Il Messina saluta la Tim Cup. Non basta Pepe, a Pontedera fatali tre calci piazzati

Un po' di scoramento dopo l'uno-due dei toscani

Il Messina saluta subito la Tim Cup, nella quale tornava a recitare da protagonista dopo sette lunghi anni di attesa. Peloritani sconfitti 3-1 sul manto in sintetico di Pontedera dopo un illusorio vantaggio, firmato da uno dei calciatori più attesi, quel Vincenzo Pepe che sembra potere in pieno raccogliere l’eredità di Costa Ferreira e garantire gol pesantissimi agli ambiziosi giallorossi.

L'esultanza dei giallorossi per il primo gol stagionale (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

L’esultanza dei giallorossi per il primo gol stagionale (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

Non mancano gli alibi a Grassadonia, che in attesa di ulteriori acquisti doveva fare a meno degli stranieri Bjelanovic (che fa i conti con i postumi di un infortunio), Temporini e Paez (non è ancora arrivato il nulla osta necessario per schierare sia il brasiliano che il venezuelano). In avanti spazio quindi all’intramontabile Corona ed al promettente baby Bonanno (classe ’95), positiva rivelazione del ritiro estivo.

Determinanti si riveleranno soprattutto le incursioni di Nigro dalla destra e del già citato Pepe a sinistra, supportati peraltro dalle altre novità del mercato estivo, Benvenga ed Esposito, che si presentano in riva allo Stretto con grandissime credenziali.

È proprio da Nigro e Pepe, i due migliori in campo tra gli ospiti, che nasce il vantaggio del Messina al 23’: l’ex centrocampista dell’Ischia scatta verso l’area e costringe al fallo Settembrini. La conseguente punizione è un capolavoro dell’ex Pro Vercelli, che con un destro fatato trafigge Ricci.

Silvestri tenta lo stacco ma viene contrastato dalla retroguardia toscana (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

Silvestri tenta lo stacco ma viene contrastato dalla retroguardia toscana (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

I peloritani si illudono non sapendo che il match sarà caratterizzato da altre tre marcature su calcio da fermo: al 38’ c’è peraltro la complicità di uno sfortunato Lagomarsini, che si lascia ingannare dalla punizione rasoterra di Grassi, uno specialista di questo fondamentale. La palla gli scivola letteralmente sotto la pancia e per la prima volta in stagione i giallorossi subiscono una rete, anche se i tre test con formazioni dilettantistiche calabresi non possono ovviamente far testo.

L’estremo difensore peloritano poi risponde presente tre minuti dopo respingendo un insidioso sinistro di Galli. E’ comunque la conferma che l’inerzia è cambiata ed il match si è incanalato su un differente binario. Dopo appena 15 secondi dall’inizio della ripresa è la traversa a graziarlo su un destro di Bartolomei. La squadra di Grassadonia a questo punto sembra soffrire la maggiore atleticità del Pontedera, che ha iniziato una settimana prima la preparazione precampionato, anche se in realtà il Messina non va mai davvero in difficoltà fisica.

La disperazione di Nigro che vede sfumare la possibile rete del 2-1 (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

La disperazione di Nigro che vede sfumare la possibile rete del 2-1 (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

Al 9’ un episodio chiave: il pallone di Nigro sembra destinato ad insaccarsi in una porta ormai sguarnita ma trova i piedi di Della Latta a respingerlo provvidenzialmente sulla linea. Sfumato il possibile 2-1, gli ospiti subiscono un micidiale uno-due. Nel giro di tre minuti, dal 17’ al 19’, i peloritani sono costretti a salutare la competizione. Prima è Luperini ad anticipare di testa una retroguardia apparsa per la verità un po’ statica. Poi è lo scatenato Grassi a sfruttare un penalty originato da un intervento di Altobello, che aveva messo giù in piena area Cesaretti. Dal dischetto Lagomarsini viene spiazzato. Un volitivo e generoso finale non è sufficiente per raddrizzare o quanto meno ammorbidire il passivo. In pieno recupero il Messina resta addirittura in dieci uomini: un fallo di reazione costa il rosso diretto a Corona. Un gesto che per la verità sembra originato più da frustrazione e delusione che dall’effettiva volontarietà. Per “Re Giorgio” parla d’altronde una carriera ineccepibile. Ma al “Mannucci” non era evidentemente serata.

PONTEDERA -MESSINA 3-1

PONTEDERA (3-5-2): Ricci 6,5; Madrigali 6, Della Latta 6, Redolfi 6 (15’ st Gasbarro 6) Luperini 6,5, Bartolomei 7, Caponi 6,5, Settembrini 6,5 (38’ st Paparusso sv), Galli 6; Grassi 7,5, Cesaretti 6,5 (35’ st Disanto sv). A disp.: Cardelli, Gori, Scardina, Segoni. All.: Indiani 6,5.

MESSINA (3-5-2): Lagomarsini 5; Silvestri 5,5 (43’ st Migliore sv), Altobello 5, Donnarumma 5; Benvenga 6,5, Nigro 6,5, Bucolo 6, Pepe V. 6,5, Esposito 6; Bonanno 5,5 (27’ st Izzillo sv), Corona 5,5. A disp.: Iuliano, Sciotto, Stampa, De Bode, Pepe  E.. All.: Grassadonia 5,5.

ARBITRO: Guccini di Albano Laziale 6.

RETI: 23’ pt Pepe V., 38’ pt Grassi; 17’ st Luperini, 19’st Grassi su rigore

NOTE: spettatori 700 circa di cui una cinquantina da Messina. Espulso Corona al 46’ st. Ammoniti: Silvestri, Bucolo, Settembrini, Redolfi, Altobello. Angoli 5-4 per il Messina. Recupero: pt 1’; st 3’.

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