Lucarelli: “Dovevo sostituire Da Silva. Padroni del campo per 74 minuti”

Cristiano LucarelliLa concentrazione di Cristiano Lucarelli

Cristiano Lucarelli e il suo Messina devono incassare l’amarezza più atroce della sua gestione: “Sono arrabbiato perché per 74 minuti la partita ha avuto un solo padrone. Mi assumo le responsabilità dell’espulsione di Da Silva. Non mi ero appuntato che era già stato ammonito, altrimenti avrei tolto lui e non Mancini. Non mi è stato ricordato neppure dai miei collaboratori al momento della sostituzione. Ci era sfuggita, insomma”.

Pozzebon

Pozzebon prova a farsi largo tra due avversari

Difficile darsi pace dopo le tante occasioni sventate da Pisseri e sprecate dai giallorossi: “Nel calcio gli errori si pagano. Abbiamo offerto una buona prestazione ma in una partita così sentita dai nostri tifosi è maturato un risultato che può crearci dei problemi. I venti punti di distacco in classifica non si erano visti. Troppe volte abbiamo fallito la rete del possibile 2-0 e poi anche quella del 2-1. Possiamo discutere se sia meritata o no ma alla fine resta la sconfitta”.

Il rammarico è legato anche alla lunga superiorità numerica non sfruttata a dovere, dopo il rosso sventolato sotto il naso di Gil dopo appena 8 minuti: “Su questo campo non abbiamo potuto approfittarne al massimo. Avevo chiesto a Milinkovic di attaccare Russotto, forte in fase offensiva ma più in difficoltà come quarto di difesa. C’era un acquitrino nel primo tempo, non si riusciva a far girare la palla ed abbiamo dovuto sempre calciarla lunga. Su un campo diverso probabilmente si sarebbe decisa su quell’espulsione. Ma oggi il Dio pallone ci ha messo lo zampino”.

Curva Sud

Bandiere, stendardi e cori nonostante il diluvio in Curva Sud

Gli etnei hanno ottenuto il massimo in un “Franco Scoglio” che registrava il picco di presenze stagionali, con circa 7.000 spettatori sugli spalti: “Il Catania ha raccolto più di quanto ha seminato, rifacendosi di altre occasioni in cui avrebbe meritato di più. È toccato a noi il ruolo di chi creava ma non otteneva. In 35 anni di calcio mi era già capitato di vedere gare così: al di là di tutto, anche se non metto in discussione la prestazione, la realtà è che quando si sviluppano determinate situazioni sull’onda dell’entusiasmo ma senza fondamenta solide sotto si paga sempre, c’è poco da fare”.

Adesso assume una valenza fondamentale il prossimo impegno casalingo con il Monopoli: “Dobbiamo ripartire perché anche se purtroppo abbiamo perso nella partita più sentita dai tifosi, la squadra c’è ed è viva. Abbiamo visto parate superlative e salvataggi sulla linea a fronte di una supremazia abbastanza netta: il calcio è questo. Spero anche io, da qui alla fine, di poter vincere qualche volta come ha fatto il Catania oggi, che ha trovato per strada punti che alla fine avranno un peso. Noi invece dobbiamo sudarci sempre tutto”.

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