Il Messina firma l’impresa a Bari (1-2). Gonçalves all’87’ stende la capolista

TrascianiIl Messina celebra la rete di Trasciani (foto Domenico Bari)

Pugliesi in vantaggio con un grande stacco di Terranova ma poi è convincente la reazione ospite: segna il neo-acquisto Trasciani. Sterile il predominio dei baresi, che si rammaricano per il clamoroso palo di Antenucci prima dell’intervallo. Nella ripresa Lewandowski è provvidenziale su Cheddira, poi nel finale il portoghese bissa il gol di Palermo, che vale una fetta di salvezza e ulteriore autostima. 

Raciti e Mignani

Il saluto tra i due allenatori Raciti e Mignani (foto Domenico Bari)

Il pre-partita. Dopo la grande rimonta di Palermo il Messina cerca un’altra impresa a Bari, sul campo della capolista, principale candidata al salto di categoria. Raciti propone due novità tra i titolari: Fazzi e Russo, protagonisti nella ripresa del “Barbera”. Partono ancora dalla panchina Caruso, Piovaccari e Statella. Il Bari recupera Frattali tra i pali e Ricci, subito titolari. Indisponibili Paponi, Botta e Mallamo.

La cronaca. Approccio deciso degli ospiti, che al 3′ ci provano con Fofana, ben imbeccato da Russo: il pallone deviato in corner. Al 9′ si vedono i locali: Antenucci ci prova con una conclusione strozzata, che Lewandowski respinge un po’ goffamente. Poi Carillo è impreciso in un disimpegno, che frutta un angolo ai locali. Sulla battuta grave disattenzione della retroguardia peloritana: stacco imperioso di Terranova, lasciato colpevolmente solo, imparabile per l’estremo difensore ospite e immediato vantaggio del Bari. Per il difensore centrale è già la quarta rete in campionato. Gli ospiti, sorpresi, provano a reagire con un vivace Russo sulla corsia destra.

Cheddira

Cheddira anticipa Celic (foto Domenico Bari)

Al 15′ grande conclusione da fuori area di Fazzi, deviata in angolo da Frattali. Sugli sviluppi dell’azione dalla bandierina il Messina si conferma un’altra squadra rispetto al recente passato e trova subito il pari: decisivo lo stacco a centro area di Trasciani, che alla seconda presenza con la sua nuova maglia firma subito una rete pesantissima, celebrata da tutta la panchina giallorossa. Il primo gol tra i professionisti alla ventesima presenza in C per il 22enne romano, che aveva siglato sette reti con i vivai di Roma e Cesena nel campionato Primavera. I peloritani prendono coraggio (già quattro gli angoli alla mezzora) mentre in difesa Celic è puntuale nelle chiusure. Viene rintuzzato in angolo un tentativo di D’Errico mentre sul fronte opposto è molto insidioso Russo, il cui traversone è respinto in extremis dalla retroguardia di casa. Poi rude intervento in scivolata al limite dell’area di Celic, che rimedia un inevitabile giallo. Il Bari si scuote dal torpore al 43′ con Antenucci, che colpisce di testa un clamoroso palo, facendo urlare invano al gol il San Nicola, sul pregevole traversone dalla destra di Pucino. Squadre al riposo sull’1-1, il Messina conferma i grandi progressi di Palermo. Per il Bari un possesso palla sterile, nonostante la fiammata finale.

Trasciani

Il colpo di testa vincente di Trasciani (foto Domenico Bari)

In avvio di ripresa il Bari sembra volere accelerare. Al 5′ i locali chiedono invano un rigore ma in area non accade nulla di irregolare. Al 10′ ci prova D’Errico, ma la conclusione si spegne a lato. Primi cambi nel match, con Piovaccari che rimpiazza Adorante, poco imbeccato dai compagni, mentre l’ex Statella rileva Russo. Antenucci non riesce a controllare un pallone in area mentre viene respinto il tentativo del messinese Maita. Dentro anche Konate e Galano, che inizia così ufficialmente la sua terza esperienza barese. Pur alzando i ritmi i pugliesi non trovano varchi. Sugli sviluppi del settimo corner del match, è Terranova a sfiorare la possibile doppietta: il colpo di testa sorvola di poco la traversa. Dopo il giallo rimediato da Fofana, viene deviata ancora in angolo una punizione dei locali. Sulla battuta è strepitosa la parata di Lewandowski, che al 31′ salva il risultato sul destro a botta sicura di Cheddira, che poi lascia il posto a Simeri. Evidente ora la pressione del Bari, ma il fortino giallorosso regge con ordine, con Konate che dà manforte alla retroguardia in fase di copertura. Al 37′ gran controllo e girata di Piovaccari sul traversone di Statella, poi l’azione si ferma per un fuorigioco. Grande ripartenza del Messina all’87’ con Fofana, che serve in profondità Gonçalves, che bissa la rete di Palermo e porta in vantaggio i suoi. Determinante nell’occasione anche il movimento di Piovaccari, che ha consentito al portoghese di presentarsi da solo a tu per tu con Frattali e batterlo. Festa grande sulla panchina ospite, con il ds Pitino che guarda nervosamente il cronometro e pregusta l’impresa. Cinque minuti di recupero ma non accade più nulla: per il Messina è un’autentica impresa salvezza: un obiettivo che adesso, al di là della classifica, sembra davvero a portata di mano. Vincono anche Monterosi e Catania, che però dovrà scontare un’ulteriore penalizzazione. Per il Bari, dopo otto vittorie e tre pareggi, è la prima sconfitta casalinga della stagione.

Bari

Il Bari celebra la rete di Terranova (foto Domenico Bari)

Il tabellino. Bari-Messina 1-2 
Marcatori: al 10′ pt Terranova (B), al 16′ pt Trasciani (M), al 42′ st Gonçalves (M).
Bari: Frattali, Gigliotti, Maita, Antenucci, Cheddira (33′ st Simeri), D’Errico, Maiello, Pucino, Terranova, Scavone (20′ st Galano), Ricci. In panchina: Polverino, Plitko, Celiento, Di Cesare, Bianco, Citro, Misuraca, Mazzotta, Belli, Daddario. Allenatore: Michele Mignani.
Messina: Lewandowski, Gonçalves (46′ st Camilleri), Fofana, Russo (11′ st Statella), Adorante (11′ st Piovaccari), Carillo, Celic, Trasciani, Fazzi, Marginean (20′ st Konate), Russo. In panchina: Caruso, Fantoni, Simonetti, Damian, Balde, Angileri, Rondinella, Dipinto. Allenatore: Ezio Raciti.
Note – Ammoniti: al 35′ pt Celic (M), al 22′ st Gigliotti (B), al 29′ st Fofana (M). Corner: 11-5. Recupero: 0′ pt e 4′ st.
Arbitro: Marco Ricci di Firenze.
Assistenti: Stefano Montagnani di Bolzano e Mattia Bartolomucci di Ciampino.
Quarto uomo: Mattia Caldera di Como.

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