L’Iniziativa riflette sulla stagione conclusa. La parola a presidente, direttore tecnico e capitano

Iniziativa Pintabona Curasì CannizzoIniziativa Pintabona Curasì Cannizzo

Missione compiuta. Potrebbe aprirsi così il racconto del campionato di Promozione de L’Iniziativa San Piero Patti, che, dopo aver sfiorato l’inferno, è risorta nel finale di stagione conquistando la salvezza. Con ben 7 risultati utili in 8 partite, infatti, la formazione nebroidea si è garantita la permanenza e adesso programma la prossima annata. Ce ne parlano, in questa intervista, il presidente Ivan Pintabona, il direttore tecnico Roberto Curasì ed il capitano Walter Cannizzo.

Grazie alla vittoria del playout, L’Iniziativa ha raggiunto la salvezza. Quanto e perché l’ha meritata? 

PINTABONA: Penso sia meritata soprattutto per l’assiduità e la serietà che tutti hanno dimostrato. Nonostante le difficoltà, tra cui la mancanza di esperienza, non ci siamo sentiti in difficoltà, anche in momenti negativi dovuti ad alcuni rebus interni. Peccato per il finale, perché risultati “strani”, occorsi su altri campi, ci hanno negato una salvezza diretta che avremmo meritato in toto.
CURASÌ: Salvezza giusta perché la squadra ha lavorato sodo lungo tutto il girone di ritorno e perché, durante la stagione regolare, ha dimostrato sul campo di meritare la salvezza anche senza playout.
CANNIZZO: Abbiamo raggiunto il traguardo perché siamo sicuramente una bella squadra. Sono stati giocatori validi a fare la differenza, capaci di dimostrare, a prescindere da alti e bassi, che L’Iniziativa era più forte di altre compagini.

Campochiaro sblocca il risultato: 1-0 di rovesciata sul Mistretta

Campochiaro sblocca il risultato: 1-0 di rovesciata sul Mistretta

Credete che con un pizzico di fortuna in più vi sareste potuti salvare direttamente?

PINTABONA: Si, anche se non la chiamerei fortuna. Nelle ultime otto giornate abbiamo fatto un campionato di vertice, così come all’inizio. Il parziale blackout di metà stagione ci ha un po’ frenati, complici tanti fattori. Ne ha fatto le spese l’ottimo tecnico Mirko Calabrese, che nella salvezza ha tanto merito. Poi l’esperienza di Curasì, insieme al sempre bravo Giuttari, ha fatto il resto. In fin dei conti siamo l’unica a non aver perso con il Rocca, ma soprattutto non ci ha regalato niente nessuno, in nessun campo.
CURASÌ: Certo. Abbiamo realizzato un ruolino di marcia buono nonostante il programma fosse proibitivo. Scontri diretti fuori casa, pretendenti al salto da sfidare a San Piero. Abbiamo raggiunto 36 punti e ne sono soddisfatto, perché ero convinto che questa soglia ci avrebbe fatto evitare gli spareggi, anche se purtroppo non è stato così.
CANNIZZO: Decisamente. Abbiamo sbagliato l’interpretazione di alcune partite soprattutto per inesperienza. Questa è l’unica motivazione per cui siamo dovuti passare dai playout.

L'organigramma societario de L'Iniziativa al completo

L’organigramma societario de L’Iniziativa al completo

Qual è il vostro giudizio complessivo sull’annata trascorsa?

PINTABONA: Dal punto di vista organizzativo ottimo. Abbiamo fatto tanta esperienza, con molta umiltà. Da noi, inoltre, ci sono tanti aspetti che precedono quello sportivo. Viviamo infatti di una gestione “familiare” dei ragazzi che è il nostro tratto distintivo.
CURASÌ: Sono soddisfatto. La mia gestione ha raccolto 18 punti in 13 partite, riuscendo anche a superare corazzate come Rocca e Castelbuono. Vittorie come queste ci hanno dato morale ed il gruppo è cresciuto settimana dopo settimana.
CANNIZZO: Giudizio positivo per gli esiti di questa esperienza. Era il primo campionato di promozione per questa società ed un piccolo paese. Poi l’importante è stato mantenere la categoria.

