Ferrigno: “Con i risultati viene tutto più semplice. Nulla da invidiare alla Vigor”

Fabrizio FerrignoFabrizio Ferrigno nella sala stampa dello stadio San Filippo

La serenità derivata dai quattro punti collezionati con Lecce e Juve Stabia consente al Messina di preparare nel migliore dei modi la prossima sfida casalinga con la Vigor Lamezia. Volti distesi e tanti sorrisi nel quartiere generale dei giallorossi, segno che il peggio è decisamente passato. Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno è ritornato, con un’ampia analisi, sulla prova del “Menti”: “Il primo tempo è stato ottimo, siamo passati in vantaggio ed abbiamo avuto la possibilità di raddoppiare con Damonte. Nella ripresa, invece, abbiamo rischiato tanto, abbbassandoci un pò e concedendo loro troppo campo. Sappiamo che c’è da lavorare, ma non dimentichiamo che la Juve Stabia lotta per la promozione in B e può vantare in attacco due elementi come Di Carmine e Ripa, degni della categoria superiore. Forse con maggiore attenzione avremmo potuto portare a casa l’intera posta, però è stato un ottimo risultato”.

L'esultanza dopo il gol di Corona

L’esultanza dopo il gol di Corona

Sabato al “San Filippo” arriverà la rivelazione Vigor Lamezia, guidata da quell’Erra già artefice dei miracoli Gelbison e Sambiase e spesso “bestia nera” del Messina. D’obbligo per i giallorossi dare continuità alle ultime prestazioni. “Con i risultati tutto viene più semplice. I ragazzi ora hanno la consapevolezza di essere una buona squadra. Tolte quelle sette o otto che lottano per il salto di categoria noi siamo tra le migliori dell’altro gruppo. Prevedo una bella lotta sino alla fine, essendo un girone molto equilibrato. Verso gennaio si chiarirà di più la situazione in classifica. Inoltre ci scappa sempre la sorpresa, in questa fase rappresentata da Lupa Roma e Vigor Lamezia. Noi non abbiamo niente da invidiare alla Vigor Lamezia, soltanto la posizione di classifica attuale. Tra i biancoverdi, senza nulla togliere al lavoro del direttore sportivo, si nota l’impronta dell’allenatore che ha trasmesso ai giocatori il suo carattere. Hanno una buona fase difensiva, sono terzi e meritano il massimo rispetto”.

Il direttore sportivo giallorosso Fabrizio Ferrigno (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

Il direttore sportivo giallorosso Fabrizio Ferrigno (foto Matteo Papini-Paolo Furrer)

La sensazione è che il calendario adesso strizzi l’occhio al Messina, proponendo dopo la gara con Vigor Lamezia tutti confronti con formazioni attualmente nella seconda parte della graduatoria. “Tutte le partite diventano difficili – avverte Ferrigno – se non si affrontano con il giusto spirito. Non bisogna mai sottovalutare nessuno, altrimenti si rischia grosso. Per costruire qualcosa di buono si impiega tanto, invece per distruggere basta una partita. Vogliamo tirarci fuori da questa situazione ed arrivare ad una salvezza tranquilla, consapevoli che ci sarà da combattere. In D dovevamo vincere il campionato e ci siamo riusciti, nella scorsa stagione l’obiettivo era rientrare tra le prime nove e abbiamo chiuso primi. Ora è diverso e in questo frangente magari si bada più al sodo che al resto. Starà al mister e ai calciatori, quando ci saranno momenti migliori, pensare più al gioco”.

Il ds si sofferma anche sotto il punto di vista personale, relativamente alla contestazione delle scorse settimane: “Messina mi ha dato tantissimo in questi anni. La contestazione ? In altre piazze forse non saremo addirittura usciti dal campo dopo quelle partite con Matera e Casertana. Chiedo solo, come faccio sempre, di aspettare la fine del campionato prima di giudicare”.

Parole al miele, poi, per Corona e Iuliano, assoluti protagonisti al “Menti”: “Giorgio è un valore aggiunto per il Messina, sia dentro che fuori dal campo. E’ un grande uomo ed un grande calciatore, con lo spirito di un ragazzino. Ci toglie sempre le castagne dal fuoco, anche a 40 anni è un esempio per tutti.  Sapevamo, inoltre, quanto può dare Rino ed il suo peso all’interno dello spogliatoio. E’ difficile non giocare per tanto tempo, ma era stato messo in preventivo quando lo ingaggiammo. Decide il mister chi impiegare, qui sono tutti titolari”.

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