Giampà: “Giusto premio per l’impegno dei ragazzi. Loro meritano la copertina”

Sant'AgataFerrara con i compagni prima dell'ingresso in campo

Contro il Biancavilla è maturato il secondo successo della nuova gestione tecnica per il Sant’Agata. Soddisfatto quindi Mimmo Giampà: “Per carattere i ragazzi sono stati grandiosi, hanno voluto questa vittoria. Si meritano questo successo perché lavorano tanto durante la settimana e dopo aver seminato è giusto che inizino a raccogliere i punti. Ringrazio il mio staff: abbiamo lavorato per arrivare a questo punto, con carichi ogni settimana. Adesso la squadra ha gamba. Hanno trovato la corsa che volevo, ci siamo messi in campo con il 4-2-4 e non è la prima volta, perché fisicamente ci siamo: era andata male col Licata, è andata bene oggi”.

Sant'Agata

Il tecnico del Sant’Agata Mimmo Giampà

Il tecnico ha parlato anche di singoli e si è rammaricato per l’episodio che avrebbe potuto sbloccare prima il match: Perkovic che ha disputato una grande partita, la migliore da quando lo alleno. Cito a titolo esemplificativo anche Favo, Costa e Manno. Sono tutti titolari, se noi diamo questo ritmo possono spaccare la partita perché non è facile seguire gente così fisica. Caruso ha fatto bene e aveva segnato, la palla era entrata ma purtroppo in D la Var non c’è. Per me il pallone era mezzo metro dentro, ma per fortuna abbiamo vinto e accetto questo errore che può starci”.

La graduatoria resta cortissima e mercoledì è in programma un altro spareggio salvezza sul campo del Marina di Ragusa: “Non era facile contro una squadra ben messa in campo e che corre e riparte anche con sei uomini. Purtroppo come avvenuto col Santa Maria Cilento si giocherà subito e quindi lunedì ci alleniamo già. Ho avuto la fortuna di fare il calciatore e so che se si vince o si pareggia loro devono prendersi la copertina. Se perdiamo è giusto che sia io a metterci la faccia. Io non guardo la classifica. Adesso mancano 23 punti, da conquistare in sedici partite. Se bastano a salvarsi o a fare i playout non lo so, di certo a quota 40 non si retrocede”.

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