Fazzi: “Errori da analizzare. Alla salvezza ci credo dall’inizio di stagione”

FazziUn turno di riposo forzato per Nicolò Fazzi (foto Paolo Furrer)

Da tre vittorie consecutive a tre sconfitte di fila. Tra alti e bassi la salvezza resta ancora tutta da raggiungere. Nicolò Fazzi, ospite a Tcf della trasmissione “Contropiede”, fotografa il momento attuale del Messina: “Sapevamo di non aver risolto tutti i problemi con i risultati ottenuti contro Bari, Palermo e Monopoli o per il successo di Vibo. Ogni partita fa storia a sé, era importante fare un filotto e per fortuna lo abbiamo fatto all’inizio del girone di ritorno. Adesso li sta facendo l’Andria. Mancano sei finali”. 

Curva Sud

Il calore della Curva Sud (foto Paolo Furrer)

I tre ko bruciano, proprio perché i giallorossi sembravano aver imboccato la strada giusta verso la salvezza diretta. Ad oggi, con l’Andria a -7, lo scenario sarebbe invece quello dei playout. “Se questa squadra fosse stata più consapevole dei propri mezzi avrebbe fatto un altro campionato, ma a parte il passo falso con la Juve Stabia che ci può stare, nella partita a Campobasso dovevamo fare meglio. Col Catanzaro si sono visti dei passi avanti, la prestazione c’è stata, giocavamo contro la seconda in classifica che ad un certo punto sembrava potesse addirittura sorpassare il Bari. Da tempo si vede che abbiamo trovato la quadratura e i risultati sono venuti. Non ci stavano tre passi falsi di seguito, ma ci sono anche gli avversari e in più continuiamo a commettere errori individuali e tecnico-tattici che vanno analizzati. Sapevamo, comunque, che fino all’ultimo saremmo stati nel limbo“.

Fofana

Terza marcatura in stagione per Fofana (foto Nino La Macchia)

Le amnesie difensive del Messina hanno consentito al Catanzaro di passare al “Franco Scoglio”. Dal gol di testa di Iemmello, alla dormita sull’1-2 di Carlini fino all’incredibile 2-3 scaturito sull’azione avviata dal rinvio del portiere Nocchi. “Non è il fatto di imputare colpe a qualcuno, una settimana sbaglia uno e poi succede all’altro. Si sbaglia di reparto e se si prendono tanti gol ci andiamo di mezzo di tutti. Sapevamo che il Catanzaro potesse metterci in difficoltà con gli inserimenti da dietro di Carlini. Per il gol del 2-3 penso che con l’Andria ci era già successo qualcosa di simile, perché l’avevamo ripresa, sembrava potessimo vincerla e invece l’abbiamo persa. La mia sensazione è che sul 2-2 si potesse fargli male, io stesso incitavo Russo ad attaccare. Allo stesso tempo ci manca la malizia, si è preso gol da rinvio e bisogna essere più scaltri sotto questo aspetto, serve maggiore cattiveria”.

Iemmello

Lo stacco vincente di Iemmello (foto Nino La Macchia)

Professione jolly. Fazzi elenca tutte le posizioni ricoperte in campo in questa travagliata stagione: “Ho interpretato otto ruoli diversi. Sono partito con mister Sullo nei quattro, poi ho fatto il quinto di destra o di sinistra, il braccetto di destra o di sinistra, il centrale dei tre, il terzino sinistro, la mezzala e forse anche uno spezzone da terzino destro. Il mio ruolo preferito è il terzino, ma quando sei in queste annate in cui devi salvare il salvabile ti metti a disposizione e cerchi di fare il meglio possibile”.

Un obiettivo da raggiungere a tutti i costi, sia alla fine della regular season che, malauguratamente, tramite playout: “Alla salvezza ci ho sempre creduto fin dall’inizio, contano la prestazione fatta col Catanzaro, la vittoria di Bari, la prova importante col Palermo. Abbiamo un gruppo splendido che lavora e un tecnico che ha capito sia i nostri punti forti che quelli deboli dopo la confusione col cambio dirigenziale e di allenatore. Sono sei finali, per fortuna è stato l’ultimo infrasettimanale e avremo tempo per recuperare. Bisogna concentrarsi su noi stessi e non voglio fare tabelle, ma sui 40-42 punti si potrebbe farcela a salvarsi direttamente”.

Fazzi

Fazzi anticipa Tenkorang (foto Maurizio Silla)

Le difficoltà non sono davvero mancate, Fazzi racconta come lo spogliatoio le ha affrontate: “Abbiamo vissuto una situazione societaria particolare e questo ha inciso. Essendo una squadra giovane, con tanti ragazzi alla prima esperienza, non è stato semplice. Abbiamo avuto allenatori diversi, sia tatticamente che caratterialmente. Raciti e Cinelli hanno capito quello che ci mancava un po’ prima, ovvero serenità e risultati, oltre alla consapevolezza nei nostri mezzi”.

Domenica ad Avellino un altro crocevia e non sarà facile strappare punti contro la formazione irpina, in lotta per il secondo posto. “Sarà una partita differente da quella col Catanzaro. Con Gautieri hanno un atteggiamento diverso rispetto a quando c’era mister Braglia e troveremo un ambiente bello caldo. L’Avellino avrebbe potuto rendere di più, era stata costruita per vincere il campionato, ma non stanno mollando un centimetro, sono lì col Catanzaro e daranno battaglia fino in fondo”.

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