Il Messina si gode il primato. A Foggia un nuovo esame per la capolista

ParisiParisi e compagni all'ingresso in campo

Ad un anno e mezzo di distanza dal primato, più che altro simbolico, in Seconda Divisione, il Messina ha finalmente conquistato i gradi di capolista in solitaria nella nuova C unica. Una vetta soltanto assaporata e detenuta per qualche ora la settimana precedente, prima che la Casertana scavalcasse il resto della compagnia. Il pari ottenuto dai falchetti ad Ischia non è stato sufficiente e quindi i siciliani hanno ottenuto quel primo posto che era assolutamente impronosticabile soltanto due mesi addietro, quando l’incubo del ritorno nel Dilettantismo – maturato sul campo – sembrava ormai definitivamente realtà, in virtù della pronuncia di primo grado favorevole alla Vigor Lamezia.

Un attacco del Messina contro la Lupa

Un attacco del Messina contro la Lupa Castelli Romani (foto Denaro)

Il grande rendimento è frutto prima di tutto di una difesa impenetrabile, che in otto giornate è stata perforata in appena tre occasioni (a Monopoli, a Pagani e dal Matera poi comunque battuto in volata). Soltanto la Reggiana, con due gol subìti, ha fatto meglio nell’intera Lega Pro. Impressionante anche la capacità di sopperire alle assenze, inevitabili per un gruppo che almeno in parte sconta la mancata preparazione estiva. Pur privo di Padulano (che sarà costretto ancora per un po’ ai box) e Tavares (atteso invece al rientro a Foggia, almeno in panchina) e con Giorgione e Gustavo inizialmente in panchina, l’undici di Arturo Di Napoli – principale rivelazione stagionale – non si è snaturato, anche se ha tirato un pò i remi in barca nel finale, come era avvenuto in altre occasioni. Conforta ovviamente il ritrovato feeling con la piazza ed il pubblico, inevitabile considerata l’esaltante classifica ma anche il differente dialogo instaurato tra i vertici del club ed il pubblico, mancato invece nel recente passato anche quando sul campo maturò una doppia promozione in due anni. Una tensione positiva, un bel clima che al San Filippo non si registrava da tempo e che dimostra come davvero tutti vogliano finalmente spingere la squadra verso traguardi ambiziosi, in una piazza che non ha mai smarrito la fame di calcio.

Un duello aereo

Un duello aereo in mezzo al campo (foto Denaro)

Significativo che il dg Lello Manfredi indichi adesso cifre roboanti come potenziale obiettivo in vista del derby con il Catania del prossimo 15 novembre: basti pensare che erano 20.626 gli spettatori che sabato scorso sono accorsi al “Renzo Barbera” per la sfida di Serie A tra Palermo ed Inter. In tempi in cui le dirette televisive e la disaffezione hanno eroso in modo significativo le presenze allo stadio sono quindi quanto mai rilevanti i 5.124 tagliandi staccati tra botteghino ed abbonamenti al San Filippo. Dopo i bus navetta che collegano Gazzi con l’impianto un altro piccolo segnale di un ritorno verso un passato più glorioso è stato infine garantito dall’installazione tra le Tribune B e C di un tabellone luminoso con il punteggio della sfida. Un dettaglio che non è passato inosservato.

Arturo Di Napoli si sbraccia in panchina

Il tecnico giallorosso Arturo Di Napoli si sbraccia in panchina (foto Denaro)

Il primo quarto di torneo certifica le qualità di Martinelli, il difensore più affidabile dell’intera categoria, capace peraltro di uscire palla al piede e ridare linfa all’azione. Eccellente è stata anche la prestazione di Barraco, elemento di assoluta caratura per la categoria. Parisi, all’esordio dal primo minuto, ha offerto subito buone risposte. Soltanto il centrocampo è apparso meno dinamico, nonostante la qualità di Bramati e le discrete prestazionidi Baccolo e Zanini. A Foggia servirà una manovra più fluida per tenere testa ad una delle rivali più accreditate. I prossimi tre test, con il clou del San Filippo contro il Catania, rappresentano gli esami di laurea per un gruppo che vuole continuare a stupire per alimentare il sogno play-off, un tabù assoluto nella passata stagione.

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