Come avete vissuto lo spareggio contro la Stefanese, prima e durante la partita?

PINTABONA: Venivamo da una partita molto strana, come quella contro la Ciappazzi, che a poco dalla fine era praticamente retrocessa. Anche da “cugini”, non ci era stato offerto nulla, al contrario di quanto è successo altrove. Merito della Ciappazzi e nostro ulteriore orgoglio. Poi siamo andati  in ritiro, per affrontare al meglio una squadra che, almeno per organico, meritava ben altre posizioni. Abbiamo avuto la forza di non lasciare nulla al caso e fare una partita perfetta.
CURASÌ: Era proprio il playout che non volevamo. La Stefanese era la squadra più attrezzata ed esprimeva anche un buon calcio. Purtroppo la sorte ce l’ha messa di fronte, ma siamo stati bravi a batterla. Alla fine non abbiamo concesso nulla, senza rinunciare ad attaccare, e sono arrivati al momento giusto i gol di Germanò. Abbiamo vinto lo scontro anche abbastanza facilmente, dimostrando ancora di più il nostro valore.
CANNIZZO: Abbiamo vissuto la settimana decisiva con grande tranquillità. Eravamo consapevoli di poter vincere la partita, mentre il ritiro del venerdì ci ha concesso la serenità necessaria per scendere in campo.

Nelle ultime gare avete compiuto una crescita stupefacente. E’ venuta fuori solo l’anima del gruppo o avete trovato il vostro equilibrio?

PINTABONA: Tanto è dovuto all’esperienza di mister Curasì. Ha saputo armonizzare una squadra, per me, tecnicamente molto forte. La tranquillità che ci ha dato ha fatto riemergere il bello visto nelle prime uscite. L’aspetto gestionale, mentale, ha fatto la differenza.
CURASÌ: E’ venuto fuori un po’ tutto quello che si può chiedere ad una squadra. Questo è un gruppo che si è sempre applicato, che ha trovato il suo modulo, che è stato disposto a piazzare dei ragazzi in ruoli non propri. Tutti sono cresciuti ed hanno capito come comportarsi di volta in volta. Abbiamo sfruttato una difesa ottima, basata sull’esperienza di Spinella e Bongiovanni, per poi sviluppare buone trame di gioco.
CANNIZZO: Anche se in fasi diverse, abbiamo sempre vissuto un certo spirito di squadra. Il mister ci ha poi condotto sui binari giusti, riuscendo a tirar fuori il meglio da tutti.

Germanò sigla l'1-0 nel playout contro la Stefanese: arriva la salvezza

Germanò sigla l’1-0 nel playout contro la Stefanese: arriva la salvezza

Cosa vi aspettavate e cosa no di questo campionato di promozione? E’ stato abbastanza avvincente?

PINTABONA: Era un campionato molto difficile. Avendo giocato in tutte le categorie dilettantistiche e, da presidente, avendo un confronto con i miei colleghi, ritengo che quest’anno il campionato era superiore alla norma. Tutti organici solidi, a vedere un po’ sopra le righe solo Rocca, CUS e a tratti il Castelbuono. Era una contesa apertissima, mi ha deluso solo il finale di campionato, in cui, poco sportivamente, alcuni hanno ceduto il passo, specie in casa, a chi si è salvato avendo vita semplice.
CURASÌ: E’ stato un bel campionato, culminato in un finale thrilling . A quattro giornate dalla fine nessun verdetto era stato scritto,  alcuni scontri diretti erano proprio alla trentesima. Per fortuna le squadre si valutano alla lunga e ci siamo tirati fuori bene.
CANNIZZO: E’ stata sicuramente una stagione interessante. C’era qualche squadra più quadrata, ma in fin dei conti solo il Rocca era fuori da tutti gli standard. Potrei anche pensare che noi ci saremmo potuti collocare in una posizione più alta, magari fino alla sesta o alla settima.

 San Piero Patti si è affacciata per la prima volta a questo campionato. Per voi come ha vissuto l’esordio la comunità?

