Città di Messina stangato: una gara in campo neutro e a porte chiuse. Tre turni a Camarda

L'undici del Città di Messina
L'undici del Città di Messina

L’undici del Città di Messina

Stangata del Giudice sportivo di Serie D che ha inflitto al Città di Messina la sanzione di una gara da disputarsi in campo neutro e a porte chiuse dopo quanto accaduto contro il Licata e 2.500 euro di ammenda “per avere persone non identificate e non presenti in distinta, ma chiaramente riconducibili alla società; fatto ingresso, al 43º del secondo tempo, sul terreno di gioco accerchiando un A.A. e rivolgendo al medesimo espressioni gravemente offensive; al termine della gara, una di esse, colpito con un calcio alla caviglia un A.A. procurandogli sensazione dolorifica, ed altri rivolto espressioni ingiuriose ed offensive all’indirizzo del Direttore di gara; all’interno del tunnel che conduce agli spogliatoi, colpito con un calcio alle gambe ed un pugno al volto due calciatori della squadra avversaria provocando una rissa. Sanzione così determinata anche in considerazione della recidiva specifica per i fatti di cui ai C.U. nº 51 e 77 nonchè della precedente diffida”.

Si giocherà, dunque, in altra sede e senza pubblico il confronto con l’Akragas del 30 marzo che seguirà alla doppia trasferta con Gioiese e Due Torri. Tre turni di stop, inoltre, per il centrocampista Camarda “per avere, lontano dall’azione di gioco, colpito un calciatore avversario con una gomitata al volto”. Una giornata a Seck, Cammaroto e Cappello. Tutti sono stati espulsi nel corso della concitata sfida di domenica al “Celeste”.

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