Il Messina e la politica dei piccoli passi. A Melfi ulteriori progressi

Altobello, Silvestri e sullo sfondo Stefani e Damonte

Lo 0-0 di Melfi ha confermato che il Messina è ormai sulla strada giusta. Quattro risultati utili consecutivi, con due vittorie casalinghe ed altrettanti pareggi esterni, in perfetta media inglese, hanno rilanciato le quotazioni di una squadra divenuta adesso tremendamente solida, dopo il tribolato avvio di stagione. All’Arturo Valerio non è stata una prova dall’alto livello estetico, ma i giallorossi hanno concesso davvero pochissimo ad una formazione ostica, sin qui abbonata al segno X (addirittura l’ottavo in dieci giornate per i gialloverdi), ma che allo stesso tempo era stata capace di fermare varie big del torneo.

Izzillo pressa un avversario (foto Paolo Furrer)

Izzillo pressa un avversario (foto Paolo Furrer)

Grassadonia, pur privo dei vari Benvenga, Enrico Pepe, Nigro e Bjelanovic, ha inizialmente riproposto lo stesso undici della vittoriosa sfida con la Vigor Lamezia, salvo poi dover correggere in corsa l’assetto difensivo a causa dell’infortunio occorso ad Altobello che, dopo l’intervallo, ha portato all’inserimento di Cane ed al ritorno in mezzo di Silvestri. Iuliano, per la seconda gara di fila senza gol al passivo, è stato bravo a chiudere in uscita su Berardino, nel finale di primo tempo e ha poi ringraziato il palo nella ripresa, quando nulla avrebbe potuto sulla potente conclusione di Fella. Un Messina ordinato, con Izzillo apparso finalmente più nel vivo della manovra, non è però riuscito a pungere, pur avendo una ghiotta chance con Corona nella prima frazione e sfiorando il colpaccio proprio in chiusura con Gaeta, che ha fallito di un soffio la deviazione vincente sotto porta. Trovati i giusti equilibri è sotto il profilo del gioco che la squadra è chiamata a compiere ulteriori progressi. Il punto conquistato in Basilicata consente ai peloritani di ampliare ancora il margine sulle zone calde: adesso è davvero rassicurante il divario accumulato rispetto alla zona play-out. Domenica prossima contro il Foggia i peloritani inseguiranno il terzo successo casalingo consecutivo dopo quelli con Lecce e Vigor Lamezia per irrompere nella parte sinistra della graduatoria.

Lagomarsini blocca a terra un pallone (foto Gabriele Maricchiolo)

Lagomarsini blocca a terra un pallone (foto Gabriele Maricchiolo)

Mercoledì, intanto, impegno infrasettimanale a Salerno, contro un avversario scottato dalla prima sconfitta in campionato e dalla perdita della vetta della classifica oltre che del suo giocatore più in palla, Nalini, vittima di un infortunio proprio nel big-match con il Lecce. Dopo essere stati eliminati per mano del Pontedera dalla Tim Cup, i peloritani restano infatti in corsa nella Coppa Italia di Lega Pro. Il Messina si giocherà l’accesso al terzo turno della manifestazione, presentandosi all’Arechi con lo spirito di chi vuole superare un altro esame di maturità. Prevedibile un ampio turn-over, anche perché la priorità di entrambe le formazioni resta ovviamente il campionato. Possibile il ritorno di Lagomarsini tra i pali, anche se Iuliano, al pari del mister Grassadonia, è un ex granata. Possibile la riproposizione di Bjelanovic, che spera di avere concluso l’autentico calvario iniziato fin dal ritiro estivo a Camigliatello Silano. Sperano in una chance anche calciatori spesso costretti a partire dalla panchina, come i giovani Marin, Paez e Bortoli.

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