Corona: “Oggi ha vinto Messina. La dedico a tutti i protagonisti di questi ultimi anni”

Giorgio CoronaL'abbraccio di Corona con il figlio, con cui ha celebrato alcune delle marcature più importanti

Niente selfie, ma un abbraccio al figlio che vale più di qualunque altra cosa. Di gol con la maglia del Messina ne aveva realizzati tanti ed in mille maniere. Giorgio Corona ha adesso aggiunto il sigillo in un derby dello Stretto, quello che mancava nella sua ricca collezione. “Mio figlio vuole così ed è sempre un piacere andare ad abbracciarlo dopo un gol. E’ una gioia indescrivibile, ma ora dobbiamo contenere l’entusiamo e pensare a quanto accaduto in seguito al successo dell’andata, quando siamo incappati in una serie di risultati negativi.  Questo 4-1 non deve darci alla testa e contro il Matera non possiamo sbagliare. Occorre restare uniti”.

Vessilli giallorossi in Curva Sud

Vessilli giallorossi in Curva Sud

Il capitano giallorosso spiega poi ancora meglio il concetto: “Oggi non ha vinto il Messina, ma ha vinto Messina. Tutte le componenti, dalla società alla squadra, dalla stampa ai tifosi, sono rimaste unite e ciò andrebbe fatto tutte le settimane. Il grande pubblico ? Ovviamente mi piacerebbe che fosse così ogni domenica. Dedico questa vittoria a quelle persone che hanno contribuito affinchè potessimo giocare con la Reggina, ovvero i giocatori che hanno fatto parte del gruppo della D, di quello della promozione in Seconda Divisione e della rosa con cui abbiamo conquistato la Lega Pro unica. Ed anche a Ferrigno e Torrisi, oltre a chi fa tanto quotidianamente per noi, come Fiumanò, Raffa e Minutoli, non facendoci mancare nulla”. Un discorso che può essere letto come una replica a quanto aveva detto il presidente Lo Monaco nella conferenza stampa della vigilia, apostrofando duramente chi aveva lasciato il club giallorosso, come avvenuto anche in estate con Maiorano.

Sulle esigenze di mercato, invece, Corona è più lapidario: “La società sa come intervenire, abbiamo dei dirigenti competenti. Anche oggi, però, c’erano tanti ragazzi della “Berretti” in panchina”.

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