Alessandro: “Mi mancano il calcio e il Messina. Il team manager figura chiave”

Ciccio AlessandroCiccio Alessandro nuovo team manager dell'Avezzano (foto Alessandro Denaro)

Il calcio gli manca, il Messina di più. Uomo di campo a tutto tondo, capace di stare in panchina al fianco di allenatori estrosi come Cristiano Lucarelli, ma anche di essere vicino ai giocatori e alle loro esigenze. Il team manager è un ruolo che Ciccio Alessandro ha ricoperto a più riprese, spesso e volentieri al servizio del Messina, la squadra della sua città, di cui ha vissuto gli alti dell’entusiasmante era Aliotta fino agli anni bui del post 2008.

Ciccio Alessandro

Ciccio Alessandro segnala un cambio (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Qualche abboccamento con altre società c’è stato ma non è mai scoppiata la proverbiale scintilla: “E’ vero, sono stato vicino a club professionistici ma anche ad alcune realtà dilettantistiche pugliesi. Tutte realtà che conosco bene sotto il profilo umano e  sportivo, perché sono amico dei rispettivi presidenti, però quando si inizia un dialogo può capitare che non si trovi la quadra. Io vivo del mio lavoro, però non nascondo che il calcio mi manca, perché il ruolo del team manager è molto coinvolgente. Chi pensa di poter svolgere questo lavoro solo consegnando la distinta all’arbitro la domenica e comunicando le sostituzioni durante la partita sbaglia di brutto”.

Lucarelli e Alessandro

Cristiano Lucarelli e Ciccio Alessandro ad Andria

Sul come viene vissuto questo ruolo in molti ambiti, Alessandro è molto critico: “Il calcio vive una crisi profonda, basti pensare che siamo arrivati a novembre senza sapere se alcune squadre dovranno giocare in serie B o in C.  Le società sono in grande difficoltà, così capita che spesso si fanno ricoprire ruoli a persone inesperte o, peggio ancora, inadeguate. Io non mi sognerei mai di fare il direttore sportivo o il direttore generale perché riconosco di non poter svolgere questi ruoli, la stessa cosa dovrebbe accadere anche per il team manager, che dev’essere sempre al servizio della società, ma soprattutto dei giocatori e dello staff tecnico, deve ascoltare le loro esigenze personali e deve cercare di risolverle”.

Acr Messina

L’ex team manager del Messina Ciccio Alessandro (foto R. Fazio)

Insomma, una figura chiave, anche per risolvere tanti problemi di natura logistica: “Mi riferisco, ad esempio, alla necessità di reperire una casa in affitto in una zona della città piuttosto che in un’altra, alla scuola per i figli, fino al ginecologo per la moglie incinta, ecco cos’è il team manager. Il giocatore rende al massimo solo se è tranquillo e dev’essere la società a garantirgli questa sicurezza. Qui si capisce la difficoltà di un ruolo che non può essere ricoperto da tutti, ma purtroppo spesso e volentieri viene affidato a chi si propone di lavorare gratuitamente o quasi, e finirà per non dedicarsi mai al massimo per la causa”.

Ciccio Alessandro durante l’era Sciotto è stato all’interno dell’ACR Messina soltanto per poche settimane: “Il mio ritorno si è concretizzato grazie all’allora direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, che ha lasciato l’incarico dopo breve tempo. Poi ho fatto un passo indietro anche io per esigenze personali. Ringrazio il presidente Sciotto, persona genuina e perbene, che mi ha dato questa opportunità. Non nascondo che farei di tutto per rimettere la mia professionalità al servizio della squadra. Credo che al Messina manchino certezze sotto il profilo societario, le classiche persone giuste al posto giusto. Come non nascondo che mi avrebbe incuriosito vedere realizzata la fusione tra le due società di D: il presidente Lo Re mi aveva contattato in caso di esito positivo ma purtroppo così non è stato. Il Città di Messina sta vivendo un’annata complicata, ma era prevedibile”.

Buonocore e Marra

Buonocore e Marra (foto Ciccio Saya)

Riavvolgendo l’album dei ricordi, Alessandro rievoca con piacere molti personaggi: “Mi sono formato professionalmente con il presidentissimo Emanuele Aliotta, persona di una caratura fuori dal comune. Mi ha fatto piacere rincontrare, seppur per pochi mesi, amici come Sasà Marra ed Enrico Buonocore. Anche Cristiano Lucarelli è un professionista da cui si può imparare tanto”.

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