Caso Catania-Fondi, il vicesindaco Consoli: “Gravina dovrebbe darsi all’ippica”

Gabriele GravinaGabriele Gravina

“Siamo molto preoccupati dal fatto che Gravina, a giudicare dalle dichiarazioni che rilascia, non è evidentemente in grado di controllare le carte dei suoi uffici”. Lo ha detto il vicesindaco di Catania Marco Consoli commentando quanto detto dal presidente della Lega Pro Gabriele Gravina che aveva definito non veritiera la ricostruzione fatta ieri dal sindaco Enzo Bianco, della vicenda che aveva portato allo spostamento dell’incontro Catania-Fondi al 28 settembre. Bianco, lamentando il fatto che la scelta penalizzasse la società, la città e i tifosi, aveva sottolineato come la Lega fosse stata informata fin da prima che venissero stilati i calendari del fatto che, per le manifestazioni legate alla Festa nazionale dell’Unità, sarebbe stato meglio far giocare in trasferta la partita del Catania dell’11 settembre, oppure spostarla al 12. “Gravina – ha detto Consoli – non può certo parlare di polemica ridicola né affermare ‘la Lega Pro non sapeva proprio un bel nulla’ perché le carte parlano chiaro: le lettere e le telefonate furono numerose. Il 10 agosto scorso le autorità di Pubblica sicurezza hanno appreso che dal 28 all’11 settembre si sarebbe svolta a Catania la Festa nazionale dell’Unità con le conclusioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi”. “Evidentemente – chiude la nota – esistono, nella Lega Pro, personaggi convinti di essere i padroni del Calcio. Ribadisco dunque che il presidente Gravina farebbe bene a controllare meglio il funzionamento dei propri uffici. Perché se non ci riesce forse è il caso che cambi la disciplina sportiva di cui occuparsi, magari dandosi all’ippica!”.

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