Al “MareFestival Salina”, Cinecocktail con Ezio Greggio e Giorgio Pasotti

Greggio e la Catalli in Piazza a Santa Marina Salina

“Per me la commedia è stata una missione. È il genere più amato dal pubblico di tutto il mondo, ma è anche il più difficile da portare sugli schermi. La commedia merita più spazio”. Ospite del CineCocktail di Claudia Catalli nella quarta giornata di MareFestival Salina, con la direzione artistica di Massimiliano Cavaleri, Ezio Greggio ha raccontato del suo Monte Carlo Film Festival, nato nel 2001 e supportato dall’entusiasmo di Mario Monicelli.

Giorgio Pasotti insieme a  Claudia Catalli

Giorgio Pasotti insieme a Claudia Catalli

Al pubblico ha regalato momenti di grande comicità, ricordando quanto la sua popolarità sia legata a una profonda consapevolezza del mestiere dello spettacolo. Il suo rapporto con Hollywood, gli amici nel cinema americano, come John Landis e Mel Brooks, e una Los Angeles “che ormai per me è una seconda casa”: Greggio ha ripercorso anni di televisione e cinema, fino ai nuovi progetti, come il nuovo film che sta scrivendo con Giovanni Veronesi e Filippo Bologna. “Sarà una commedia, ma con toni drammatici. Una storia che mi ha appassionato e che gireremo a breve, ma non posso dirvi nulla, solo che non lo dirigerò, ma lo interpreterò”. Da Salina

catalli e greggio in piazza a santa marina salina

Greggio e la Catalli in piazza a Santa Marina Salina

Greggio lancia un altro appello, ma ad Aurelio De Laurentis, il produttore: “Dovremmo rifare Yuppies, anche se nel frattempo noi siamo un po’ invecchiati”, dice riferendosi ai colleghi Massimo Boldi, Jerry Calà, Christian De Sica, compagni sul set del film dell’86 diretto da Carlo Vanzina. Dopo Ezio Greggio, Claudia Catalli ha incontrato Giorgio Pasotti, che ha raccontato del suo prossimo film da regista, che sta scrivendo con Federico Baccomo, autore di romanzi di successo come Studio illegale e La gente che sta bene. “Vorrei non doverlo interpretare e limitarmi alla regia. Mi affascina raccontare una storia dal mio punto di vista, anche se passare all’altro lato della macchina da presa significa staccarsi dalla storia, dalle emozioni, e trovare una distanza che si rivela sempre molto faticosa”.

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Plurilaureato, giornalista per passione, docente di matematica e dottore commercialista di professione. In una parola: poliedrico.