PINTABONA: Spero che si cresca anche da questa prospettiva. Il paese vuole bene a questa squadra e si lavora a stretto contatto con l’amministrazione. Di certo la società ha fatto sforzi immani per adeguare il campo ed essere ripescata. C’è stato, ovviamente, un grande ritorno di immagine. Ci aspettiamo adesso che l’amministrazione, sempre sensibile, dia la giusta importanza al nostro progetto. Torneremo in campo, come sempre, nel segno della correttezza, della sportività e della valorizzazione dei giovani.
CURASÌ: C’era qualcosa  da limare nelle due campagne acquisti, ma infondo è normale per una matricola, che poi si è ritrovata ad avere un surplus di gente da impiegare in attacco. La società si è comunque dimostrata molto professionale. Non ci è mancato nulla e i ragazzi l’hanno ripagata nella giusta maniera.
CANNIZZO: Il paese ha vissuto con noi un’esperienza positiva. Abbiamo sempre avuto al campo un pubblico assiduo che ci ha seguito ed incoraggiato. Spero che anche i tifosi ne siano rimasti contenti.

Dopo il finale di stagione di cui abbiamo parlato, la strada per il futuro sembra tracciata. Quali sono le vostre speranze per la prossima annata?

PINTABONA:  La mia speranza è quella di portare l’amministrazione ad uno sforzo sulla struttura, da adeguare alla categoria ed al pubblico. Sono nell’attesa che si possa risolvere il problema e poi regolarci di conseguenza. Da parte nostra si è fatto il possibile. L’amministrazione, purtroppo, si trovata ad operare in corsa, visto il ripescaggio, ed ha potuto incidere per il 7-8% del nostro bilancio. E’ difficile, credetemi, affrontare un’annata con un impegno simile.
CURASÌ: La società farà sicuramente tesoro della sua prima esperienza e, con essa, di alcuni errori commessi. Bisognerebbe allestire una squadra equilibrata fin dall’inizio e puntare su qualche giovane interessante, tra i tanti che la zona offre, per ottenere un andamento regolare in campionato. La società, come detto, è già molto presente e la strada intrapresa è quella giusta.
CANNIZZO: Speriamo di cominciare bene il campionato e superare la posizione raggiunta in classifica quest’anno.

L'Iniziativa celebra la vittoria per 1-0 sul Castelbuono

L’Iniziativa celebra la vittoria per 1-0 sul Castelbuono

Siamo alla fine. Avete un pensiero o un ringraziamento da rivolgere a qualcuno?

PINTABONA: Ringrazio tutti gli sponsor e tutti coloro che magari non sono sempre in vista. I dirigenti Enzo Pettinato, Marcello Scaglione, lo staff tecnico. Devo un ringraziamento personale a Mirko Calabrese, per quanto costruito insieme. Sa bene, in quanto competente in materia, che nel calcio certe decisioni vanno assunte. Non dimentico che grazie a lui abbiamo rilevato Luciano Masi, difensore classe’97, tra le rivelazioni del campionato e già inserito nella top 11 Promozione. Grazie ancora all’amministrazione, che ci ha consentito di avere in gestione il campo, alle autorità ed alla Misericordia, per l’aiuto durante le gare. Ai tifosi, per le critiche ed il tifo sincero.  Grazie a tutti loro San Piero Patti è un centro calcisticamente perfetto.
CURASÌ: Devo ringraziare innanzitutto la squadra. Anche se il calcio è sempre stato la mia passione, non allenavo ormai da 4 anni, pur avendo ricoperto altrove altri incarichi. Ho trovato ragazzi che mi hanno seguito anche in cose a cui non erano abituati. Avere un gruppo che ti segue, in campo, è il massimo che si possa desiderare. Stesso vale per la società e gli altri membri dello staff tecnico, Giuttari e Pandolfino. L’Iniziativa è stata per me, coronata dalla salvezza, un’ottima esperienza.
CANNIZZO: Da capitano, voglio ringraziare la società e tutti i miei compagni di squadra. Senza di loro nulla sarebbe stato possibile.

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro