nebros, che in casa del Carlentini ha ottenuto il primo colpo esterno della stagione, riuscendo anche a capovolgere il pronostico che vedeva i padroni di casa favoriti dopo i tre successi ottenuti in altrettante gare. I gol di Fioretti e Sciotto hanno però regalato il successo ai ragazzi di mister Perdicucci, bravi a riprendere il cammino dopo i due fragorosi stop arrivati contro l’Igea e la Jonica. Un successo, quello di Carlentini, che ha tutt’altro valore rispetto a quello ottenuto a tavolino contro la Virtus Ispica, in occasione dell’esordio in campionato, arrivato per via dell’assenza degli avversari.

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Il dt della Nebros Dino Granata (foto Calogero Germanà)

Contro i biancoazzurri hanno vinto il coraggio e la spregiudicatezza del mister, costretto a fare a meno dell’argentino Albaqui, Genovese e Segreto. Una vittoria che secondo il direttore tecnico Dino Granata ha una valenza psicologica enorme: “Sicuramente perdere non fa mai piacere, anche se con l’Igea la sconfitta è da mettere in conto, mentre con la Jonica abbiamo mostrato qualche fragilità di troppo. Per rialzare la testa non c’è niente di meglio di una bella vittoria e così è stato. Faccio i miei complimenti ai ragazzi e al mister perché non era affatto facile, però abbiamo fatto vedere a tutti che abbiamo dei valori tecnici e morali davvero importanti”.

E dire che la Nebros sembra quasi dover recitare il ruolo di vittima sacrificale: “Il Carlentini nel corso della gara ha fatto vedere di essere una squadra forte – ha aggiunto Granata –. Veniva da tre successi in altrettante gare di cui due fuori casa. Noi però non ci siamo fatti intimidire, abbiamo giocato la nostra partita e siamo soddisfatti. Credo che la direzione del campionato sarà questa, eccezion fatta per l’Igea e il Siracusa in alto e l’Atletico Catania in basso, ci sono delle squadre i cui valori tecnici non sono molto differenti e tutte le gare sono caratterizzate da episodi che le decidono. Le sconfitte non hanno minato le nostre certezze, ma ci hanno fatto porre degli interrogativi com’è giusto che sia. I ragazzi sul campo hanno dato le risposte che si aspettavano tutti”.

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L’esterno difensivo Dosso Billale ha esordito a Carlentini

Qualche difficoltà iniziale Granata però l’aveva messa in conto: “Siamo una società nuova, abbiamo dovuto rifare la squadra di sana pianta e per trovare l’amalgama ci vuole tempo – ha sottolineato il dirigente della Nebros –. La fusione tra l’Acquedolci e il Due Torri si è concretizzata nella seconda metà di luglio, partiamo da una guida tecnica di sicuro valore, ma è un progetto sportivo che presenta comunque delle novità. Con l’Igea sia in Coppa che in campionato ce la siamo giocata per 50-60 minuti, nonostante avessimo di fronte una squadra nettamente più forte di noi. Con la Jonica è un passo falso dovuto all’incapacità di saper gestire ancora alcune fasi che possono capitare nell’arco di una partita, ma ci sta perché il tempo è dalla nostra parte”.

L’obiettivo è fare bene anche contro il Santa Croce nel prossimo turno: “Non facciamo programmi o tabelle, siamo pur sempre all’inizio di un percorso. Domenica al “Vasi” affronteremo una squadra di categoria, ma anche noi crediamo di esserlo. Abbiamo lavorato tanto per allestire questa rosa e ancora non è del tutto completa, numericamente ci manca qualcosa e la società risponderà presente se ci sarà la necessità di poter intervenire ulteriormente sul mercato. In questo momento sarebbe assurdo fare proclami o pensare a qualcosa di più di una tranquilla salvezza”. In provincia di Siracusa ha già esordito l’esterno difensivo Dosso Billale, 2002 dalle grandi potenzialità.

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