Damian: “Il gruppo è uscito alla distanza. Ritorno strepitoso, grazie ai tifosi”

DamianFilippo Damian torna a Messina da avversario (foto Nino La Macchia)

Da Terni a Messina, per vivere un’esperienza che lo ha rafforzato. Filippo Damian è stato tra gli elementi di maggior classe tra i giallorossi che hanno ottenuto la salvezza in Serie C grazie alla cavalcata nella seconda parte di stagione. Il centrocampista si è raccontato in una chiacchierata ai canali ufficiali dell’Acr: “Ringrazio i tifosi, sin dal primo giorno hanno rappresentato una spinta in più per me e per la squadra. Nel girone di ritorno abbiamo fatto insieme a loro un percorso straordinario e penso che con un po’ più di normalità all’inizio avremmo potuto ambire a qualcosa di più. Il raggiungimento della salvezza è stato qualcosa di incredibile, se pensiamo a cosa eravamo a dicembre e a come abbiamo concluso il campionato. È stato quasi un dispiacere che sia finito così presto, questa squadra più si andava avanti e più poteva crescere sia nei singoli che nel gioco di squadra”. 

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Damian in pressione sull’argentino Schiavi (foto Paolo Furrer)

Un cammino, anche il suo, tra alti e bassi. Dalla perla su punizione a Castellammare di Stabia nella prima stagionale in Coppa Italia, passando per qualche momento buio, fino alla chiusura in crescendo raggiungendo l’agognata salvezza. “Sono arrivato a Messina pensando di vivere un tipo di stagione, ma poi c’è stata una serie di vicissitudini. Non mi era mai capitato e mentalmente mi sono un po’ abbattuto, per un paio di mesi non sono stato il vero Damian. Quando le cose si sono sistemate ed il gruppo si è compattato sono uscito fuori io come altri singoli. Per una parte di stagione sono dunque soddisfatto, per un’altra no”. 

Terminato il prestito, il futuro di Damian si tingerà nuovamente di rossoverde, in attesa di capire cosa deciderà la Ternana proprietaria del suo cartellino. “Ancora presto per parlarne. Vorrei partire in ritiro con la Ternana e poi si vedrà. Mi sono trovato davvero bene a Messina a livello ambientale, se ci fossero le condizioni non direi assolutamente no ad un ritorno, lo farei con grande felicità. È  complicato, bisogna vedere una serie di cose, però mai dire mai”.

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Damian in pressione su Gallo (foto Paolo Furrer)

Uno spogliatoio sano, che ha saputo compattarsi nella fase di massima difficoltà. “Ho legato molto con tutti i compagni, ma soprattutto con Morelli, Simonetti e Fazzi. Nel gruppetto dei più grandi all’inizio di stagione ci siamo fatti forza e abbiamo creato un bel rapporto anche fuori dal campo, infatti ci sentiamo ancora tutti i giorni. Sono loro che mi hanno dato la forza per tirare avanti questo gruppo che meritava di finire in questa maniera”.

L’arrivo di Piovaccari e soci a gennaio ha però dato quel mix giusto per poter risalire in classifica e centrare l’obiettivo. “Al di là del livello tecnico è stato soprattutto a livello umano che ci hanno dato una grossa mano. Ci serviva esperienza, anche per alzare l’asticella durante gli allenamenti. Fino a dicembre eravamo in 13-14, poi aumentando la qualità e lavorando in settimana la domenica si vede. I nuovi si sono inseriti in modo umile e sono stati fondamentali”.

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Damian festeggiato dai tifosi a Vibo (foto Paolo Furrer)

Dei tre allenatori avuti in stagione sottolinea: “Conservo un rapporto speciale con Sullo, che è stato come un padre per noi, gli volevamo tutti un gran bene e gli mando un forte abbraccio. Anche con Raciti e il vice Cinelli mi sono trovato molto bene soprattutto a livello umano, si tratta di due persone straordinarie. Con Capuano, invece, abbiamo vissuto due mesi difficili e non ho avuto la possibilità di conoscerlo al 100%”. 

Infine, il saluto di Damian ai tifosi e la cartolina che si porterà dietro del “Franco Scoglio”: “Come stadio ha un potenziale enorme, andrebbe di certo sistemato in alcune cose. Vedere la Curva piena alle ultime giornate è stato uno spettacolo e si è visto in campo perché le partite così le vinci. Sono stati loro il nostro uomo in più. Ricordo anche quando siamo stati a Vibo Valentia ci sembrava di essere in casa. Quelle cose ti restano ed è proprio per questo che giochiamo a calcio, personalmente mi esalto”.

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