Grassadonia: “Il primato una grande risposta al calcio italiano”

(foto Paolo Furrer)

Una cavalcata irresistibile, valsa il primo posto finale in campionato. Con 39 punti nel girone di ritorno ed un percorso netto di sole vittorie al San Filippo il Messina ha coronato la sua rincorsa. Apice il 3-2 sul Martina che ha condannato i pugliesi alla retrocessione in D. Il tecnico Gianluca Grassadonia, fresco di rinnovo contrattuale, sottolinea soprattutto un aspetto:  “Al di là del primo posto sono contento per la moralità del gruppo. Non abbiamo regalato mai nulla a nessuno, divertendoci in campo e dando una grande risposta al calcio italiano. Abbiamo affrontato nelle ultime giornate squadre che avevano motivazioni maggiori rispetto alle nostre, ma chiunque abbia impiegato ha dato il massimo”.

Corona in azione (foto Paolo Furrer)

Corona in azione (foto Paolo Furrer)

Adesso l’ulteriore vetrina della Supercoppa di Seconda Divisione, avversaria il Bassano che ha dominato il girone A. “Sfideremo una squadra che ha fatto benissimo, ma il nostro obiettivo è vincere. Speriamo che ci sia una cornice all’altezza dell’evento, perché i ragazzi meritano un bagno di folla. Hanno dato tutto e di più. Oggi era un’altra verifica, gli avevo chiesto risposte importanti e le ho ottenute. Abbiamo sofferto tatticamente qualcosa nel primo tempo, adottando poi i giusti correttivi. Inoltre bisogna tenere conto della stanchezza di uomini quali Bucolo e Ferreira, tutti col grande cuore. Caturano ? E’ stato Corona a chiedermi che calciasse lui il penalty, questo spiega davvero ogni cosa”.

Grassadonia traccia quindi un suo personale bilancio, gettando uno sguardo anche alla prossima stagione. “E’ importante poter riuscire a programmare in anticipo il futuro, fissando gli obiettivi. La società in questo è maestra. Cercheremo di creare un gruppo di uomini che possa regalarci altre soddisfazioni tecniche. Ho avuto la fortuna di lavorare in un contesto che mi ha dato tanto, con dirigenti che mi hanno consentito di lavorare in piena libertà e un gruppo di giocatori ricompattatosi a gennaio, quando abbiamo compiuto opera di pulizia a livello morale. Questa cavalcata è frutto di duro lavoro. Dopo la partita di Sorrento dissi nello spogliatoio che questa squadra non era seconda a nessuna ed ho avuto ragione”.

A rendere indimenticabile la sua domenica anche la convocazione in prima squadra nella Paganese del figlio Raimondo, classe ’96, per la gara di Prima Divisione tra gli azzurrostellati e la Salernitana. “Però non ha giocato e non sono dunque felice. Meritava di scendere in campo. Evidentemente l’allenatore ha fatto altre scelte che vanno rispettate. Mi avrebbe fatto piacere che potesse trovare spazio”.

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