Amata: “Il Sant’Agata ha acquisito credibilità. Apriamo un nuovo ciclo”

Sant'AgataGiorgio Cicirello è uno dei quattro riconfermati (foto Calogero Librizzi)

Se non è un anno zero poco ci manca. È un Sant’Agata quasi tutto nuovo di zecca quello che è ritrovato al “Biagio Fresina” agli ordini di mister Leonardo Vanzetto, per iniziare la preparazione in vista del terzo campionato di Serie D consecutivo. L’obiettivo di questi primi giorni di lavoro è presto detto: dimenticare i fasti della passata stagione conclusa al quinto posto e con la sfida playoff di Cava dè Tirreni, per non perdere di vista la reale dimensione di un club divenuto più che mai il fiore all’occhiello della provincia messinese.

Sant'Agata

Il vice-sindaco di Sant’Agata Calogero Pedalà e il direttore generale Gianluca Amata (foto Marta Ignazzitto)

Com’è noto, la società nebroidea ha dato fiducia a Vanzetto, fino a pochi mesi fa fido collaboratore di Mimmo Giampà e adesso “promosso” alla guida della prima squadra. Quattro i confermati, Cicirello, Calafiore, Squillace e Gallo. che affiancano giocatori tutti da scoprire come Gianluca Napoli, il francese Louis Démoléon, l’ex Trapani Francesco Bonfiglio e il portoghese Gaspar Monteiro.

Il direttore generale Gianluca Amata rimarca il lavoro svolto dal gruppo dirigente negli ultimi anni: “La nostra stagione è iniziata già i primi di luglio, ma con la preparazione c’è lo start vero e proprio. Potremo seguire la crescita del nuovo gruppo e il lavoro dello staff: c’è voglia di fare bene per il paese. In ambito tecnico e logistico ci siamo creati una certa credibilità, calciatori e tecnici ricordano bene l’esperienza a Sant’Agata. In questa categoria eravamo dei novellini e adesso siamo una realtà”.

Sant'Agata

Il portoghese Gaspar Monteiro (foto Calogero Librizzi)

Amata mette in conto alcune difficoltà per via dei profondi cambiamenti che ha avuto la rosa rispetto allo scorso campionato: “Ricreare tutto da zero o quasi non è mai facile. Il gruppo dello scorso anno è stato favoloso e non smetterò mai di ringraziarlo sia pubblicamente che privatamente. Si è concluso un ciclo e molti hanno capitalizzato la crescita avuta qui a Sant’Agata: c’è chi è andato a guadagnare di più in società con obiettivi diversi e chi ha optato per esperienze fuori dalla Sicilia. Stiamo ripartendo, stiamo facendo scouting vero. La squadra sarà nuova al settanta per cento e metterla in piedi in venti giorni non è facile, ma il direttore grazie alla sua conoscenza e competenza ha allestito una rosa che già così è importante. Poi tutto va tradotto in prestazioni, spogliatoio e qualità tecnico sportive”.

Sant'Agata

Il nuovo tecnico del Sant’Agata Leonardo Vanzetto (foto Calogero

Sulle finanze societarie pesa una poco florida situazione economica generale: “Ci sono delle difficoltà con gli operatori economici, ma c’è voglia di stare vicini a squadra e società. Siamo impegnati in tanti settori ma è un momento economico che porta anche sponsor importanti a ridimensionare il loro supporto. Non è facile far crescere il marchio. ma stiamo arrivando comunque a quella cifra che ci consente di autofinanziarci. Non ci sono grossi imprenditori che finanziano in toto l’attività: il nostro è un puzzle dove, con le dovute proporzioni, ci sono centoventi aziende impegnate nel mantenimento dell’attività”.

Amata riporta anche con i piedi per terra chi, dopo lo scorso anno, immagina che il Sant’Agata possa ambire a qualcosa in più della salvezza: “Essendo espressione di un territorio cerchiamo di soddisfarlo ma dobbiamo riportare con i piedi per terra chi pensava che il Sant’Agata potesse alzare l’asticella e i traguardi. Questa società fa la serie D perché il gruppo dirigente lo ha voluto fortemente forse anche quando l’ambiente non era pronto. Senza presunzione è un risultato da attribuire alla società. Cercheremo di ottenere il prima possibile la salvezza in un campionato che, eccezion fatta per Palermo e Messina, ci vede al pari di tutte le altre siciliane. La categoria è un patrimonio da salvaguardare anche pagando il biglietto o sottoscrivendo l’abbonamento. Abbiamo dei limiti che ci impone il nostro budget, rappresentiamo un certo bacino d’utenza e di conseguenza tutto va tutto direttamente proporzionato. Garantiamo credibilità e serietà”.

Sant'Agata

Simone Morleo in azione con il Brindisi

Il direttore generale nebroideo, infine, si augura che il “Fresina” possa ospitare una maggiore cornice di pubblico: “Non mi aspetto il pienone tutte le domeniche. C’è un distacco rispetto al calcio dilettantistico a prescindere dalla situazione del Sant’Agata, non siamo più negli anni 80’ dove a un’ora dall’inizio della partita c’erano gli spalti stracolmi ovunque si andava. L’auspicio però è quello di vedere comunque incrementata la media spettatori della passata stagione. In alcune partite eravamo in pochi intimi, metteremo in campo delle iniziative. Calore, appartenenza e identità sono i valori che mi auspico di vedere attorno alla squadra”.

Autori

+ posts